Alberto Cicarè, candidato sindaco di Strada comune
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
Una strada, i passanti che si fermano curiosi, un banchetto. Sembrerebbe un qualsiasi venerdì di campagna elettorale in centro a Macerata se non fosse per le mascherine che tutti indossano e per i gomiti che si incontrano al posto delle strette di mano. Nella corsa a sindaco del 2020, come per tutto il resto, pesa molto l’emergenza coronavirus. E lo sa anche Alberto Cicarè, candidato di Strada comune, lista civica scesa in campo appena prima del lockdown di marzo. Oggi Cicarè ha rimesso piede, da candidato, tra le persone “in carne e ossa”, per ridare vitalità alla sua campagna con l’obiettivo delle urne a settembre. Insieme ad alcuni sostenitori ha piazzato un punto di ascolto in via Gramsci, a due passi dalle Poste e dal bar. Tra i temi cari alla lista le frazioni e il sociale, con un occhio di riguardo ai giovani della città.
Che cosa fate qui oggi?
«Ripresentiamo il nostro progetto dopo che agli inizi di marzo ci eravamo presentati in un autobus che percorreva la città. Subito dopo c’è stato il lockdown quindi dobbiamo tornare con maggiore impegno e forza, consapevoli delle tante difficoltà perché con le elezioni a settembre e senza un partito dietro dovremo lavorare molto per farci conoscere e acquisire anche credibilità nei confronti delle persone».
Come si fa campagna elettorale senza il porta a porta?
«Chiaramente dobbiamo lavorare molto sui social ma appena potuto siamo qui in mezzo alla strada e lo faremo ancora. Andremo nelle frazioni che è uno dei nostri temi centrali».
Avete parlato anche dell’infanzia
«Sì e in generale dei ragazzi. Secondo noi è centrale perché, lo vediamo anche dalle ultime ordinanze e comunicazioni…Sembra che siano utili finché consumano. Invece appena c’è qualche sgarro interviene subito la forza pubblica come se fossero una manica di delinquenti. Non è così. Devono essere stimolati a fare bene. Abbiamo pensato per il centro storico a una casa delle arti dove possano esprimere la loro creatività. Farebbe bene a loro e alla vivibilità del centro. Non parliamo solo di auto insomma ma anche di altro».
A proposito di auto, mentre parliamo ci spostiamo continuamente per farle passare…Qual è la vostra posizione sulle Ztl?
«Non vogliamo andare contro chi in questo momento è in crisi evidente. Ci sono difficoltà oggettive delle attività. E quindi non è che possiamo dire rivoluzioniamo tutto quello che c’è. Però chiaramente la nostra prospettiva è un centro storico di qualità tramite isole pedonali, vivibilità, anche per bambini e famiglie».
C’è un tema poi tornato nei discorsi dei vari candidati e liste, quello della sicurezza. Voi avete una posizione su questo?
«Se si intende quello che è successo in centro storico non lo riteniamo un problema fondamentale. Macerata non ha problemi di sicurezza così gravi, non ci sono da affrontare delle gang. Dobbiamo amministrare la sicurezza quotidiana con strumenti ordinari. Bisogna dare messaggi positivi. La repressione è sempre l’ultimo degli strumenti. Dobbiamo prima dare la possibilità alle persone di recuperarsi, di avere qualcuno con cui parlare, di avere qualcosa da fare».
Più sociale diciamo…
«Sì. Come il tema dell’abitare. Dare un tetto a ogni persona, creare unità di strada che siano in grado di fronteggiare situazioni di emergnza. In questo momento Macerata però non ha grossi problemi del genere. Sicuramente il Comune deve farsi carico di situazioni potenzialmente critiche ma non delegando semplicemente a delle associazioni, “fate voi e prendete il finanziamento”. Deve essere consapevole del problema, a gestire e controllare il servizio».
Altro da aggiungere?
«Volevo dire che ho sentito l’ultimo Consiglio comunale dove è stato approvato nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) un ordine del giorno con l’ipotesi di costruire il parcheggio a Rampa Zara. Se a distanza di 10 anni dall’insediamento di Carancini (il sindaco uscente, ndr) si ritorna a parlare di quel parcheggio vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Quindi la progettualità che c’è stata non è stata sufficiente. E poi massimo dell’incoerenza: il Pums, approvato, dice a chiare lettere che i posti auto sono più di quelli richiesti. E poi si decide di fare un nuovo parcheggio? Fa capire che il Pums è per la gran parte un bluff. Mentre la destra utilizza l’auto come unica soluzione a tutti quanti i mali della città, il centrosinistra dimostra di non crederci molto al Pums, partorito tra l’altro a fine mandato. Una credibilità piuttosto scarsa quella di chi compie certe operazioni».
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Con riferimento alla logica sfumata (fuzzy logic) bisognerebbe riformulare il titolo dell’articolo e affermare che a Macerata quasi nessun ragazzo è delinquente e le gang sono pochissime.
Giovani e con la mascherina: fanno tenerezza. Spero che non siano come le Sardine, che hanno un cordone ombelicale unito a coloro che hanno distrutto i lavoratori e la povera gente, attirati dal potere finanziario. Erano Comunisti; poi sono diventati Comunisti per tutte le stagioni, oggi sono per tutte le stagioni senza Comunisti, che vanno da Rizzo, o da Salvini, o addirittura dalla Meloni. Dato che la dittatura fascista non è più lì, ma da altre parti… Se ritonassero in vita farebbero un repulisti di questi che bestemmiano cantando “bella ciao”.
Rampa Zara: potevo avere trent’anni, quindi cinquanta anni fa, che sentivo le varie proposte di un parcheggio in zona Rampa Zara. Morirò con ancora quel sogno per salvare il cucuzzolo del centro storico di Macerata. In attesa, facciamo entrare le auto nel centro storico, altrimenti le attività economiche moriranno definitivamente. Una Macerata senza le auto è una Macerata con i morti.