di Enrico Maria Scattolini
CROCIONI SHOWMAN (+) alla presentazione di San Giuliano della Maceratese (leggi l’articolo).
ADDIRITTURA SCATENATO alla convocazione di Benedetto Verdenelli sul palco di esibizione delle risorse biancorosse (+) di attuale primo livello e di futuri, auspicabili orizzonti, davanti al Palazzo Municipale.
SOLO LA CONSUMATA ABILITA’ DEL PRESENTATORE (+) l’ha ricondotto nel copione.
FRA LE CUI PIEGHE, il Presidente ha trovato comunque il modo di sollecitare, verbalmente e fisicamente, gli applausi e la disponibilità di un pubblico la cui folta presenza in Piazza della Libertà (+) temo sia stata però più motivata dalla ricorrenza patronale che dalla fede calcistica.
TUTTAVIA PREMIATA DAL RIBADITO IMPERATIVO DI PROMOZIONE (+), espresso con convinzione dal patron.
CHE UN ATTIMO PIU’ TARDI, esauritosi il clamore della cerimonia ufficiale, mi confesserà di «….essere molto soddisfatto dell’appoggio degli sponsor(s)».
DA SOTTOLINEARE IL…PLURALE, anche se pensiero e conseguente ringraziamento scivolano soprattutto verso la “Fertitecnica” di Ivano Mattioni (+).
CHE PERSONALMENTE mi riportano al confronto con la fragilità (-) dell’allora alternativa dei “cavalieri bianchi” del nord, che il tempo galantuomo si è incaricato di documentare anche da quelle parti, spero ponendo fine al noioso vagheggio (-) del filone agnostico della tifoseria domestica.
NON E’ STATA SOLO DI CROCIONI la soddisfazione di vedere i tanti giocatori presentati sul proscenio da Verdenelli. Ma a lui deve essere riconosciuto il merito di aver salvato dal dirupo il calcio biancorosso (+++).
ED ANCHE LA SENSIBILITA’ di aver resuscitato il glorioso brand “Maceratese 1922”, nonostante i sospetti (+) o (-) sottotraccia negli anni scorsi.
LA CUI RICOMPARSA (+) è stata giustamente sottolineata dall’avvocato Carancini (+), a cui mi sono permesso di chiedere se stavolta confida di poter dare una risposta positiva laddove si dovessero riproporre nuove interrogazioni “consiliari” sulla Rata dal medesimo…. istituzionalizzata.
MA E’ STATO CROCIONI PROTAGONISTA (+) a tenere banco.
RISPONDENDO, AD ESEMPIO, ALLA DOMANDA se è disposto a rimettere mano al portafoglio nel caso di ripescaggio in Eccellenza.
LA SUA REPLICA: «Ritengo che la Maceratese,una volta completata la squadra con gli acquisti già programmati, sarebbe competitiva anche nella categoria superiore».
POI AMMORBIDISCE «…In ogni caso, attendo l’esito del ricorso che sarà discusso dall’avvocato Giulianelli il 9 di settembre davanti al Collegio di Garanzia del Coni».
ED INFINE, PER CHIUDERE L’ARGOMENTO (+): «Noi comunque arriveremo sino al Tar se sarà necessario».
IL CHE SIGNIFICHEREBBE VEROSIMILMENTE la sospensiva dell’inizio del campionato. Una minaccia che potrebbe indurre la Lega Dilettanti alla soluzione all’italiana di un’Eccellenza a 18 formazioni.
CON IL RISULTATO DI RIDURRE IL CONTENZIOSO fra la sua rappresentanza regionale e la Rata, recentemente arricchitosi di un altro episodio (-).
L’INCREDIBILE SVISTA DELL’ERRATICA PRESENZA (—) DI FEDERICO FRANCO nella lista dei giocatori svincolati. Il difensore argentino – ex Civitanovese – nell’orbita della Maceratese sin dall’inizio estate in quanto documentalmente libero da vincoli contrattuali, e poi invece costretto a ritornare in riva all’Adriatico perché in realtà ancora legato al club rossoblù.
DUE CONSIDERAZIONI ED UN RICORDO.
LA PRIMA: ma FEDERICO FRANCO, che non è poi un ragazzino, non conosceva il suo status al momento di accettare le proposte della Maceratese (-)?
LA RISPOSTA ME L’HA SUGGERITA MARINELLI, ed è condivisibile (+): «può capitare che queste cose siano seguite più dal procuratore più che dall’atleta, preoccupato principalmente dall’attività agonistica».
LA SECONDA: possibile che neanche la Civitanovese non ne sapesse nulla? O piuttosto – senza alcuna remora di fair play sportivo – attendesse il passo falso della Maceratese quanto meno per goderne (-)?
STA DI FATTO CHE LA RATA ha speso soldi, che comunque dovrebbe recuperare, ma soprattutto tempo prezioso nella definitiva sistemazione della difesa. Che non ha certamente brillato, domenica scorsa, nell’incontro di Coppa Italia a Corridonia (-).
INFINE IL RICORDO (malizioso) della Rata del presidente Barcaglioni di tanti anni fa. Che si salvò dalla retrocessione dalla Serie D vincendo a tavolino un match invece abbondantemente perso sul campo a Riccione. Fu l’intuizione dell’allora direttore sportivo Durastanti – poi purtroppo scomparso – a provocare l’intervento dell’avvocato Giancarlo Nascimbeni.
ANCHE IN QUEL CASO, c’erano di mezzo giocatori argentini. Mi sembra tre/quattro d’un sol colpo acquistati dalla società romagnola proprio alla vigilia del match con la Maceratese. Evidentemente senza andare troppo per il sottile!
