di Luca Patrassi
La delibera sembra promettere bene, l’oggetto recita «atto di indirizzo per la concessione di contributi a sostegno di iniziative in ambito culturale». Anche la premessa delinea quello che all’indomani delle elezioni vinte dal centrodestra sembrava dovesse essere deliberato seduta stante: «L’Amministrazione Comunale intende arricchire e diversificare la qualità dell’offerta culturale della città secondo un progetto organico e coerente» assicura la delibera assunta dalla giunta guidata da Sandro Parcaroli e che vede due o tre assessori partecipare alle attività di settore. Insomma, dopo aver detto dai banchi dell’opposizione che le attività culturali sostenute dal Comune erano caratterizzate a sinistra, il centrodestra le ha mantenute tutte e fino a qui nulla di male, cambiare idea è un segno di apertura mentale. Però, appunto sarebbe richiesto anche uno sforzo creativo per caratterizzare la nuova guida, appunto policefala, delle attività culturali.
La delibera che sembrava aprire nuovi orizzonti culturali in città infatti spiega che «tra le finalità e gli obiettivi che questa Amministrazione si propone di raggiungere, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dal vigente Statuto comunale, rientra la promozione e la diffusione della vocazione culturale e sociale della città e che la cultura, espressa in tutte le sue forme, è un patrimonio della comunità da difendere e valorizzare; l’Amministrazione comunale intende, in particolare, sostenere, promuovere e favorire azioni culturali capaci di contribuire direttamente e indirettamente alla protezione, alla salvaguardia, al riuso, all’implementazione e alla promozione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale cittadino, sia consolidato sia di recente formazione». Bene, viene persino tirata in ballo la Costituzione, l’articolo 118, comma 4 in base al quale «Stato, Regioni, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà». Alla fine della storia, si arriva alla sostanza della delibera che si propone la crescita dell’offerta culturale della città stanziando la «somma» complessiva di diecimila euro da destinare alle proposte delle associazioni culturali. Il bando è già aperto, scade domani, 6 giugno.
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Un figurone, per l’Assessorato alla Cultura dell’Atene delle Marche! Congratulazioni vivisssssssime.