Sequestro preventivo della villetta di Montecassiano dove è stata uccisa Rosina Carsetti la vigili di Natale. La richiesta era stata avanzata dalla procura e accolta dal gip. Intanto è attesa per gli esiti delle analisi dei Ris di Roma sui campioni biologici sequestrati nel corso dell’indagine. La villetta era già sotto sequestro, ma si trattava di un sequestro per motivi di indagine. Ora invece la procura ha chiesto e ottenuto un sequestro preventivo della villetta, che risulta di proprietà, al 100%, di uno degli indagati per l’omicidio della 78enne, il nipote Enea Simonetti.
La procura, che tra i reati contesta anche l’estorsione per la procura (avrebbero convinto l’anziana a intestare metà della villetta al nipote, in cambio della restituzione dell’auto), vuole evitare che questo bene immobile venga disperso con una vendita. Secondo la procura ci sarebbe stata anche una estorsione verso Rosina per ottenere le quote dell’immobile e la misura vuole scongiurare che il reato vengano portato a ulteriori conseguenze. Tre sono le persone indagate (tutte sottoposte a misura cautelare) per l’omicidio di Rosina. Si tratta della figlia, Arianna Orazi (che si trova in carcere), del marito, Enrico Orazi (che è ai domiciliari) e del nipote Enea (in carcere a Montacuto). Per la procura Arianna avrebbe architettato il piano per uccidere la madre e il nipote avrebbe materialmente ucciso l’anziana. La donna è morta strangolata. Il marito Enrico invece in questa vicenda avrebbe avuto un ruolo minore. Al momento per quanto riguarda le indagini, l’attesa è per i risultati degli accertamenti dei Ris sui campioni biologici. Accertamenti che si sarebbero conclusi e sia i legali degli indagati (gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli), sia la procura (l’inchiesta è affidata al sostituto Vincenzo Carusi) sono in attesa degli esiti che potrebbero arrivare a giorni e dare un quadro definitivo alla vicenda.
(Gian. Gin.)
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