di Alessandro Trevisani
“Sono tantissime pagine, e la lettura sarà impegnativa, non certo di quelle da weekend: ci stiamo attrezzando per questa nuova battaglia”. Così il sindaco di Porto Recanati Sabrina Montali dopo aver ricevuto notizia, in Comune, del ricorso al Tar di Coneroblu Srl, la società che aveva proposto, nel novembre 2013, la variante urbanistica per l’edificazione del cosiddetto “resort dei russi” al Burchio di Montarice, per vedersela poi bocciare dal Consiglio comunale il 21 novembre scorso, peraltro con l’annullamento, per “vizi formali e sostanziali”, degli atti votati e adottati dalla giunta Ubaldi fino all’aprile 2014. Decisivo era stato quindi il cambio della guardia a Palazzo Volpini, con l’affermazione della lista Noi per Porto Recanati, che nel suo programma prometteva “un’adeguata tutela del territorio mediante riduzione del consumo di suolo”, definendo quella del Burchio “un’ulteriore cementificazione a vantaggio del solo privato”.
La linea della Montali era stata premiata in consiglio comunale con 11 voti a 4 che si esprimevano per il “no” all’intervento, incassando l’appoggio di Giammario Poeta del M5S, ma soffrendo di una spaccatura interna coi consiglieri Antonella Cicconi e Petro Feliciotti, che paventando per il Comune una sconfitta in tribunale si erano alzati al momento del voto. Tribunale cui la Coneroblu aveva detto, anche recentemente, di volersi rivolgere nei termini concessi dalla legge, cioè entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera di voto. Ed ecco quindi la società anconetana ricorrere al Tar per chiedere riconosciuti i suoi diritti, non si sa, per ora, lamentando quale danno e chiedendo quale cifra di risarcimento.
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cose dell’altro mondo…
si saprà mai chi, dietro gli omini di paglia, si nasconde?