La procura: «Rosina è stata soffocata,
uccisa tra le 16,30 e le 18,30»

OMICIDIO DI MONTECASSIANO - L'orario della morte è precedente a quanto riferito dalla famiglia. Lo rivela il procuratore Giorgio dopo la perizia preliminare depositata dal medico legale. «Costole rotte dovute all'azione dell'assassino per strangolare la 78enne. Modeste lesioni in altre parti del corpo»

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Il procuratore Giovanni Giorgio nel corso del sopralluogo alla villetta

 

di Gianluca Ginella

«Il decesso della signora Rosina Carsetti sarebbe conseguente ad una asfissia acuta da compressione delle vie aeree del collo e del mantice toracico, compatibile con un’azione di strozzamento. Il decesso si sarebbe verificato tra le 4,30 e le 6,30 ore prima della rilevazione dei fenomeni tanatocronologici eseguita dal medico legale alle 23,05 del 24 dicembre». Così la procura in una nota che dunque indica come orario della morte, in base a quanto riferito dal medico legale, un lasso di tempo che va tra le 16,30 e le 18,30 del 24 dicembre. Il procuratore Giovanni Giorgio, che sta coordinando le indagini dei carabinieri insieme al sostituto Vincenzo Carusi, ha deciso di intervenire con una nota per mettere in fila quanto emerso dall’autopsia di cui ha ricevuto una relazione preliminare, depositata ieri. Come anticipato, viene confermato che la 78enne è stata strozzata ed è morta per soffocamento, ma si specifica anche perché secondo la procura l’anziana aveva delle costole rotte: le fratture sarebbero state causate dalla pressione dell’assassino sul corpo della donna per strozzarla.

omicidio-rosina-sopralluogo-villetta18-325x217CAUSE DELLA MORTE – Sulla causa della morte, la procura spiega che: «il decesso della signora Rosina Carsetti sarebbe conseguente ad una asfissia acuta da compressione delle vie aeree del collo e del mantice toracico, compatibile con un’azione di strozzamento, ove frequentemente si rilevano strie ecchimotiche e lesioni escoriative da movimenti di reazione da parte della vittima. A suffragio della suddetta modalità lesiva, vi sarebbe il riscontro, all’esame interno, della frattura di una componente della cartilagine tiroidea con infiltrato ematico bilaterale, unitamente alla presenza di petecchie nella mucosa laringea. Il meccanismo letifero asfittico si compendiava altresì di una compressione/schiacciamento della gabbia toracica, di entità tale da determinare la frattura di multipli elementi costali – di destra e di sinistra – e impedendo in tal modo una corretta ventilazione polmonare da parte della vittima. Sono state riscontrate altresì modeste lesioni in altre parti del corpo».

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Il nipote di Rosina, Enea Simonetti, e la figlia, Arianna Orazi

L’ORARIO – «Con buona approssimazione, il decesso si sarebbe verificato in un periodo di tempo compreso tra le 4,30 e le 6,30 ore prima della rilevazione dei fenomeni tanatocronologici, eseguita dal medico legale alle 23,05 del 24 dicembre». Significa che la donna è stata uccisa tra le 16,30 e le 18,30, secondo la perizi del medico legale. Un orario, quello riferito dalla procura, che non combacia con la versione fornita dalla famiglia che aveva parlato di un rapinatore entrato in casa dopo le 19. Inoltre in quell’orario rientra anche la presenza in casa del nipote di Rosina, Enea Simonetti, che era uscito poco prima delle 18 per andare al supermercato vicino casa, per poi rientrare un’ora dopo. Il procuratore aggiunge inoltre che «non è affatto vero che la signora Carsetti sia stata “pestata a sangue” per poi morire (notizia riportata da un quotidiano, ndr)».

LE INDAGINI – Sono tre le persone indagate per l’omicidio della 78enne. Si tratta del nipote, Enea Simonetti, della figlia, Arianna Orazi, del marito, Enrico Orazi. «L’Ufficio è impegnato nello svolgimento di tutte le indagini – continua il procuratore -, ritenute necessarie per ricostruire esattamente quanto accaduto nella notte del 24 dicembre all’interno dell’abitazione dove abitava Carsetti. Sinora sono state sentite circa venti persone informate sui fatti, di cui gran parte tra conoscenti della parte lesa. Esprimo sincero apprezzamento per la leale collaborazione che hanno prestato, a testimonianza del diffuso senso civico che caratterizza la popolazione del Maceratese. Sono in corso accertamenti tecnici di natura informatica e di natura scientifica (delegati al personale specializzato del Ris dei carabinieri di Roma), dopo quelli svolti – nell’immediatezza dei fatti – dai carabinieri di Macerata e di Ancona. Sta collaborando all’attività investigativa anche il personale della Guardia di finanza di Macerata». Il procuratore aggiunge inoltre che nel corso dell’ispezione nella villetta di Montecassiano svolta il 29 dicembre in cui Giorgio era presente, «i due indagati hanno reso a verbale, in presenza dei loro difensori di fiducia, spontanee dichiarazioni circa quanto accaduto – in loro presenza – nel tardo pomeriggio del 24 dicembre».

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