di Mauro Giustozzi
O il presidente della Figc Tavecchio concederà alla nuova Maceratese di ripartire dall’Eccellenza oppure difficilmente nascerà una società biancorossa sulle ceneri di quella cancellata pochi giorni fa. Non sembrano esserci vie di mezzo, anche perché l’allocazione di un nuovo club nelle categorie inferiori, tipo Promozione, cozzerebbe con l’esistenza già di una società cittadina, l’Helvia Recina, militante in quel torneo. Questa mattina ennesima riunione del gruppo locale capitanato da Maurizio Mosca con i vari Cofanelli, Berrè, Gagliardini per esaminare il quadro della situazione attuale e soprattutto le future mosse. Che, ancor prima della costituzione della nuova società, prevedono un necessario contatto tra il presidente della Federazione italiana gioco calcio, Carlo Tavecchio, ed il massimo rappresentante della città, il sindaco Romano Carancini.
Senza questo incontro, dal quale dovranno scaturire decisione sul futuro del football in città, sarebbe del tutto inutile qualsiasi altro passaggio successivo, ad iniziare dalla costituzione di una nuova società sulle ceneri di quella esclusa dalla serie C. Qualche contatto informale sembra già esserci stato tra i vertici Figc e rappresentanti comunali. L’incontro tra i membri della cordata locale è servito anche per stilare una specie di cronoprogramma che ha il suo punto di partenza in lunedì 24 luglio, quando scadranno i termini di iscrizione al torneo di Eccellenza. Da quel momento la nuova Maceratese, che non ha alcun diritto federale di disputare quel torneo, per poter essere iscritta dovrà avere il via libera solamente dal massimo esponente della Figc, cioè appunto Tavecchio, alla cui decisione si dovrà poi adattare il presidente regionale Cellini. Ma, ovviamente, a perorare la causa del calcio cittadino in questa fase, come accaduto peraltro in altre città che hanno vissuto in passato o stanno vivendo ora una simile situazione di quella della Rata, dovrà essere il massimo rappresentante istituzionale, cioè il sindaco. Diciamo pure che Maurizio Mosca potrà essere lo ‘sherpa’ cioè colui che può costruire un ponte verso Tavecchio in nome dell’amministrazione comunale ma poi spetterà in prima persona a Carancini incontrare il numero uno della Figc, far valere il peso istituzionale che rappresenta e riuscire così a strappare la decisione di un inserimento in sovrannumero della nuova Maceratese in Eccellenza.
Percorso non così scontato ma pieno anche di difficoltà da superare, come la diffidenza del mondo del calcio dopo quanto accaduto negli ultimi otto mesi a Macerata. Sotto questo aspetto, proprio la figura di garanzia di Carancini dovrebbe essere un punto a favore della nuova società che si andrà a costituire. La prossima settimana, sotto questo aspetto, sarà decisiva perché i tempi sono sempre più corti anche per creare, dal nulla, un organigramma societario e tecnico con delle figure ben individuate ad occupare le varie caselle completamente vuote al momento. Di questo aspetto dovrebbe interessarsi poi Maurizio Gagliardini che, già all’epoca della Tardella, ricoprì questo ruolo in società prima di essere epurato. Anche sul fronte squadra e allenatore tutto in stand-by. E’ evidente che dei contatti informali ci siano stati ma questa incertezza che regna attorno al futuro biancorosso non consente di poter fermare calciatori che potrebbero fare al caso della nuova società. Il rischio è quello che, mentre altrove i club di Eccellenza hanno completato gli organici e stanno disputando preparazione e prime amichevoli a Macerata si debba ancora iniziare il calciomercato. Ma, forse, questo è l’aspetto che al momento preoccupa di meno sia il gruppo di finanziatori che una tifoseria dilaniata dagli strascichi di quanto accaduto fino a pochi giorni fa.
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Gli sherpa non costruiscono ponti ma trasportano materiali per chi viaggia sulle impervie vette ymalayane,carichi come muli.Spero che l’articolista non volesse paragonare Mosca ad un simile quadrupede!
Viste le varie difficoltà e che una nuova società non avrebbe nulla a che spartire con la precedente perché non aspettare un anno e fare le cose con un certo criterio?La fretta non è buona consigliera.
Aspettare un anno, comporta il rischio di far spegnere la piccola fiammella di entusiamo nei riguardi della Rata. Se si spegne la fiamma riaccenderla non è facile.
La Rata è morta,qui si sta parlando di una nuova società che nascerebbe su basi fragili e quindi destinata al crollo immediato.A chi gioverebbe tutto ciò?Andare avanti di fallimento in fallimento(che sia economico o tecnico poco importa)che senso ha?
A Tavecchio basterà porre seccamente la domanda ontologica: può essere il calcio senza la Rata?
La Rata rischia di scomparire, ma la realta calcistica è ricca di squadre che hanno fatto un brutta fine. Se consideriamo oltre la Rata la situazione di Ancona, Civitanovese, Chieti, Lanciano, Latina, Viterbese, tanto per rimanere nel centro Italia, è allarmante, squadre distrutte da gestioni scellerate. Forse il problema va ricercato nei mali del calcio che ormai è in uno stato comatoso. O qualcuno si decide di controllare e supervisionare costantemente nell’arco della stagione calcistica i conti delle società e i soggetti che vi gravitano, altrimenti le categorie professionistiche sono destinate a scomparire. Inoltre bisogna abbassare drasticamente i costi o elargire incentivi. Non è posibbile che per gestire una squadra di serir C ci sia bisogno di nababbi.
