Il cortile delle ex Monachette
di Luca Patrassi
Qualcosa si muove nella complessa partita dei tanti palazzi monumentali rimasti da decenni senza occupanti. L’ultima novità positiva porta la firma di Erdis, l’Ente regionale che si occupa del diritto allo studio, e riguarda l’inserimento dell’ex convento delle Monachette di via Armaroli nell’elenco dei progetti da presentare entro maggio al Ministero per l’accesso ai fondi della legge 338 del Duemila. L’ex convento, ora di proprietà di una società che fa capo alla famiglia di Domenico Intermesoli, è chiuso da circa venti anni, da quando le suore uscirono per andare nella nuova struttura monastica cittadina. Adesso, parecchi anni dopo un tentativo poi bocciato dal Cda dell’allora Ersu, la questione Monachette è prossima al traguardo grazie alla delibera assunta all’unanimità dal Cda dell’Erdis guidato dalla presidente Maura Magrini e sottoscritta dal direttore Angelo Brincivalli.
Ed ecco cosa si legge nella delibera dell’Erdis: «Trattasi di un ex convento centralissimo e particolarmente prossimo alle sedi universitarie. La proprietà ha manifestato interesse in seno all’indagine di mercato avviata dall’Ente e volta alla ricerca di alloggi a Macerata. La manifestazione risulta particolarmente vantaggiosa perché il fabbricato può beneficiare di un contributo sisma di circa 4 milioni di euro. Per tale motivo l’Ente potrebbe effettuare l’operazione a bassi costi. C’è già una progettazione di fattibilità che prevede la rifunzionalizzazione del fabbricato e la sua trasformazione in studentato con la realizzazione di 91 posti letto. Da un’interlocuzione con la proprietà si è intuita la disponibilità sia alla vendita che alla locazione. In riferimento alla prima ipotesi il prezzo richiesto, in prima battuta, è pari ad euro 3.2 milioni la proprietà ha presentato manifestazione di interesse in seno all’indagine di mercato effettuata dall’Ente a Macerata. Da quello che si evince il fabbricato è beneficiario di un contributo sisma per circa 4 milioni di euro. Questo finanziamento potrebbe sommarsi alla quota ricavabile dal bando ex decreto ministeriale 1257/21 e rendere intervento non oneroso».
L’accesso ai fondi ministeriali dovrebbe consentire di dare a breve termine una luce pubblica allo splendido complesso di via Armaroli, un luogo che è rimasto nei ricordi e negli affetti di molti maceratesi. Se tra Intermesoli e Erdis l’accordo c’è, la partita degli altri palazzi pubblici vuoti resta ed è ancora densa di nuvole.
La ex Mestica
Intanto è andata in porto – occorre sottolineare, l’operazione legata all’acquisto della ex Casa del Fascio di Piazza Mazzini: il passaggio all’Accademia di Belle Arti, anticipato da Cronache Maceratesi, è stato confermato nei giorni scorsi dal presidente Vando Scheggia.
Un paio di questioni invece sono al centro di vicende da definire, in ogni caso si conferma che nel capoluogo le compravendite importanti sono qualche volta al centro di triangolazioni che appaiono incomprensibili all’esterno. Il caso simbolo è quello che vide un grande rettore come Attilio Moroni, diversi decenni fa, costretto a cambiare rotta rispetto alla volontà di realizzare un grande campus universitario negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico: si ribellarono i politici di allora, gli immobiliaristi e quanti affittavano case agli studenti in centro storico. A distanza di anni si è ben capito chi aveva ragione, sia sul campus che sul centro storico.
Un altro rettore illuminato, Alberto Febbrajo, qualche decennio dopo, è riuscito a firmare alcune operazioni immobiliari non gradite ai politici di turno, ma al prezzo di subire campagne di stampa ed attacchi velenosi. Ora che Unimc e Erdis vorrebbero affacciarsi in centro storico, emergono altre nuvole nonostante i fondi del Pnrr e gli altri finanziamenti disponibili. I tecnici Erdis avevano visionato il palazzo ex Mestica, i tecnici di Unimc quello della ex scuola media Alighieri in via Giuliozzi. Le due ex scuole sono di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti che le ha acquistate dal Comune nell’operazione che ha portato l’ex giunta comunale Carancini alla realizzazione del nuovo plesso scolastico delle Casermette.
La ex scuola Dante Alighieri
Tutto sembrava a posto quando su alcuni quotidiani sono apparsi gli avvisi di una immobiliare delegata alla vendita dei due palazzi. Primo interrogativo: se una società pubblica vende a un ente pubblico che bisogno c’è di un intermediario privato? Secondo interrogativo: l’asta per la ex scuola Dante Alighieri è ad offerta vincolante, quella per la ex Mestica non lo è.
Oltre alle opinioni, contano i fatti, le date. L’asta per la ex Mestica si chiuderà ai primi di maggio, l’Erdis – che pure aveva deliberato di voler procedere con l’acquisto – non ci rientra con i tempi visto che negli stessi giorni dovrebbe presentare al Ministero la partecipazione al bando per l’edilizia universitaria per beni di proprietà e relativa progettazione. A fronte di una situazione nuova, non è detto che l’Ateneo scelga infine altre strade rispetto allo stabile di via Giuliozzi. A meno che non ci siano in ballo anche proposte da privati che andrebbero a comprare ex scuole e magari sono sicuri di poter contare su una variante alla destinazione d’uso.
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