di Mauro Giustozzi
Conclusa con una fumata grigia la riunione che si è tenuta questo pomeriggio nella sede dell’associazione “Amici della Rata”. E’ scaturita l’intenzione, ma non ancora la decisione, di iscrivere una società che avrà come colori sociali quelli biancorossi, erede della Maceratese che fu, al campionato provinciale di Terza categoria. C’è tempo fino al 28 agosto per farlo, ma servono anche in questo caso risorse economiche e incartamenti da presentare in fretta. Nel frattempo, dall’Helvia Recina che giocherà in Promozione la prossima stagione, massima apertura a nuove forze economiche per rilanciare il calcio cittadino. Il problema è che nessuno bussa alla porta del club del presidente Crocioni. “Siamo aperti a chiunque abbia voglia di fare calcio e abbia passione. Ma, al momento, nessuno si è presentato in società, per cui il programma dell’Helvia Recina resta quello di fare un buon campionato di Promozione con le risorse che abbiamo a disposizione”. A dichiararlo è il vice presidente del club calcistico di Villa Potenza, Giovanni Idone. La pressione che improvvisamente si è abbattuta sulla società della val Potenza, diventata dopo la scomparsa della Maceratese la prima espressione calcistica del capoluogo, sta iniziando a farsi sentire su una dirigenza da sempre abituata ad operare in silenzio lontana dai riflettori che ora si sono accesi su di essa.
Per la verità va detto che, al momento, nessun imprenditore o personaggio locale, sia esso legato alla cordata locale che voleva salvare la Rata in D o altre persone interessate a fare calcio, con un progetto di lungo respiro in città che possa riportare ad una categoria più dignitosa il capoluogo, si è presentata alle porte del club del presidente Crocioni. Per cui, se questo non accadrà nei prossimi giorni, l’Helvia Recina proseguirà col programma che aveva già stilato nei mesi scorsi, ancor prima di essere catapultata sulla scena del calcio locale come prima espressione di Macerata. “Se c’è per davvero qualcuno interessato a fare calcio, ad irrobustire economicamente le risorse dell’Helvia Recina – spiega Giovanni Idone – è il benvenuto. Allora sì che magari si possono modificare quelli che sono i nostri programmi, stilati in base alle risorse su cui possiamo contare. Non abbiamo mai fatto il passo più lungo della gamba, siamo una società sana e vogliamo rimanere tale. Certo è, però, che siamo una società ed una dirigenza aperta ad apporti di persone che abbiano passione per il calcio e che vogliano dare una mano per risalire la china dopo le ultime vicende della Maceratese su cui però non voglio assolutamente entrare. Noi sappiamo, per ora, che giocheremo il campionato di Promozione con un budget definito, cercando di fare bene. Disputeremo le prime gare ancora al campo dei Pini in attesa dell’omologazione del nuovo impianto costruito a Villa Potenza dove ci stiamo già allenando e dove ci trasferiremo per le partite non appena avremo l’ok dalle autorità competenti. Resterà invece ai Pini di Macerata l’intera attività del settore giovanile”.
Per ora, dunque, l’unione delle forze tra Helvia Recina e chi vorrebbe rivedere il prima possibile un club in città con la maglia a strisce biancorosse è di la da venire. Ma se accadesse che la dirigenza della frazione del capoluogo fosse integrata da nuove forze economiche, allora sì che cambierebbero sia il progetto che gli obiettivi. “Contando su maggiori risorse finanziarie -sottolinea il vice presidente Idone – è ovvio che potremmo puntare ad allestire una formazione ancor più competitiva dell’attuale. Ma questo avverrà solamente nel momento in cui arriveranno, se arriveranno, nuove persone disposte a darci una mano. Altrimenti si va avanti così. E, al momento, non ci sono stati contatti tali da poter dire che si possano modificare i programmi stilati dall’Helvia Recina”. Insomma, o si ripropone un modello Macerata Calcio del 1989, quando scomparsa la Maceratese alcuni dirigenti del club biancorosso come Franco Moressi e Maurizio Mosca trasferirono le loro risorse economiche, integrandole con quelle dei dirigenti di quel club, in quella che una volta era la società Santacroce, dando il là alla risalita in pochi anni del calcio su palcoscenici nazionali, oppure la traversata nel deserto del calcio