La candidata sindaco Silvia Squadroni. Si presenta con la civica SiAmo Civitanova
di Laura Boccanera
«Mi si accusa di parole in libertà e poco serie per chi aspira a fare il sindaco, se le mie sono parole al vento le sue restano supercazzole». Silvia Squadroni risponde al sindaco Fabrizio Ciarapica e ai partiti che lo appoggiano.
La candidata del terzo polo che nei giorni scorsi, dopo il consiglio comunale che ha stabilito il mancato interesse nel portare avanti il progetto Eurobuilding sul porto, aveva messo in guardia i civitanovesi suggerendo che il “progetto Dubai” non fosse completamente tramontato e sarebbe potuto tornare sui tavoli di Palazzo Sforza in caso di rielezione del sindaco uscente. I partiti di sostegno a Ciarapica hanno negato accusando la Squadroni di strumentalizzazione e oggi l’avvocatessa replica: «ora parla di definire un progetto condiviso per la città, ma dov’è stato fino ad oggi? Lo sa di essere sindaco da 5 anni, o, forse, è stato troppo preso dalla ricerca di nuovi e più alti incarichi in regione, provincia o chissà ancora dove? Doveva tacere e invece ha preferito esternare rabbiosamente perdendo, insieme alla dignità ed al senso dell’onore, anche il contatto con una città che non lo vuole più anche se si ostina ad inviare comunicati firmati dai partiti che lo sostengono ed i cui segretari regionali in privato confermano di non saperne nulla».
La Squadroni lascia intendere anche alcuni retroscena che girano da settimane, ma mai confermati ufficialmente dal partito secondo cui i vertici regionali della Lega non sarebbero convinti dell’appoggio a Ciarapica. La prima a parlarne ufficialmente è proprio la Squadroni: «se la base della Lega non voterà Ciarapica sindaco e quella di Fratelli d’Italia drenerà non riuscendo a contenere il dissenso dei militanti, fa sorridere l’inviare comunicati stampa pre siglati ed esattamente contrari a quanto più volte da lui stesso scritto nei giornali nei mesi scorsi a sostegno del progetto. Ma che vuole scrivere, ancora, Fabrizio Ciarapica? Che ha lavorato e fatto lavorare i suoi sodali per un quinquennio a beneficio di pochi e ben identificabili soggetti dimenticandosi di un’intera città? Che ha lasciato l’urbanistica al suo mentore il quale ne ha fatto terreno personale. Monta in città una inarrestabile voglia di cambiamento e di pulizia morale ed esiste anche Mirella Paglialunga che in tema di pulizia, trasparenza, onestà e legalità la pensa esattamente come me, al di là della diversità di formazione politico-culturale e di indirizzo programmatico.
Invito chi ha sbagliato a scegliere nel 2017 a non temere nulla nel tornare sulla retta via, poiché questi signori sono alla fine del loro percorso amministrativo e non li salverà né l’ipocrisia delle dirigenze dei due maggiori partiti che li sostengono, né tantomeno i ricatti o le minacce di ripercussioni rivolte alla presidenza regionale pur di garantirsi la riconferma su Civitanova. I civitanovesi si sono svegliati e sanno perfettamente che l’operazione porto-Dubai è solo rimandata pronta a resuscitare se dovessero vincere ancora loro a meno che nel recente pranzetto alla Serra con il buon Antonelli il caro sindaco non abbia dovuto prepararlo alla ferale notizia, ma chi ci crede più? Io ho ben chiaro ciò che non hanno fatto e lo racconterò direttamente nei quartieri insieme a quello che intendo fare io, che certamente non sono a corto di argomenti e non vado riciclando programmi già presentati alle scorse elezioni amministrative, ma presentando progetti e metodo nuovi, per l’interesse generale dell’intera città e di tutti i cittadini: li esporrò analiticamente dalle prossime settimane con supporti audio e video, invitando l’intera cittadinanza».
Il problema di Ciarapica secondo me è che quelli di destra di solito fanno le cose in base alla loro convenienza e non facendo un attenta analisi sul bene collettivo. La destra liberale intendo, dove il giusto e sbagliato non esiste, esiste solo il conveniente o il non conveniente.
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…molti si ricorderanno come finivano le “supercazzole” di ritrovata memoria…e già!!! gv
Questa critica mi piace. È oggettiva, non si può modificare. Nell’impossibilità di un giudizio come politico, cosa che in cinque anni non è mai stato, non a Civitanova come rappresentante di tutti i cittadini. Forse giocando al sottosegretario o qualcosa del genere di Forza Itala o con i suoi collaboratori più stretti con cui dovranno decidere se metà degli utili non sia meglio rimangano in famiglia dove saranno lui con Brini Attak & Co. a decidere come investire che tradotto significa come è meglio farlo spendendo e spandendo secondo le proprietà tecnicamente specifiche di ognuno? Beh , non credo ma se vogliamo prenderci in giro ( da notare la delicatezza del linguaggio che ben altri termini meriterebbe) possiamo affermare con sicurezza che l’uso di questo “utile ricavo” si effettuerà nella massima trasparenza, un po’ come acquistare francobolli per la Regione nel Sale e Tabacchi della propria moglie. ( Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti non è affatto puramente casuale). Naturalmente tralasciamo il noto paragone dell’ Iceberg dove solo un decimo è visibile e i nove decimi stanno sott’acqua. Tornando alla critica si giudica il CpK come uomo, poco dignitoso, e soprattutto uno scandalo quando fa il sarto che mette pezze che non coprono neanche una minima parte del ridicolo che travasa da tutte le parti ogni volta che cerca di giustificarsi e specialmente quando lo fa attaccando e cercando di sminuire ( denigrare ) chi semplicemente racconta ciò che chi non conosce, non sa, basta che legga, chieda, si informi sul personaggio per rendersi conto che per cinque anni Civitanova non ha avuto un sindaco ma un appaltatore edile in cerca di lavori. Ne ha trovato per fortuna pochissimi per la sollevazione quasi rivoluzionaria dei cittadini e di qualche consigliere di maggioranza che non ha avuto assolutamente voglia di esporsi al pubblico ludibrio, ad una gogna che CpK non ha mai temuto e questo diciamo che riporta un po’ all’articolo, là dove si accenna all’onore. Può avere onore, sta scritto su e stavolta non sono io a farlo notare, chi pensa a poltrone più calde e retribuite in Regione senza avere il minimo pudore ad abbandonare a se stessa la città? Ma di chi stiamo parlando e di che cosa parleremo se i suoi ex dieci tra partiti e liste ridotti a cinque e mezzo, riuscissero di nuovo a farlo eleggere? Io, devo essere sincero, sul suo essere un uomo ho un certo parere forse anche peggiore di quello che lui potrebbe avere di me, ma volete fidarvi di chi non ci metterebbe niente ad abbandonare la famiglia, qualunque sia il motivo per cui lo faccia, naturalmente sto usando un altro paragone, oggi sto in vena ma sempre e con delicatezza auto frenato? Insomma a costui vorreste riaffidare Civitanova? Naturalmente la domanda non è diretta a chi ha ben capito che non la faccio certo a loro, ricordando la famosa esclamazione: “ Ti conosco, mascherina!”.