I lavori in corso
di Mauro Giustozzi
Dead line per il prossimo autunno per ammirare i nuovi Capannoni Rossini ristrutturati e tornati a disposizione della città. Si è alla volata finale dei lavori nel cantiere che si trova alle spalle della stazione ferroviaria e che restituirà a Macerata un luogo che per molti anni è stato lasciato in stato di abbandono e di degrado e che, invece, nei prossimi mesi tornerà a vivere sia nella parte strutturale dei padiglioni che hanno conservato l’antico skyline ma nel segno della modernità e della sicurezza antisismica dovuta ad un recupero certosino dell’intera area.
In questi giorni si sono moltiplicate le maestranze che operano nel cantiere su tetto, ponteggi, impalcature, perché si è giunti alla parte conclusiva dell’intervento che si vuole terminare subito dopo l’estate. Del resto basta osservare anche da fuori il cantiere per rendersi conto dello stato molto avanzato delle lavorazioni, con uno dei padiglioni che vede svelarsi la facciata esterna visto che in una parte i ponteggi sono stati smontati. «I lavori ai Capannoni Rossini procedono velocemente in questa fase – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Marchiori – anche perché sono giunte in questi giorni le forniture necessarie per le lavorazioni, sono arrivate le capriate per il tetto del padiglione con tutte le necessarie autorizzazioni per poter procedere.
Non è un caso che la ditta sta impiegando molti operai in queste settimane per accelerare il completamento dell’opera. E’ ben visibile, sia dalla cancellata principale che anche osservando il cantiere dall’alto della chiesa dei frati cappuccini, i notevoli progressi che i due padiglioni hanno fatto. Uno è praticamente concluso per l’aspetto esteriore e sull’altro si sta posando il tetto dopo aver posto tutte le travi in legno e si può apprezzare quanto lavoro è stato fatto e di che grande qualità è. Questo ci fa ben sperare che, terminata l’estate ed all’inizio dell’autunno, il lavoro complessivo possa essere concluso per ciò che riguarda le strutture. Sarà un arricchimento del patrimonio della nostra città che adesso prende forma».
Gli interventi si svolgono su più piani e contemporaneamente nei due grandi capannoni che si trovano uno di fronte all’altro: le strutture esterne mostrano già la loro fisionomia che sarà la medesima di quella originaria presente nel sito, mentre all’interno gli spazi successivamente avranno una nuova e moderna suddivisione. La ristrutturazione degli ex capannoni Rossini rientra nel progetto Open Working Lab che ha ricevuto i finanziamenti ministeriali previsti dal piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate per un totale di 2 milioni di euro. Il progetto si pone come obiettivo non solamente quello di effettuare un recupero architettonico di un non-luogo, ma anche e soprattutto di valorizzare l’ex contenitore industriale, dandogli una nuova dinamicità sociale e produttiva: questo con particolare riferimento ai settori dei servizi alla persona, nella duplice matrice sociale e culturale, e dell’innovazione d’impresa.
L’area potrà così diventare un’importante occasione di rivitalizzazione sociale e produttiva per l’intero quartiere che gravita intorno viale Don Bosco. Negli ex Capannoni Rossini dovrebbero essere ricavati spazi e ambienti destinati a differenti finalità, ognuna delle quali potrà operare in autonomia, offrendo al tempo stesso una complessiva strategia di sinergia tra le parti. Nel progetto originario erano state previste l’area eventi, collocata nel fabbricato più recente con spazi espositivi e per conferenze e l’area co-working, che si trova nei corpi di fabbrica di fattura industriale, riservata all’insediamento e allo sviluppo di nuove forme di imprenditoria giovanile, con l’ulteriore previsione di un bar-ristoro e di uno spazio di aggregazione destinato al relax e agli eventi informali all’interno di ciascuna area.
Il progetto Open Working Lab fu presentato dal Comune di Macerata nell’ambito del bando emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed è stato inserito nel piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle arre urbane degradate. L’attenzione dell’amministrazione era stata posta sull’intera area di viale Don Bosco ponendo al centro dell’azione presentata due interventi di rigenerazione: il restauro architettonico dell’edificio storico dell’ex-Gil già effettuato e la riqualificazione degli ex Capannoni Rossini.
Ex capannoni Rossini: ok alla riqualificazione, sul piatto due milioni di euro
si spera
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