cittadino rischierà di protrarsi per lungo tempo. Nel frattempo fumata grigia dalla riunione terminata pochi minuti fa da parte dell’associazione “Amici della Rata”. Iscrivere una società che avrà come colori sociali quelli biancorossi in Terza categoria è un’intenzione ma nulla è stato ancora deciso. L’iniziativa (scadenza 28 agosto per presentare la domanda) con l’ottica di una testimonianza sportiva del calcio cittadino scomparso qualche settimana fa. E per non far calare l’oblio sul calcio biancorosso per un’intera stagione sportiva. Alessandro Chiaraluce, che sta seguendo l’iniziativa, incontrerà alcuni rappresentanti della Curva Just per sentire anche il loro parere in merito. Perché l’alternativa che resta in campo potrebbe essere un avvicinamento dello stesso Chiaraluce alla dirigenza dell’Helvia Recina per una sorta di collaborazione e sinergia economica per rilanciare da piani più alti della Terza categoria il calcio cittadino. Nel caso in cui si decidesse per la Terza categoria si farebbe un salto indietro di 28 anni, quando nel 1989 un gruppo di cittadini del capoluogo, tra cui Giovanni Faggiolati, Amedeo Patrassi e Anselmo Orazi diedero vita ad una Maceratese che ripartì proprio dalla Terza categoria con in panchina mister Michele Morra. Con derby infuocati giocati contro Madonna del Monte, rione Pace come a Bagnolo di Recanati e al campo allora in terra battuta dell’Enaoli di Corridonia. Dopo due campionati consecutivi vinti quella società confluì nel Macerata Calcio che diede poi vita alla Nuova Maceratese.
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L’ipotesi di iscriversi in terza categoria, quanto esiste la possibilità di una fusione o collaborazione con l’H.R. è una scelta autolesionista. Assurdo non riesco a crederci.
A questo punto, spero che entro il 28 agosto non riescano a concludere niente. Come si fa ad esludere un’opportunità come quella proposta dall’H.R.
Non volevo lasciare nessun commento ma di fronte ad un articolo giornalistico del genere non posso esimermi dal
farlo: ma di cosa stiamo parlando ? Ipotesi Terza Categoria, Promozione ……ma stiamo scherzando o fate sul serio?……il calcio a Macerata è morto PUNTO
A Macerata la montagna partorisce sempre un topolino….quanto ci vuole ad affiancare da parte di chi si era detto disposto fino a poco tempo fa a salvare la Maceratese, l’attuale dirigenza dell’Helvia Recina facendone di fatto la prima e a questo punto ambiziosa realtà calcistica cittadina? Dove sta scritto che debba per forza chiamarsi Maceratese? A parte il fatto che iniizio a pensare che sto’ nome porti sfiga, Helvia Recina suona benissimo, non avendo neanche quella desinenza “ese” che sa tanto di vecchio anche se ancora piace ai nostalgici….
Non credo sarebbe difficile, ma siamo a Macerata ed anche in questi micro ambienti periferici rispetto a ben altri palcoscenici, la sindrome da capannello del bar e’ sempre in agguato specie quando le poltrone ( in questo caso le sedie) sono sempre le stesse ma i “protagonisti ” più numerosi….dico questo perché’ 28 anni fa in quella Maceratese 1989 io c’ero e anche in terza categoria volavano gli stracci…..
Una volta fatta la fusione ( Helvia Recina pensaci bene che poi indietro non si torna figuriamoci avanti, co le teste ),
nel nome ci si potrebbe sbizzarrire, chessò: Rincorsa proletaria, Amici della Lupa ( per i più nostalgici ), Avanti tutta, Macerata 5 stelle, Macerata Radical Chic, questi per rimanere in ambito politico visto che qualcuno si è dato da fare per perdere tutti i treni in partenza. Poi diciture più romantiche : Macerata mia, Via dai Velini, Consorteria Sferisterica, o più moderne tipo Maceratese on Line, Macerata Bit, magari a carattere più marinaresco sul tipo Col Vento in Poppa ( allusivo ) o Onda su Onda arriveremo a Ponza, senza trascurare un po’ di sano orgoglio patriottico, magari La Fanfara, Piazza Garibaldi o Macerata oh Bella. Ma magari il nome ve lo trova la curva Just all’incontro con i futuri dirigenti : Chiappa quello che quell’atro lo chiappo io. Io gli metterei Studio Legale Stop in onore ai primi disastri pure rimunerati.Senza dimenticare anche il lato più folcloristico e qui non ci piove ” Attaccateve ar C…” o Lugano Addio e Tarantella pallonara.
Amici della Rata??? Ma non si vergognano ??