Enea Simonetti questa mattina in tribunale a Macerata
di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)
Omicidio di Rosina Carsetti, slitta il processo per il legittimo impedimento di Arianna Orazi che si trova in isolamento a causa del Covid. Il presidente della Corte d’assise di Macerata, Andrea Belli, oggi ha preso atto all’apertura dell’udienza dell’informativa arriva dal carcere di Pesaro, dove Arianna è detenuta, in cui l’imputata fa sapere di non poter partecipare a causa del Covid e per questo di rinunciare ad essere presente.
Enrico Orazi davanti al tribunale
I giudici, data però la richiesta di rinuncia fatta in questa formula, che non chiariva bene la volontà dell’imputata e se la richiesta fosse solo perché malata, hanno deciso di rinviare il processo. Prossima udienza il 10 febbraio. Una settantina i testimoni nella lista dell’accusa (pm Vincenzo Carusi), una trentina quelli della difesa.
Imputati oltre ad Arianna Orazi, la figlia di Rosina Carsetti, ci sono il marito, Enrico Orazi, e il nipote Enea Simonetti.
Il delitto di Rosina, uccisa a 78 anni, risale al 24 dicembre del 2020. «Processo complesso dall’esito non scontato» ha commentato l’avvocato Andrea Netti che insieme alla collega Valentina Romagnoli assiste Arianna ed Enea.
Legale di Enrico Orazi è l’avvocato Barbara Vecchioli. Nel corso dell’udienza c’è stata la richiesta dell’associazione Gens Nova di costituirsi parte civile (sarà però formalizzata la prossima udienza), a tutelare l’associazione l’avvocato Elena Fabbri.
Gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli
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