Il confronto moderato da Antonio Rignanese di Insieme cambiamo la mensa con i candidati Silvia Squadroni, Vinicio Morgoni e Mirella Paglialunga
di Laura Boccanera
Fra proposte e stoccate è andato in scena online il primo confronto fra i candidati sindaci che concorrono alle amministrative della prossima primavera. Un dibattito tematico che aveva come tema unico quello della refezione scolastica e su cui ha pesato l’assenza dell’attuale sindaco Fabrizio Ciarapica «assente per impegni precedentemente presi e che non hanno consentito di fissare una data differente» – fa sapere l’organizzatore Antonio Rignanese del comitato Insieme cambiamo la mensa.
Mirella Paglialunga candidata della coalizione di centrosinistra
Mirella Paglialunga, Silvia Squadroni e Vinicio Morgoni hanno affrontato le questioni poste dai genitori del comitato e la prima uscita pubblica sui programmi e sulle idee ha visto un buon bilanciamento fra le proposte della candidata del centrosinistra, ferratissima sull’argomento per il suo passato da “insider” della scuola come dirigente scolastica e della candidata civica Silvia Squadroni che in maniera sintetica ed efficace ha saputo tratteggiare criticità attuali e idee future. Più indietro Vinicio Morgoni che è sembrato aver studiato l’argomento ma con una certa difficoltà e confusione nell’esposizione delle proprie progettualità. Mirella Paglialunga è stata la prima a scuotere il clima di amicizia e fair play addebitando all’attuale amministrazione e all’assessorato della Capponi le criticità del sistema: «Col Covid alcune mense sono state chiuse e un assessore non può far passare sotto silenzio questa cosa, deve governare le procedure, in questi anni non ho mai visto la Capponi governare le procedure del servizio mensa e sono molto arrabbiata con questo assessorato perché totalmente assente su mensa e scuole. Se c’è un intento comune fra noi tre è quello di battere Ciarapica in questa competizione elettorale perché quello che questa giunta in 5 anni ha offerto a scuole famiglie e bambini è insufficiente. Chi si siederà sulla poltrona di Palazzo Sforza deve pensare che non rappresenterà più solo chi li ha eletti, le famiglie numerose o certe tipologie di nuclei familiari ma rappresenterà l’intera città». «Spiace vedere che per un candidato i bambini non siano una priorità» fa eco in apertura Silvia Squadroni. Il dibattito si è basato su un giro di tre domande poste ai candidati relative ad un commento sui dati diffusi da Insieme cambiamo la mensa relativamente al sondaggio commissionato qualche mese fa fra i genitori, su cosa propone il programma dei singoli competitor per la mensa e su quali risorse utilizzare per attuare i cambiamenti proposti.
Silvia Squadroni ( “Siamo Civitanova”), candidata del polo di centro
Efficace, sintetica e quasi “cartesiana” Silvia Squadroni con idee chiare e distinte ha evidenziato alcuni aspetti su regolamento e procedure e possibilità di modificare il sistema da appalto esterno ad interno: «Nel capitolato manca l’obbligo di figure professionale e formazione continua, occorre pretendere l’ inserimento nell’appalto della specificazione di quali siano le modalità di cottura e trasporto e anche ampliare le possibilità di controllo da parte dei genitori. L’attuale appalto scade nel 2024 – ha sottolineato la candidata civica di Siamo Civitanova – e qualora si decida di proseguire con l’appalto esterno sarà necessario ed è possibile garantire un servizio migliore. Riorganizzare tutto il servizio con cucina interna alle mense sicuramente non è facile, ma è una decisione che eventualmente andrà presa coinvolgendo tutti i soggetti portatori di interesse. La mensa non riguarda solo i bambini o le famiglie, ma è un servizio che tutti dobbiamo sentire come nostro – e su come reperire le risorse aggiunge – una possibilità viene dalla liberazione di risorse legate ad opere pubbliche. Si reperiscano fondi europei per opere pubbliche liberando dalla spesa corrente risorse per aumentare la quota destinata alla mensa da spendere da un lato per l’abbassamento dei costi della mensa, dall’altro per il miglioramento del servizio».
La candidata del centro sinistra, oltre alla stoccata polemica ha fatto valere la sua trentennale carriera nella scuola analizzando il problema in maniera approfondita e con uno sguardo anche inedito rispetto a quello tradizionalmente politico sottolineando come la refezione sia un momento educante all’interno della comunità scolastica e in particolare facendo leva sulla parola diritto. Da garantire a tutti, fasce deboli e anche a chi proviene da fuori comune (e che attualmente paga a prezzo pieno la mensa). «Le responsabilità sulla mensa non fanno capo solo al comune alla scuola o alla ditta – ha detto – serve un patto di corresponsabilità per chiarire ruoli e esigenze. Spesso questi ingranaggi non sono chiari. Va poi ampliata la partecipazione dei genitori, ma semplificandola ed è da rivedere anche l’iter procedurale per dare tempestività di comunicazione. Io stesso un anno chiamai i Nas senza passare dal comitato tecnico perché c’è una responsabilità personale e i bambini devono avere la priorità».
Vinicio Morgoni, La nostra città
Su proposte nel programma la Paglialunga sottolinea che vanno garantiti «equità e pari opportunità. Deve essere garantito alle famiglie non tanto un controllo, parola che non amo, ma una partecipazione preventiva. Ovvio prevedere un cibo che sia rispondente al gradimento e di qualità, ma non basta, bisogna intervenire nelle situazioni di disagio. Non si può rifiutare il diritto alla mensa scolastica. E’ una mancanza di rispetto dei diritti dell’infanzia. L’ente locale come primo aspetto deve garantire a tutti e alle fasce deboli questo diritto. Per le risorse un modo saggio di procedere e di cui farò la mia bandiera è il bilancio sociale che non inizia e non finisce con preventivo e consuntivo, ma che chiarisca il rapporto fra spesa e soddisfacimento dei diritti».
