Silvano Iommi, assessore all’urbanistica
Dopo l’incarico all’architetto Mario Montalboddi per la progettazione e la direzione lavori delle opere legate al sottopasso di piazza Garibaldi, arriva un altro incarico professionale, stavolta per ill restauro di fonte Maria Maddalena e la sistemazione della zona adiacente, l’area è quella di Fontescodella. Si tratta di un piano da circa seicentomila euro, finanziati nell’ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, «finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City)».
Nel dettaglio l’intervento Fonte Maria Maddalena figura nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune e prevede impegni di spesa divisi in tre annualità fino al 2024. Il dirigente dei Servizi tecnici del Comune, l’ingegnere Tristano Luchetti, ha disposto il ricorso a una professionalità esterna, appunto in considerazione dei tanti impegni che già incombono sul personale interno, facendo cadere la scelta sull’architetto Mario Canullo che si occuperà di progettazione, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza per un importo di quasi sessantamila euro.
Osserva l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi: «L’idea generale è quella di valorizzare e far rivivere questi luoghi puntuali della memoria condivisa. costituiti in particolare dai vari fontanili periurbani, inserendoli all’interno di percorsi naturalistici in grado di funzionare anche come connettori all’interno della città frammentata».
(L. Pat.)
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Ci sono fonti che non si vedono più per l'erba alta che è cresciuta in due anni e mi riferisco alla fonte S.Giuliano, strada per madanna del monte, credo che con il lavoro di 4 ore in 2 operai con 160€ euro di spesa si possa far tornare la stessa visibile e apprezzata per chi passa, iniziate con le piccole manutenzioni senza tanti proclami.
Gli architetti sono qua, hanno in mano la città
Non so se la riguarda ma i marciapiedi di Macerata chi, dopo anni, unitamente alla segnaletica dei posti macchina se ne potrà occupare(stazione di Macerata)?
60 mila euro usateli per sistemare qualche strada che ce ne sono tante a macerata che fanno pena invece de spenderli per si mucchi de ciuca
Capito.
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volate bassi con sii sordj la priorità altre faccenne pui importanti
Credo che la nuova amministrazione comunale di Corridonia debba prendere esempio da quella di Macerata nell’incaricare professionisti esterni al Comune quando quelli comunali sono oberati di lavoro, o non all’altezza del compito.
Siamo alle solite: per contestare una scelta comunale si tirano fuori altre urgenze. Ricordo la polemica quando la precedente Amministrazione comunale decise di riportare alla luce l’antico orologio di Piazza, quello con i Pupi semoventi. Nessuno oggi può dire che quel ripristino non sia diventata un’occasione di arricchimento turistico. Molte gente è presente ancora oggi quando i Pupi escono per la passeggiata…
Chi ama la sua Città e la sua Storia cerca di salvare ciò che è rimasto del suo passato… L’unica cosa di cui mi vanto è quella di avere salvato un dipinto dei primi del XVI secolo, in cui fu dipinta l’immagine vista dal Convento degli Zoccolanti della Montolmo medievale. Il dipinto era buttato di lato in un corridoio della chiesa di San Francesco, preso a calci da chi passava. Ridotto a brandelli, quando noi del PCI andammo in amministrazione con i transfughi della DC e col sindaco Angelo Cartechini, feci reintelare questo dipinto dal noto restauratore Gianfranco Pasquali, insieme al restauro completo dei dipinti del pittore Sigismondo Martini. Spero che il nostro sindaco Giuliana Giampaoli faccia ripulire definitivamente – e prima che io muoia – il dipinto con la Montolmo, onde mettere in evidenza particolari della città oggi invisibili.
Purtroppo non tutti i sindaci e tutti gli amministratori che abbiamo avuto hanno amato il passato storico della città di Montolo-Pausula, compreso quello fascistoide di Corridonia, dimostrando l’indifferenza cittadina, quasi a voler dimenticare il tradimento di parte ghibellina ordito con Francesco Sforza, che dette Montolmo poi a sacco per pagare i suoi duemila mercenari. Negli ultimi decenni sono stati distrutti manufatti storici, cambiato l’aspetto di abitazioni medievali, rubati reperti romani e opere d’arte, dalle parrocchie documenti medievali, litografie, incisioni e libri preziosi, con la dannazione del nostro Claudio Principi e del prof. Giorgio Quintili. Nella indifferenza di chi poteva difendere le “cose” della Storia e non lo ha fatto. Speriamo che la nuova amministrazione di centrodestra abbia a cuore le eccellenze lasciate dai posteri, difendendole e valorizzandole. A cominciare dalla Cappella Palatina di Carlo Magno di San Claudio, verso cui la passata amministrazione Cartechini ha dimostrato tutto il suo disinteresse turistico, mentre l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini ha promesso di farci un film di propaganda.
Bene avanti così con la sistemazione della zona