Oppure può esistere un capoluogo di provincia senza una squadra di calcio?
Ma che non ce stete co la testa? Avete la Possibilità di avere due squadre per fare un derby tutto cittadino e non ne approfittate? Milan-Intere, Lazio Roma, Iuve- Torino, non vi dicono niente. E su, ieri ho saputo che allo Sferisterio le persone volevano indietro il biglietto, adesso che la Rata va giù e tutti i creditori se la prendono in su, avete l’occasione di partire in grande stile quasi da zero e approfittatene. Vi lamentate che Macerata, diceva ieri un commentatore gli fa sempre più schifo e gli altri non erano teneri e per l’argomento di ieri e per i vari argomenti affrontati ultimamente, dall’Ateneo della Frittura che pur piace, alla Macerata dormitorio, oppure dissacrata con sgradevoli manifestazioni naturali seppur poco gradevoli e al naso e alla vista. Al mare non ci andate perché Macerata marittima dite che è sporca, al Chienti no perché è inquinato, al Potenza non c’è l’acqua, le piscine non so se Carancini ve l’ha poi costruite, a Golf non ci giocate, ci sono le corse a Corridonia ma non a tutti l’ippica piace, e approfittate per costruire una cittadella dello sport, intanto per Rata o futuro nome e la signora Helvia, poi vi riprendete la Lube che da due mesi evacua il fallo con Ramazzotti e Prodi. A Civitanova la squadra di pallacanestro non ce l’hanno voluta, le elezioni ci sono state ma tanta come è che si dice, ah, discontinuità non si vede. Prendetevi pure il Palas. Su Focus fa vedere che un bel camion e quattro ruote trasporta tutto e cosi sportivamente almeno ritornate una bella famigliola con tanti sport. Del resto mi sembra che anche in altre discipline sportive state messi bene. Così tutti i notevolissimi introiti che qualcuno dice sta arricchendo Civitanova ve li prendete voi ed è giusto così. Chissa in tanti anni quante tonnellate di lupini, noccioline e granturco saranno state vendute alle performances dei ” cucinieri “. Lo so, l’unico ostacolo è Carancini, però mi sembra che lo tollerate bene, fa come quello che c’avevamo a Foligno Beach, come se pare, però intanto quillu è partito e può ritornare solo se chi ne ha preso il posto è come lui, peggio non è umanamente possibile, simile magari sì. Certo non è questo il caso, almeno fino adesso, ma tante volte la gatta frettolosa fa li figli ciechi , come dice il proverbio o li fa sordi che tante orte è pure pegghio.
E’ il governo (o la UE o il fondo monetario internazionale o il senatore Morgoni) che dovrebbe istituire un fondo Cariatide per intervenire nella crisi della Maceratese.
Toccava alla Regione, Pavoni, intervenire per tempo con un’iniezione di sms solidali.
Sempre peggio come si suol dire.
L’unica salvezza del calcio professionistico e spesso anche dilettantistico che lo scimmiotta sta nell’abbassare i costi generali di gestione nonché il compenso dei calciatori . Inoltre inserire sempre di più i ragazzi cresciuti nelle squadre del territorio che saranno più motivati ed abbasseranno sicuramente le spese per vitto alloggiamento ecc. ecc.
Ottimo il commento Sig. Zippilli, al rag.Tavecchio sarebbe il caso di accennare sul malessere di tutto lo sport e per il calcio sottolineare il suo pensiero che è quello della maggioranza degli sportivi.Per quanto riguarda la RATA, con dispiacere dico di non prolungare l’agonia.Le scarse risorse e l’apatia di noi maceratesi non meritano che:il nulla.
Il problema del calcio e anche di altri sports in Italia si può risolvere solamente riducendo drasticamente il numero delle squadre professionistiche.
Non esiste una serie A a 20 squadre, con le ultime tre, quasi sempre le neopromosse, che fanno 10 punti e la quarta fa 50 punti in meno della prima.
Serie A a 16 squadre.
Serie B lo stesso.
La serie C, se proprio indispensabile farla, massimo 2 gironi a 16 squadre.
Milioni di calciatori “professionisti” che non sanno stoppare un pallone, è ora di finirsela.
Visti gli stipendi che prendono, quando li prendono, tanto prima o poi a lavorare ci devono andare.
Meglio che ci vanno prima e intanto, se animati da sana passione, si divertono, come giusto che sia, a giocare sui campi di periferia.
Ovviamente tra i professionisti massimo 4 stranieri per squadra.
Lo so che è un sogno irrealizzabile ma sarebbe l’unico modo per non assistere più allo scempio al quale abbiamo assistito quest’anno a Macerata e non solo, e assisteremo sicuramente anche il prossimo anno in tutti i campionati “professionistici” della nazione.
Scusate lo sfogo.
Buone ferie a tutti