Rata, Gagliardini prova
il “miracolo” Eccellenza
ma la strada è tutta in salita

CAOS BIANCOROSSO - Il dirigente, i Berrè, Gabriele Cofanelli, Massimo Paci e lo stesso Maurizio Mosca stanno cercando di iscrivere la squadra nel massimo campionato marchigiano. Bisognerà però superare la ritrosia della Figc nazionale e regionale alla quale il club, e tutti i personaggi che gli hanno girato attorno negli ultimi mesi, ha dato numerosi grattacapi. Tavecchio non avrebbe gradito il commento del sindaco Carancini in occasione della comunicazione ufficiale della federazione

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Maurizio Gagliardini

 

di Mauro Giustozzi

C’è chi non si vuol arrendere alla fine del calcio biancorosso e sta impiegando queste ore per provare a rimettere assieme il gruppo che, fino a qualche settimana fa, si era detto disponibile ad affrontare il campionato di Eccellenza. Grande lavoro soprattutto di Maurizio Gagliardini, non a caso uno che partecipò alla saga degli Invincibili che conquistarono la promozione in serie C dopo un campionato trionfale da imbattuti. Il dirigente, i fratelli Berrè, l’avvocato Gabriele Cofanelli, Massimo Paci e lo stesso Maurizio Mosca, non più di qualche settimana fa firmarono una lettera d’intenti proclamando pubblicamente il loro interesse ad un progetto unicamente legato all’Eccellenza regionale. Poi la barra dritta posta unicamente sulla serie D dal sindaco Carancini e poi dallo stesso Mosca, fecero raffreddare questa pista, al punto che la cordata locale aderì, per la verità con scarsa convinzione di più di uno dei partecipanti, all’operazione Ruggeri salvataggio in serie D. Naufragata miseramente anche questa pista come tutte quelle che l’hanno preceduta, sia essa prima per la serie C poi con lo stesso obiettivo in D (Chiaraluce ed i romani), nonostante la ritrosia alla categoria regionale del Palazzo e anche dalle pubbliche dichiarazioni di Maurizio Mosca, ebbene nonostante tutto ciò con ostinata testardaggine Gagliardini sta provando a fare da collante con gli amici della cordata locale per provare un ultimo tentativo, anche questo molto complicato e in salita, di riannodare i fili di una società che possa contare su un determinato budget per affrontare in maniera dignitosa e magari anche provando ad occupare le prime posizioni della classifica, il torneo di Eccellenza.

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Maurizio Mosca e Gabriele Cofanelli

Uno spiraglio ci sarebbe, le porte non sono totalmente chiuse ma, come accaduto prima per la C e poi per la D, i giorni trascorrono inesorabilmente e siamo quasi allo start dei campionati. “L’importante è che sia una cosa seria, fatta con gente del posto, che ci sia la forza economica per affrontare un campionato in cui non sarà possibile fare la comparsa ma essere protagonisti”, ci ha rivelato uno dei componenti del gruppo che ha dato l’adesione economica a questo progetto tornato in pista dopo il fallimento della serie D. Un’operazione che, in un senso o nell’altro, dovrà essere chiusa nei prossimi giorni perché il tempo è già abbondantemente scaduto. Bisognerà anche superare la ritrosia della Figc nazionale e regionale alla quale la Maceratese, e tutti i personaggi che hanno girato attorno a questa brutta storia, ha dato numerosi grattacapi. Non ultimo l’affondo ieri del sindaco Carancini nei confronti del presidente federale Carlo Tavecchio (leggi l’articolo). Una chiamata in causa, nei modi e nei termini, che non è stata affatto gradita dal numero uno della Federazione. Indiscrezioni filtrate da ambienti federali hanno descritto un Tavecchio molto irritato dalle accuse che gli sono state rivolte in merito a questa vicenda dove, in realtà, colpe e ritardi per non aver rispettato i termini previsti dalle norme sulla ammissione in sovrannumero in serie D sono state esclusivamente del fronte marchigiano.

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Il sindaco di Macerata Romano Carancini

La Federazione ha anche ribadito come da Macerata siano giunte solo alcune mail sulla situazione della nuova società che si sarebbe dovuta costituire e che mai sia stato chiesto un incontro diretto con il presidente Tavecchio. Se ci fosse stata questa richiesta e l’incontro magari fosse avvenuto (come anche poteva accadere un diniego, ma non c’è controprova), probabilmente nelle stanze della Figc romana il primo cittadino di Macerata avrebbe potuto meglio spiegare la situazione, le problematiche, le necessità, le difficoltà ed anche avere indicazioni sulla strada migliore da percorrere. Tutto questo non è accaduto, si è preferito affidarsi a mail o intermediari invece che rivolgersi in prima persona a Carlo Tavecchio. Ma questa oramai è storia passata. Il futuro sta tutto in questo estremo tentativo, davvero l’ultimo a questo punto, di agganciare il torneo d’Eccellenza per i capelli. Per provare, ripartendo dal massimo torneo regionale, a non veder scomparire le maglie biancorosse nella stagione 2017-18. Un’ Eccellenza che non è l’inferno del calcio. E’ anzi un torneo che la Maceratese ha nobilitato disputandovi 5 campionati e vincendo in tre occasioni, la prima delle quali proprio nella stagione d’istituzione del massimo torneo regionale il 1991-92. L’anno della prima rifondazione del calcio biancorosso dopo la cancellazione della vecchia SS. Maceratese 1922. E, guarda caso, a segnare quella risalita del calcio cittadino, che nel giro di due anni approdò poi alla serie C2, c’era come presidente un certo Maurizio Mosca. Nel frattempo, proprio oggi è tornato a farsi sentire Carlo Crucianelli. L’azionista di maggioranza della S.S. Maceratese 1922, con un post sulla pagina Facebook “S.S Maceratese 1922 Giovanili”, “invita caldamente tutti coloro che si trovano in possesso di beni di proprietà della stessa (maglie, tute, borse, giacconi, gagliardetti, coppe, medaglie, palloni, attrezzatura tecnica, etc), a restituirli prontamente alla società. La Proprietà”. Lo stesso Crucianelli sostiene che la società è ancora attiva e ha fatto richiesta al presidente della Figc Marche Paolo Cellini di essere ammessa in serie D o Eccellenza in sovrannumero. Era uscito dalla scena biancorossa lo scorso 7 luglio dichiarando “Non resta che un dignitoso addio” in un comunicato (leggi l’articolo).

 

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