di Enrico Maria Scattolini
CVD (-)
DUNQUE…come volevasi dimostrare (-), anche il Tribunale Federale Territoriale ha bocciato l’estremo tentativo della Maceratese di ripescaggio in “Eccellenza”(leggi l’articolo).
LUNEDI’ SERA, ad Ancona, non è stato infatti accolto il ricorso presentato dall’avvocato Giulianelli per la riapertura dei termini di opposizione alla precedente decisione del Comitato Figc Marchigiano di ammettere l’Azzurra Colli al torneo regionale di primo livello. Al posto della Rata, nonostante la peggiore classifica di merito sportivo degli ascolani (-).
E’ STATO GIUDICATO INAMMISSIBILE, come probabilmente lo sarebbe stato anche quello un paio di settimane fa presentato al Collegio di Garanzia dello Sport se quell’udienza presso il Coni non si fosse conclusa con il rinvio “sine die” richiesto ed ottenuto dallo stesso legale della Maceratese, ma sostanzialmente pleonastico nell’imminenza dell’inizio del campionato.
QUINDI NON MI SEMBRA IL CASO DI SCRIVERE (-) che l’altro ieri si sia compiuto il destino dei biancorossi, perché di fatto già lo si conosceva sin da quel momento.
PER LA PRECISIONE DAL FATIDICO 19 LUGLIO SCORSO, termine perentorio per chiedere la sostituzione in “Eccellenza” della rinunciataria Pergolese: sfuggito alla Maceratese ed invece sfruttato dall’Azzurra Colli.
LA CONSUETA POLEMICA AVANZA addirittura il sospetto (-) che quella biancorossa sia stata una dimenticanza voluta per sottrarsi all’impegno di un campionato troppo oneroso.
ASSOLUTAMENTE DA ESCLUDERE (+). Va anzi dato atto al Presidente Crocioni ed all’avvocato Giulianelli di averle tentate tutte per rimediare.
AL PUNTO DI ALIMENTARE SPERANZE anche fra i media (recenti trasmissioni televisive molto ottimistiche sugli sviluppi del contenzioso) e settori della tifoseria certamente fra i più qualificati.
IO MI ASSUMO LE MIE RESPONSABILITA'(-), se – come da qualcuno ipotizzato – il pessimismo sempre espresso da “Somma Algebrica” sulla vicenda possa aver condizionato l’orientamento di quei giudici del Tribunale Federale lettori della mia rubrica.
MA PASSIAMO al calcio giocato.
HO VISTO UN MARINELLI SINERGICO (+) con la narrazione della partita di Monteprandone della Rata contro Centobuchi.
INTANTO PER COME HA SAPUTO IMPOSTARLA (+), opponendo agli ascolani una formazione probabilmente dai medesimi inattesa.
E POI CON LA CORREZIONE IN CORSA DEGLI ULTIMI CAPITOLI, per indirizzarli al successo dei suoi ragazzi (+).
OTTENUTO IN EXTREMIS MA MERITATO, come da certificazione degli applausi del pubblico (+).
IL RITARDO DEL GOL DI CAMPANA è però dipeso anche da quello (-) con cui l’allenatore biancorosso ha cambiato le carte in tavola, appunto solo negli ultimi venti minuti di gioco.
ALTRIMENTI il mister avrebbe ottenuto la lode (+)!
PERO’ SICURAMENTE BRILLANTE L’IDEA BASE (+) di limitare la libertà di movimento dei padroni di casa. Al “Nicolai” usi al pressing agonistico con il favore delle dimensioni del campo. Da sempre causa principale dei trascorsi dispiaceri della Rata.
IL TRIDENTE D’ATTACCO BIANCOROSSO ha rovesciato il tradizionale rapporto tattico dell’incontro. Con il Centobuchi abbarbicato alla sua tre quarti difensiva (-), e quindi costretto a concedere spazi al centrocampo avversario in grado così di gestire quasi sempre la manovra.
UN REPARTO AGILE, vocato alla costruzione del gioco (+). Che ha ritrovato in Campana – che poi si sarebbe rivelato match winner salvavita – il suo punto di riferimento ed in Mariani la novità sull’esterno.
QUINDI POCHI RISCHI DI SUBIRE PER LA BENEAMATA, al netto d’una splendida improvvisazione di Andrea Liberati ribattuta da un palo della porta di Giustozzi, ma anche – va sottolineato – impalpabilita’ della prima linea biancorossa (-). Sicuramente a causa della folta copertura difensiva avversaria ma anche della complessità dell’articolazione offensiva della Rata, impiombata sul centro dalla difficile coabitazione fra Chornopyshchuk e Papa.
CON L’INEVITABILE CONSEGUENZA (-) di un match che sembrava decisamente indirizzato verso il pareggio; salvo la consueta speranza, per la Rata, di una giocata vincente di Jachetta.
SEGUITO IN TRIBUNA DA NOCERA (+), suo allenatore nello scorso campionato dominato con l’Ancona. E pure dallo stesso ammirato, ma con in calce il seguente post scriptum”….io lo mandavo in campo nell’ultima mezz’ora e lui mi faceva vincere le partite”. Significativa riguardo alla continuità.
PERO’ SI INTUIVA, e personalmente auspicavo, che un intervento della panchina maceratese avrebbe ancora potuto cambiare l’inerzia del match (+).
NEL SENSO DI CERCARE ALTERNATIVE ALL’ATTIVITA’ SULLE FASCE, sino a quel momento improduttiva anche per discontinuità, con tentativi di sfondamento centrale della retroguardia del Centobuchi (+).
CIO’ CHE E’ ESATTAMENTE ACCADUTO al 25′ della ripresa, quando Chornopyshchuk è stato sostituito da Diarra nel ruolo offensivo sorprendentemente assegnatogli da Marinelli, poco dopo supportato dall’ingresso in mezzo al campo di Rapagnani. Proprio fra i loro piedi, sul finire, il pallone ha magicamente viaggiato, imprendibile per gli avversari, sino al tiro a bersaglio di Campana (+++).
QUINDI UN’ALTRA LETTURA APPROPRIATA DI MARINELLI (+),in coerenza con la possibile evoluzione (biancorossa) della partita.
IL SECONDO LEGNO colpito dal Centobuchi ha salvaguardato il successo. In questo caso però la fortuna ha aiutato il merito (+).
LA CUI VALUTAZIONE lascia tuttavia traccia di qualche perplessità sulla tenuta del baricentro del gioco biancorosso.
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Secondo me, il ricorso lo doveva presentare alla fine di giugno o al massimo i primi di luglio e non al termine della scadenza.