Delitto di Rosina, nuovo sopralluogo
Restano pareri discordanti sull’effrazione
Al via le analisi su computer e iPad

MONTECASSIANO - Arianna Orazi dribbla le domande dei giornalisti all'esterno della villetta. L'avvocato Netti: «Sulla portafinestra segni di chi ha dato una spinta per aprire». La procura è di parere opposto, starà ai periti stabilirlo. Nel pomeriggio accertamenti informatici, Luca Russo: «Faremo la copia forense di due notebook, due tablet e un computer fisso»

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Arianna Orazi partecipa al sopralluogo di questa mattina

 

di Gianluca Ginella (Foto di Fabio Falcioni)

«C’è stato il sopralluogo e ribadisco che i segni sulla portafinestra a nostro parere sono compatibili con una effrazione. Non fatta usando un cacciavite ma dando una spinta per aprirla. A nostro parere i segni sono evidenti, secondo la procura no, ma ognuno svolge la propria indagine».

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Il consulente Andrea Violoni esce dalla villetta

Commenta così l’avvocato Andrea Netti, legale di Arianna Orazi, Enrico Orazi e Enea Simonetti (figlia, marito e nipote di Rosina Carsetti, la donna di 78 anni uccisa a Montecassiano la vigilia di Natale) quanto trovato nel corso del nuovo sopralluogo svolto questa mattina alla villetta di via Pertini, a Montecassiano, dove l’anziana era stata uccisa la vigilia di Natale. I carabinieri di Ancona, sulla portafinestra, avevano già svolto una perizia e tratto le somme: i segni non sono quelli di una effrazione. La procura ha comunque nominato un consulente, Andrea Violoni, per un ulteriore controllo dei segni trovati sulla finestra. L’ispezione questa mattina è durata circa un’ora. Presente, oltre a Violoni e ad un suo collaboratore, anche il consulente nominato dalla difesa: «abbiamo dato l’incarico all’ingegnere Simone Guaitini per avere un supporto da parte di un professionista» aggiunge Netti.

Con lui stamattina c’era anche l’altro difensore, l’avvocato Valentina Romagnoli, e Arianna Orazi. La figlia di Rosi, alla fine del controllo, è uscita dalla villetta e si è allontanata senza dire nulla ai giornalisti presenti.

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Luca Russo, a destra, dopo un sopralluogo svolto nelle scorse settimane esce dalla villetta insieme ai carabinieri con il materiale informatico sotto sequestro

Nel corso della mattinata, a mezzogiorno, c’è stato poi il giuramento del consulente Luca Russo della procura per iniziare a svolgere gli accertamenti su tutto il materiale informatico, anche sul pc sequestrato martedì al negozio degli Orazi, in via Rosati. «Si prosegue con le analisi – spiega Russo -, oggi pomeriggio sono state disposte ulteriori attività. Si tratta di fare le copie forensi di due computer e due iPad che erano nella villetta, e di un computer fisso preso al magazzino del negozio. Anche le analisi sui cellulari sono in corso. La procura mi ha dato sessanta giorni, ma stiamo cercando di ultimarle quanto prima».

Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Macerata, coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi, proseguono e gli elementi sin qui raccolti vengono esaminati e da questi potrebbe arrivare la svolta decisiva. Al momento gli indagati restano i soli familiari di Rosina, appunto Arianna ed Enrico Orazi ed Enea Simonetti.

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Uno specchio all’interno della casa da cui si vede il divano su cui dormiva Rosina Carsetti

Sono tutti indagati per l’omicidio della 78enne. A dare un impulso verso la ricerca dell’omicida tra i familiari erano stati due elementi. La storia del rapinatore, che per gli inquirenti non è convincente, a partire dal fatto che appare difficile che un rapinatore entri da solo all’interno di una casa dove sa ci sono delle persone, per poi passare ai segni di effrazione, che per gli inquirenti non ci sarebbero (si vedrà la nuova consulenza cosa dirà) e poi il fatto che Rosina aveva contattato il centro antiviolenza proprio pochi giorni prima di essere uccisa. A questo si aggiunge la contraddizione del nipote di Rosina che prima aveva detto di essere uscito, verso le 18, per andare al supermercato e da lì di essere andato a Macerata. Poi invece aveva riferito di essere rimasto un’ora nel parcheggio del market.

 

 

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L’avvocato Netti con l’ingegnere Guaitini

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Gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli

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L’avvocato Andrea Netti controlla un infisso del salotto

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