Il “ramo d’ulivo” del Pd maceratese
affidato al sindaco Parcaroli:
«Si attivi con Draghi per la pace in Ucraina»

MACERATA - L'atto "senza confini" è stato firmato dai cinque consiglieri del gruppo Democrat che chiedono all'amministrazione comunale di farsi parte attiva con il Governo (tra l'altro in crisi) per mettere fine alla guerra

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I consiglieri Narciso Ricotta e Maurizio Del Gobbo

di Luca Patrassi

Non che a Macerata manchino i problemi, ma il Pd guarda altrove, molto più in alto. Il gruppo consiliare dem chiede perentoriamente alla giunta Parcaroli di intervenire sul Governo per avviare un concreto percorso di pace. Non è dato sapere se Draghi in queste ore – con tutto quello che sta succedendo a Roma e le dimissioni annunciate – stia già inserendo in agenda un appuntamento con il primo cittadino Sandro Parcaroli per affrontare  «concretamente » l’argomento, non è noto nemmeno se il sindaco, convinto dal Pd, abbia già deciso il blitz a Palazzo Chigi magari delegando ad altri (l’assessore ai grandi eventi e alla città europea dello sport Sacchi?) le imminenti prime allo Sferisterio.

Di sicuro c’è il fatto che l’intero gruppo Democrat in Consiglio comunale ha presentato un ordine del giorno che inizia con una serie di considerazioni: « La guerra in Ucraina è arrivata purtroppo al quinto mese con aspetti a dir poco devastanti sia sotto  il profilo umano che economico; gli alleati occidentali avrebbero inviato in Ucraina, dall’inizio del conflitto, circa 10 miliardi di euro in aiuti militari; per il nostro Paese la quota parte ammonterebbe a circa 150 milioni di euro mediante lo strumento “European Peace Facility” (siamo il quarto paese che ha fornito  più aiuti militari all’Ucraina dopo Stati Uniti, Estonia e Regno Unito);  si stanno contando vittime, fra cui molti bambini, sempre più numerose da entrambe le parti; sono state distrutte intere città e milioni di profughi hanno abbandonato l’Ucraina; le sanzioni economiche dei paesi europei contro la Russia si stanno riflettendo negativamente sull’economia degli stessi, principalmente a causa della drastica riduzione di forniture di gas e petrolio da parte della Russia (che ora siamo costretti ad acquistare da altri paesi) e del conseguente aumento dei prezzi; molte aziende sono già entrate in crisi e si prevede che molte altre lo faranno nei prossimi mesi, specie con l’arrivo dell’inverno, con l’inevitabile perdita di posti di lavoro; anche molte famiglie, specie quelle a basso reddito, si stanno trovando in grande difficoltà economica per l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità; si teme seriamente una escalation nucleare; il nostro Governo ha cercato di recente di porre rimedio all’aumento dei prezzi con il “decreto  aiuti” contro il caro bollette per famiglie ed imprese causato dal conflitto in corso;  anche il Santo Padre ha più volte esortato i governanti nei numerosi appelli affinché si  impegnino concretamente per arrivare alla pace sostenendo che “la pace non verrà dagli  armamenti e non è troppo tardi per il dialogo”;  gli aiuti di armamenti infatti non fanno altro che prolungare questo evidente massacro e gravare pesantemente sull’economia dei Paesi coinvolti».

L’invito finale « all’Amministrazione ad intervenire – per quanto nelle sue possibilità e competenze – presso il Governo centrale affinché venga avviato un concreto percorso di pace». L’ordine del giorno porta la firma dei consiglieri Maurizio Del Gobbo, Narciso Ricotta, Ninfa Contigiani, Alessandro Marcolini e Andrea Perticarari. Il Pd ha presentato nei giorni scorsi l’ordine del giorno, firmato da cinque consiglieri e dunque, non essendo sostenuto da almeno dieci consiglieri, andrà all’esame dell’aula con calma, probabilmente a settembre. Magari c’è la speranza che già la pubblicazione della notizia della presentazione dell’ordine del giorno che sarà discusso prossimamente nel Consiglio comunale di Macerata, città delle Marche nel Centro Italia, possa produrre effetti tra le parti in causa – Ucraina e Russia – e tra quanti se ne occupano finora senza risultati decisivi, vale a dire il resto del mondo. Però c’è da dire che il gruppo maceratese del Pd l’impegno ce lo ha messo.

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