Più in difficoltà fra le due candidate donne Vinicio Morgoni che ha proposto di allargare il servizio di refezione scolastica anche ai singoli individui: «secondo noi il servizio va ampliato – ha detto – affinché vada a servire tutte quelle strutture che hanno bisogno di pasti serviti e perché no anche per esigenze individuali e familiari. Tra i prodotti inoltri perché non inserire il gelato? Inoltre ci sarebbe da capire quali sono le motivazioni dello scarso gradimento e del rifiuto del pasto. Il menù dovrebbe farlo un nutrizionista del Comune – ha detto – inoltre vanno inseriti produttori e coltivatori della zona che così possono avere un vantaggio economico e contemporaneamente i bambini accedere a pasti a chilometro zero». Per quanto riguarda il reperimento delle risorse anche Morgoni sottolinea l’uso dei fondi europei: «l’obiettivo dovrebbe essere far spendere meno per il servizio, meno costa meglio è – dice -sui fondi europei abbiamo fatto un incontro, ma è vero che se i comuni non fanno le domande quelle occasioni vengono perse. Quindi i fondi dall’Europa sono auspicabili, ma in attesa di questi usare quelli comunali ampliando anche la portata delle spese per il sociale per aiutare le famiglie».
Fausto Troiani e Roberta Belletti
Assente come detto Fabrizio Ciarapica. Oggi dalla sua coalizione a firma Vince Civitanova rappresentata in giunta da Fausto Troiani e Roberta Belletti arriva la critica alla candidata Silvia Squadroni accusata di “spacciarsi come il nuovo che avanza”. La lista civica ripercorre la storia politica della Squadroni: «Da sempre in Forza Italia, si candida a sindaco di Civitanova, insieme al Movimento 5 Stelle, Italia Viva e personaggi della sinistra e ha il coraggio di spacciarsi come il nuovo che avanza. Nel 2012 si è candidata nella lista Vince Civitanova, e nel 2017 è stata presidente dell’Azienda Teatri con la giunta Ciarapica. Poi, quando Ciarapica non l’ha scelta come assessore, l’amore per il centrodestra è improvvisamente svanito. E da lì ha deciso di candidarsi a sindaco con grillini, Italia Viva, Azione di Calenda, personaggi a sinistra come Ghio ed altri come Vittorio Taffoni o Alfredo Perugini. Una vera e propria accozzaglia che punta solo alla gestione del potere e che di nuovo non ha assolutamente nulla. Altro che metodo Spazzafumo è il metodo Squadroni, coacervo di personaggi di ogni provenienza allargato ai partiti di sinistra».
Bravi tutti invece, bravi proprio. Compreso Antonio.
Complimenti a "insieme cambiamo la mensa" per aver organizzato il confronto tra candidati sindaci. Nel frattempo chi tra amici di cascinare e hackers & chi ci ha regalato il salasso delle bollette dell'acqua non pensavano altro che a buttarla in "casciara".
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Leggendo le dichiarazioni fatte fin qui dalla Squadroni non mi sembra di averla mai sentita definirsi il “nuovo che avanza”. Invece ricordo che la sua intenzione primaria è mandare a pascolare l’attuale sindaco da qualche altra parte per tutti i motivi, giustissimi, via via riportati nelle sue asserzioni. L’attacco di Vince Civitanova è sgradevolmente proporzionale ai suoi rappresentanti più conosciuti e da cui diversi se ne sono già andati anzitempo forse con un pizzico di vergogna e non solo per quello che ha poi rappresentato detta lista, ma perché da costoro sono stati sfruttati come immagine e poi messi all’angolo per avere mani libere, almeno in vari sogni schiantatesi contro gli attimi di lucidità dell’amministrazione. Da tempo invisa ai quei partiti che stavolta vorrebbero condurre il gioco delle elezioni come Lega Salvini o FdI e Fi il partito che adesso guida Civitanova o almeno dove il trasformista sindaco ci si è accasato, evidentemente non considerando più consono ” addirittura da lui ” frequentare troppo apertamente certe liste. Il bello di CPK è che lui cerca l’appoggio dei partiti che neanche lo volevano e non capisce che comunque saranno i civitanovesi a votare e che con una piccola dose di informazione sul suo quinquennio, molti voterebbero non tanto per cambiare tutta l’amministrazione seppur resasi con lui più che disastrata, divisa, sconcertata, impallinata e per fortuna spesso impallinatrice cosa che ha permesso che Civitanova non fosse perlomeno venduta per mero interesse del sindaco che forse doveva fare l’immobiliarista dopo il venditore di gazzose ma mai il sindaco di una città come Civitanova. Essa, per chi è interessato si presenta come un ottimo mercato per interessi privati, ma anche per chi ne persegue il suo vantaggio insieme a quello dei suoi cittadini e se si trovasse veramente nelle mani giuste ci sarebbe tanto di quel lavoro da fare per farla diventare veramente una grande città da paragonarla ad altre adesso più blasonate senza stare a mendicare il pezzetto di terra dove costruire da parte del bramoso personaggio fisso o sempre in agguato. A Civitanova bisogna inventare, rigenerare, abbellire, arricchire con verità che rimangono. Non bisogna assolutamente fare come quel, speriamo prossimo a tornare nell’anonimato, loquace soggetto che promuoveva Civitanova senza un effettivo riscontro se non mettere un paio di vasi.