La lunga tessitura del segretario regionale del Pd Francesco Comi non ha portato il risultato sperato. Non c’è il candidato unitario, lo ha detto lo stesso Comi in Direzione ieri sera ad Ancona. Così ora si aggiorna l’agenda verso le elezioni di maggio con tappe forzate che dovrebbero portare alle primarie il giorno 22 febbraio. Nella contesa potrebbero esserci anche i nomi che erano stati spesi per la candidatura unitaria cioè la senatrice pesarese Camilla Fabbri e Pietro Marcolini, assessore al bilancio nella giunta Spacca, meno incline però a gettarsi nella competizione. Non ci saranno due pesaresi, quindi Luca Ceriscioli sarebbe in campo, come aveva annunciato, solo se non ci sarà Fabbri. Nel caso di diniego di Marcolini invece potrebbe sfidare la candidatura pesarese il rettore Unicam Flavio Corradini o il segretario regionale della Cisl, Stefano Mastrovincenzo. Terzo incomodo il gruppo Fioretti che potrebbe puntare su Luana Angeloni, ex sindaco di Senigallia. I firmatari dell’appello ‘Primarieadesso’ hanno convocano una conferenza stampa per sabato 17 gennaio ad Ancona, ”per esprimersi in merito agli ultimi sviluppi del percorso Pd sulla scelta della candidatura alla Presidenza della Regione”. L’appello pro primarie era stato sottoscritto fra gli altri dal sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, dal segretario cittadino del Pd Pierfrancesco Benadduci e dal vice segretario regionale Gianluca Fioretti, oltre che da vari sindaci e amministratori. Comi, se mai ce ne fosse stato bisogno, esclude che ci possa essere un candidato di Marche 2020. Giovedì 22 gennaio l’assemblea regionale ratificherà la scelta ed entro la fine del mese i nomi dovranno essere ufficializzati. I partiti alleati proprio ieri avevano richiesto al Pd un incontro urgente per definire il percorso condiviso (leggi l’articolo)
(g.c.)
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……..IL PD ha deciso per le primarie………..aaaaaaaaa che sollievo……….MENO MALE……..
CI HA FATTO PASSARE TANTE NOTTI INSONNI 😀
Ma se il candiato Governatore, che loro hanno supportato per 2 legislature (cioè 10 lunghi anni), ora balla da solo (e gli sta facendo pure le scarpe da tip tap) perchè il PD non ne prende atto e non fa cadere la maggioranza?
Ma quanta colla c’è sotto la poltrona (lautamente retribuita) dei Consigleiri/Assessori regionali del PD???
Chissà se anche qui da noi chiameranno a raccolta i cinesi e i marocchini (pagandoli 5 euro a voto) come avvenuto in Liguria?
Questa vicenda costituisce la fine della segreteria di Comi, che dapprima (volutamente) ha evitato di individuare personaggi di rilievo della società civile disposti a mettersi in gioco (e ce n’erano: un nome per tutti, quello del Rettore dell’Università di Camerino), per ricondurre la partita tutta all’interno della casta interna di partito.
Poi ha condotto la partita primarie sì/primarie no con una serie infinita ed estenuante di piccole furbizie e di tatticismi, facendo in modo che nessuna delle varie ipotesi e dei vari ticket potesse andare in porto, per proporre alla fine le primarie in maniera non chiara, con pochissimo tempo a disposizione dei candidati e dei cittadini elettori.
Alla fine, con la credibilità del partito ridotta ai minimi termini, ha scontentato tutti, venendo sconfessato da tutte le componenti del partito, in primo luogo dall’asse tra i renziani e l’area Dem, che qualche mese fa l’aveva portato alla Segreteria Regionale e che oggi lo accusa apertamente di aver remato solo ed esclusivamente per se stesso.
Insomma, un disastro di immagine per il PD, che (giustamente) ha detto no alla terza candidatura di Spacca per proporre qualcosa di nuovo, e invece ha messo in evidenza il peggio del peggio, il vecchiume più insostenibile circa il modo di fare politica. Mi chiedo a questo punto quanti cittadini iscritti e simpatizzanti andranno a votare per le primarie.
Il CIRCO del PD continua a far spettacolo , tanti burattini in scena
ma che tristezza fanno solo piangere !!!!!!
