di Gianluca Ginella
C’è anche un paio di guanti tra gli oggetti che devono essere analizzati dai Ris di Roma e su cui la difesa dei tre indagati per l’omicidio di Rosina Carsetti, ha avanzato eccezioni. Per il delitto del 24 dicembre a Montecassiano, sono indagati il marito, Enrico Orazi, la figlia, Arianna, e il nipote ventenne, Enea Simonetti. Intanto dovrebbe essere depositata entro la prossima settimana la perizia tecnica su pc e telefoni.
Le operazioni ai Ris di Roma sono partite ieri con il repertamento di una serie di oggetti sequestrati nel corso delle indagini, anche se al momento non c’è una data sull’inizio delle analisi in laboratorio. Gli avvocati dei tre indagati, Andrea Netti e Valentina Romagnoli, hanno avanzato delle eccezioni ieri. «Abbiamo fatto eccezioni sia sulla ammissibilità di alcuni reperti, sia sulla utilizzabilità di altri reperti, e in alcuni casi le une e le altre insieme» spiega l’avvocato Andrea Netti che non entra nel merito di quali siano le questioni sollevate né quali oggetti riguardino. Al momento da quanto trapela una delle eccezioni riguarda dei guanti della famiglia, guanti normali (non di tipo chirurgico). Se le analisi in laboratorio non sono partite, quelle che sono iniziate, il 4 gennaio, sono quelle tecniche su pc, cellulari e tablet degli indagati. Le analisi sono state affidate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi (che coordinano le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Macerata) a Luca Russo.
Si tratta di analizzare il contenuto dei cellulari, quello delle telecamere della zona in cui avvenuto il delitto, i contenuti dei computer, il modem wifi, e andare a verificare, tra l’altro, i movimenti degli indagati e, naturalmente anche quanto si trova su telefonini e computer.
Se la procura punta la propria attenzione ai familiari per trovare il responsabile dell’omicidio della 78enne, la famiglia sostiene che invece ad uccidere Rosy sia stato un rapinatore che era entrato in casa il pomeriggio della vigilia di Natale e che l’ha strangolata con le mani. Un uomo che, dice la famiglia, ha poi legato Arianna ed Enrico (che è stato chiuso in bagno) e che poi si è fatto indicare dove la famiglia tenesse il denaro. Una volta trovati i soldi (circa duemila euro) l’uomo si è allontanato. Una versione che però non ha mai convinto gli inquirenti.
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