«Sgombero area container,
l’amministrazione non ha intenzione
di instaurare un dialogo costruttivo»

TOLENTINO - L'avvocato Riccardo Scagnetti, legale di tre famiglie ospiti della struttura, dopo il documento che impone la chiusura per il 31 dicembre: «Si trovano a dover affrontare pressioni del tutto inopportune persino di alcuni esponenti della minoranza vicini alla maggioranza, solo per aver sentito la necessità di rivolgersi a qualcuno che potesse garantire i loro diritti»

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L’avvocato Riccardo Scagnetti

 

di Francesca Marsili

La vicenda della chiusura dell’area container di via Colombo al 31 dicembre agita, comprensibilmente, gli animi di chi, dal 2017, terremotati e non, ci vive e che con un documento notificato alle 20,30 di venerdì scorso dalla Polizia Municipale, ha visto messo nero su bianco l’invito ad andarsene entro venti giorni. A fare le proprie considerazioni sulla questione è l’avvocato Riccardo Scagnetti, legale di tre famiglie ospiti dei container, due delle quali in attesa di un alloggio sostitutivo alle sae e una con difficoltà socio-economiche. Lo scorso 29 novembre infatti, lo studio dell’avvocato Scagnetti, a nome dei tre suoi assistiti, ha inviato altrettante diffide in Comune in cui chiedeva di provvedere entro 15 giorni alla consegna degli alloggi sostituivi alle sae e di sospendere ogni operazione volta alla chiusura e allo sgombero dell’area.

«Nessun riscontro è stato sinora fornito alle missive redatte ed inviate in nome e per conto delle tre famiglie che – sottolinea l’avvocato – si trovano invece a dover affrontare pressioni del tutto inopportune da parte di soggetti appartenenti all’amministrazione e persino di alcuni esponenti della minoranza vicini alla maggioranza, solo per aver sentito la necessità di rivolgersi ad un legale che potesse garantire i loro diritti». Proprio in relazione a tale atteggiamento, l’avvocato stigmatizza come «considerando il recente operato dell’amministrazione, il diritto ad una difesa sia appannaggio soltanto di certi cittadini, ma non di quelli che da anni vivono in un container in condizioni di sommo disagio confidando nella consegna di una casa».

container-tolentino1-325x244Evidenza inoltre «l’assenza di volontà dell’amministrazione di instaurare un dialogo costruttivo. Si apprende solo dalle cronache che si sarebbero trovate delle soluzioni alternative non meglio identificate per le tre famiglie – aggiunge -, tutto ciò senza interessare i soggetti coinvolti e le rispettive esigenze». Considerazioni che si fanno ancora più urgenti e preoccupanti dopo la notifica, lo scorso fine settimana del documento in cui si invita gli ospiti dei container, una novantina di persone, a lasciare i moduli abitativi assegnati e ad asportare ogni effetto personale entro e non oltre il 31 dicembre, precisando che, in difetto, il Comune si vedrà costretto ad adire all’autorità giudiziaria e dare, se necessario, esecuzione coattiva.

container-tolentino «Si rimane oltremodo sorpresi sulla scelta dell’attuale amministrazione comunale di procedere nella notte di venerdì 10 dicembre alla notifica di documentazione dal non chiaro significato in cui si invitano i soggetti assegnatari di una soluzione abitativa mai consegnata a liberare l’alloggio temporaneo fornito entro il 31 dicembre – commenta l’avvocato -, in aggiunta senza riferire nulla alle famiglie sulla tempistica di consegna degli appartamenti attribuiti con atto vincolante per la stessa amministrazione».

Secondo lo studio legale, inoltre, la notifica del provvedimento emesso «A seguito di un iter viziato stante l’assenza di tutela dei diritti dei cittadini coinvolti ed in totale disinteresse delle necessità dei predetti, si pone in netto contrasto con la volontà degli assistiti di addivenire, in condizioni di parità, ad un colloquio costruttivo con l’amministrazione finalizzato a trovare una soluzione che possa essere giusta e condivisibile». In conclusione, lo studio legale invita «ancora una volta l’amministrazione comunale a riscontrare le missive del 28 novembre corso – fa sapere Scagnetti – , contattando l’avvocato al fine di instaurare un dialogo sereno e costruttivo, confidando che, a prescindere dai recenti sviluppi, si possa perseguire il fine comune di tutelare soggetti in difficoltà. Diversamente si procederà nelle opportune sedi alla tutela dei diritti degli assistiti».

 

Area container, arriva l’avviso del Comune: «Sgombero entro il 31 dicembre»

 

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