Speriamo davvero che il prossimo presidente di regione sia un ex sindaco, qualcuno con una vera esperienza di amministrazione del territorio, e non un figlio di papà senza esperienza amministrativa e con la carriera fatta tutta in famiglia.
In ogni caso, la notizia delle primarie è stata accolta con grande tripudio dalle comunità cinese e marocchina.
Il Pd un partito in lotta per fare del male a se stesso. Hanno penalizzato il Pd le estenuanti trattative interne alla ricerca del candidato (o del ticket) condiviso. Si è data dimostrazione che ai democratici interessavano più gli equilibri interni che il futuro delle Marche. Si è seguita la pratica delle consultazioni dei dirigenti regionali (con singolare uso di urne), non previste dalle regole del partito. Il segretario regionale Pd, che poi ha rinunciato, ha addirittura “consultato” sulla propria candidatura. Con il risultato – come giustamente rileva l’avv. Bommarito – di svalutare lo strumento di partecipazione delle primarie. Ora che finalmente si arriva alle primarie (di coalizione), lo si fa lasciando pochissimo tempo a disposizione dei candidati e dei cittadini. Un dato curioso è che non si intravvede, tra i nomi rimasti in campo, il candidato del segretario nazionale Pd Renzi. Non lo sarebbe la coppia pesarese Fabbri-Ceriscioli, la prima bersaniana e il secondo oppositore del segretario regionale Pd, renziano. Non lo sarebbero neanche Marcolini, coinvolto nella lunga esperienza delle giunte Spacca, e il rettore di Unicam Corradini. Nemmeno l’ex senatrice ed ex sindaco di Senigallia Angeloni, che dopo una lunga stagione politica si riciclerebbe alla presidenza della Regione. Insomma, non il massimo del rinnovamento! Il colmo dei colmi però sarebbe un confronto, alle elezioni regionali, tra Spacca e Marcolini. Cioè tra il governatore di un decennio, perciò non ricandidato, e chi in tutti questi anni è stato l’assessore più potente, con in mano le chiavi del bilancio. Una soluzione che se capitasse certificherebbe l’incapacità di cambiamento del Pd, che ne uscirebbe penalizzato elettoralmente. C’è poco più di un mese alle primarie di coalizione, la sensazione è che nel Pd il danno, per ragioni di bottega, sia stato fatto e non ci sia tempo per rimediare.
Tra le possibili candidature si legge anche quella di Stefano Mastrovincenzo,segretario regionale della CISL.
E’ veramente commovente il comportamento di questa sigla sindacale che offre in sacrificio i suoi figli migliori .
Pensate,un tale Marco Luchetti,dopo una vita passata a fare carriera nella CISL fino alla carica di segretario regionale,ha fatto per 10 anni il consigliere regionale e per altri 5 l’assessore fino ai giorni nostri.
Ora,sembra ,stando alle notizie di stampa, che questo Mastrovincenzo anch’esso segretario regionale della CISL,venga costretto ad un sacrificio ancora più estremo come candidato a governatore della regione.
Naturalmente la targa è la stessa,PD.
Il tutto alla faccia della sbandierata autonomia sindacale dalla politica.
No nel PD e neppure con le primarie c’è credibilità se si pensa che tutte le componenti come sulla brutta vicenda della VIA postuma e sul Biogas sono state sostanzialmente unite e compatte.Ora tutto è finalizzato alla faida finale interna vecchia politica .Ma è tardi, tanti marchigiani lo hanno capito.
L’Avv. Bommarito ha fatto la solita analisi precisa della non buona situazione del PD, soddisfacendo la sua poca simpatia nei confronti della sinistra. Mi permetto pero’ di fargli notare che l’alternativa a questi post-comunisti sarebbe una disgrazia ben peggiore.
Immagino abbia uno studio legale; se dovesse affidarlo a qualcuno che lo gestisca lo darebbe in mano ad un birbante (eufemismo) o a un incapace?
E’ lo stesso problema che abbiamo a Macerata.
Io preferisco avere a che fare con uno str….. e anche furfante, perche basterebbe tenerlo d’occhio, invece con gli incapaci non c’e’ difesa, solo danni.
Posso votare dall’estero?
Rinngrazio per i pollici rossi, che pero’ non esprimono concetti, anzi rafforzano i miei