di Luca Patrassi
Non era un enigma e comunque nel pomeriggio i vertici maceratesi di Italia Viva lo hanno sciolto a beneficio dei dietrologisti che magari pensavano chissà quale mistero dietro la posizione dei renziani relativamente alle prossime elezioni comunali nel capoluogo. Il coordinatore provinciale del partito Antonello De Lucia (carica che ricopre con Teresa Lambertucci) ha definito ufficialmente la posizione nel corso di un incontro svoltosi in piazza Battisti, lato Romcaffè, ed al quale hanno partecipato il candidato sindaco del centrosinistra Narciso Ricotta, appunto il coordinatore De Lucia e i consiglieri comunali di Italia Viva Ulderico Orazi ed Enrico Marcolini. In platea c’erano, tra gli altri, l’ex rettore di Unicam Flavio Corradini, Monica Martarelli e il segretario dem Stefano Di Pietro.
«Ufficializziamo oggi – ha detto De Lucia – l’appoggio al candidato sindaco Narciso Ricotta, lo facciamo al termine di un percorso coerente durato mesi, un tempo nel corso del quale ci siamo organizzati e dati degli obiettivi strategici per la città. Il dialogo con Ricotta – ha aggiunto il coordinatore dei renziani – non si era mai interrotto, abbiamo dialogato perché dobbiamo lavorare insieme partendo da una semplice constatazione: ci sono valori che vanno mantenuti, frutto di azioni positive. Di una cosa siamo convinti: vogliamo puntare in alto, non limitarci all’ordinaria amministrazione. Il problema non è quello di aprire o chiudere il centro, ma di avere un approccio programmatico iniziando dal distretto urbano del commercio».
Il candidato sindaco Narciso Ricotta ha fatto il punto sulla coalizione: «Ci sono cinque liste civiche e due liste di partito. Quella di Italia Viva è una scelta importante, fatta al termine di un percorso di maturazione, peraltro una scelta in linea con la coalizione di governo, con quella della Regione ed ora con quella comunale. Ora siamo al lavoro per definire il programma di coalizione». Ulderico Orazi ha sottolineato la coerenza del suo impegno: «Sono da venti anni in Consiglio per dare voce al centrosinistra partendo dalla mia storia di socialista e di progressista. Sarò in lista anche per questa tornata elettorale». Dal canto suo Enrico Marcolini ha sottolineato le trasformazioni della società negli ultimi tempi, in particolare dopo i colpi della crisi economica, del terremoto ed ora di Covid 19. «Prima si parlava sempre e solo di urbanistica, ora si parla di persone. Le politiche sono cambiate, deve cambiare anche l’approccio al welfare. Non si tratta solo di dare soldi a chi è in difficoltà, operazione ancora più difficile oggi visto che i soldi non ci sono più, ma di mettere in piedi una rete che sappia creare occasioni di integrazione e di lavoro per le persone fragili».
(foto di Fabio Falcioni)
In fondo è una catena. Uno appoggia. L'altro lo appoggia ai contribuenti
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Italia Viva è come Giorgio Rapanelli: non contano un tubo e si agitano per dimostrare che sono vivi. Ma giustamente per Narciso Ricotta tutto fa brodo. Con la differenza che il mio voto non lo prende, perchè non voto a Macerata.
Tutto potrebbe far brodo a chi non vuole un leghista al comune di Macerata. Mi sembra anche giusto visto che poi ancora si ostinano a chiamarsi Lega-Salvini senza dare nessun segno di pentimento. Mogli e buoi dei paesi tuoi, soprattutto nella testa e senza insegnanti che prendono ordini da altri insegnanti che prendono ordini da altri insegnanti e alla fine il Preside è Salvini. Giusto le ciliege col verme!
Caro Micucci, sei perfido e ironico verso il mio Capitano Salvini. Ma ti perdono e non ti sparo perchè ad una penna ironica e perfida come la tua debbo rispetto. Avrei gradito che qualche Leghista intervenisse in difesa del caro Salvini. Eppure nel partito ci sono persone di valore. Forse si sono passati la voce: “Rapanelli, vai avanti tu che a noi viene da ridere…”
Povera grammatica mia! T’aggio perduta,
e chistu core mio ne soffre tanto;
Povera grammatica mia! Te ne si’ gghiuta
comm’a na murticiella a ‘o campusanto.
http://www.treccani.it/enciclopedia/cia-gia-scia-plurale-dei-nomi-in_(La-grammatica-italiana)/
Il titolo del romanzo postumo della fiorentina Oriana Fallaci è “Un cappello pieno di ciliege”, senza la i che la suddetta regola vorrebbe. Questione, dunque, tutt’altro che risolta, anzi in evoluzione, con una chiara tendenza alla progressiva eliminazione della i, come registrano anche le grammatiche. Un bell’esame dell’acido desossiribonucleico toglierebbe qualche dubbio e magari anche qualche copia e incolla di troppo per chi crede di essere tanto colto.
Ma quale evoluzione? ma quali grammatiche? la Fallaci, più sovranista di Salvini, poteva permettersi qualche sbaglietto perché sapeva scrivere, tu non sai neanche leggere…