ALTRI TEMPI.
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SCATTOLINI E I MUTEVOLI ORIZZONTI DELLA RATA
Aveva concesso “poche chance” alla Rata, Scattolini, nel precedente numero della rubrica, nell’eventuale ricorso al Collegio di Garanzia del Coni per il ripescaggio in Eccellenza. Nonostante che il Dott. Ponzelli, che avvocato è di professione, lo invitasse alla cautela, affermando che la Rata “ha le possibilità di ottenere ragione”. Rileggiamo lo scritto, tranchant, di Scattolini: “Riguardo poi all’eventuale ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, questo sì ancora nei termini, va ricordato che il suo livello è l’ultima istanza: e quindi occorrerebbe almeno un grado di giudizio già acquisito per appellarsi. Che la Rata non ha. E quindi sostanzialmente si trova in una situazione di difetto di legittimazione ad agire. In sintesi: una dimenticanza irrecuperabile la prima scadenza del 19 luglio, verosimilmente pleonastica quella prossima del 22 agosto per la difficoltà di validamente opporsi davanti al Coni”. Ora, forse galvanizzato dall’euforia della serata di presentazione della Rata in Piazza, Scattolini, anche nel presente numero della rubrica, appare speranzoso e possibilista sul possibile ripescaggio. Tanto da concedere il “beneficio di inventario” al patron Crocioni. Quest’ultimo nell’intervista (curata da Scattolini) al termine della presentazione, dichiara: “la squadra è competitiva anche per l’Eccellenza” stop. Scattolini, cautelativamente, gli fa aggiungere: “una volta completata con gli acquisti programmati”. Qualche dubbio, evidentemente, lo nutre il popolare “amico della Rata” sulla rosa a disposizione. Il reparto più carente, come noto, è la difesa, soprattutto nella parte centrale. All’argentino Canavessio, prestante fisicamente ma con evidenti limiti tattici, si è affiancato il 38enne olandese, Brack (lo ricordiamo in squadre abruzzesi nelle stagioni della Serie D). Con il “tulipano” praticamente fermo da un anno, senza alternative in organico, la tifoseria teme il ritorno dello spettro “Arcolai-Capparuccia”. Lacune si registrano anche in fase di impostazione a centrocampo e, ancora nei ricambi, negli esterni d’attacco. Poi, si perpetuano i problemi dell’inizio della scorsa stagione (pur con il preparatore atletico) con gli infortuni. Fuori: Brugiapaglia, Rapagnani e Cascianelli, hanno appena ripreso: Diarra e Papa. Come iniziato, concludiamo il commento con i travagliati rapporti Rata-Fgci. La società biancorossa, come noto, aveva tesserato il terzino della Civitanovese, Federico Franco, poichè figurava nel tabulato Fgci degli svincolati. Nella sua rubrica, Scattolini, pone dubbi sulle responsabilità del giocatore e della società di provenienza. Dimentica che proprio su intervento della Civitanovese la Fgci ha inviato la Pec in cui certifica il giocatore “non svincolato”. Avrebbe potuto essere “svincolato”, in quanto italo-argentino (perciò equiparato ai giocatori italiani) solo con il 108 (non rilasciato) o per età. In questi casi dovrebbe correre in soccorso, in una società di calcio, il segretario, che esperto individua l’errore. Una volta quella del segretario (ne abbiamo conosciuti tanti) era una figura fondamentale, ora meno, con possibili “infortuni”.
Per quanto riguarda il cambiare idea ricordo, prima di tutti a me stesso, che qualcuno più intelligente di me (ci vuole poco) ebbe a dire: “Nella vita chi non è in grado di cambiare idea non è in grado di cambiare nulla”
Per quanto riguarda la costruzione della squadra mi fido del presidente che, quest’anno più dell’anno scorso, vedo carico e convinto (almeno concediamogli il beneficio del dubbio).
Con l’acquisto di Calamita speriamo almeno che si possano attrarre allo stadio anche i tifosi meno convinti.
Per quanto riguarda la figura del segretario Caporaletti ha perfettamente ragione.
Senza entrare nel merito della vicenda Franco, credo che oggi dal punto di vista della conoscenza dei regolamenti e delle norme federali, nelle società di calcio in generale non ci sia l’attenzione necessaria ed è venuta meno la capacità di avvalersi delle prerogative e dei vantaggi che nelle pieghe del codice si possono scovare.
Anche io ho avuto modo nel passato di vedere e di collaborare con dirigenti che avevano il compito di controllare che sia in casa propria che in quella degli avversari fossero rispettate tutte le norme del caso.
Dirigenti che prima di ogni partita, pronti ad intervenire a norma di legge, controllavano i tesserati, gli squalificati, i documenti e le distinte, in trasferta misuravano (tra gli insulti del pubblico di casa e dei dirigenti avversari) l’altezza e la larghezza delle porte, misuravano la distanza della linee del campo dalla rete di recinzione ecc.
Tutte attività che portavano “punti a tavolino” che alla fine potevano determinare anche la salvezza o addirittura la vittoria di un campionato.
Forza SS Maceratese, Forza Prescia e Forza Moro
Paolo Ponzelli, oltre che un amico, è un ottimo avvocato nonchè il migliore portavoce del presidente Crocioni! Sa bene argomentare e sa come meglio presentare le cose!
Portavoce del Presidente?
Non suona male!
Se Crocioni fosse d’accordo con una buona paga potrebbe essere un’idea.
A parte gli scherzi grazie delle belle parole Giuseppe.
Un abbraccio.