Mirco Braconi, Massimo Belvederesi, Elena Leonardi, Pierpaolo Borroni e Paolo Renna durante la conferenza di questa mattina a Macerata
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
Un salto triplo nelle percentuali, la soddisfazione del risultato e la voglia di non deludere gli elettori che hanno dato fiducia in questa tornata elettorale a Fratelli d’Italia il cui risultato, provinciale e comunale, è da record. Da qui la richiesta espressa pubblicamente di avere assessorati pesanti e soprattutto il ruolo di vice sindaco a Macerata, dove gli gli esponenti in giunta del partito della Meloni dovrebbero essere due. I vertici del partito si sono ritrovati stamattina nella sede di corso Cavour per una valutazione complessiva dell’esito delle consultazioni dei giorni scorsi. Dal segretario provinciale Massimo Belvederesi al dirigente nazionale Mirco Braconi, ai due consiglieri regionali espressi dal territorio Elena Leonardi (riconfermata) e Pierpaolo Borroni (neo eletto) fino ai due candidati alle comunali che hanno preso più preferenze, Paolo Renna e Francesca D’Alessandro. Oltre a tanti altri militanti e simpatizzanti di Fdi, tra cui anche Maurizio Mosca che del partito si può dire sia uno dei punti di riferimento principali, anche se stavolta non si è candidato alle elezioni.
Soddisfazione per i risultati ottenuti, entusiasmo ma anche la consapevolezza che adesso si dovrà dare seguito a quanto promesso in campagna elettorale per non deludere le migliaia di elettori che hanno dato fiducia a Fratelli d’Italia. «Abbiamo fatto il massimo sia alle regionali che alle comunali –ha esordito Massimo Belvedersi- e lo testimonia il balzo triplo fatto rispetto alle consultazioni del 2015: alle regionali siamo passati dal 6,50% al 18,66% mentre alle comunali dal 7,15% siamo arrivati al 19,97% . Sono percentuali che non si erano mai toccate neppure ai tempi di Alleanza Nazionale. In questo territorio siamo solo dietro alla Lega ma davanti al Pd. Il successo di Acquaroli ha radici profonde in questa provincia: significa che l’elettorato ha accettato i nostri valori, le nostre idee. Non abbiamo mai fatto una campagna contro ma sempre di ascolto e proposte. Dopo 50 anni di governo della Regione di centrosinistra il pallino tocca a noi. Abbiamo confermato la consigliera Elena Leonardi ed aggiunto il civitanovese Pierpaolo Borroni nella nostra rappresentanza regionale. Questo è il frutto di un lavoro che viene da lontano e che ha visto arrivare oggi al successo quei giovani che hanno fatto un lungo cammino che ora viene premiato da questi frutti che raccogliamo».
Anche sulle comunali il dato registrato da Fdi è stato esaltante, e il segretario provinciale è pronto a rivendicare un ruolo di primo piano per il partito. «Vincere al primo turno non è mai facile ma noi ci credevamo –ha proseguito Belvederesi-: siamo la seconda forza politica della coalizione dietro la Lega, passiamo da 1 a 4 consiglieri nell’assise comunale sfiorando per pochissimo anche il quinto consigliere e credo che rivendicare un nostro rappresentante come vice sindaco e degli assessorati pesanti sia legittimo, nell’ambito di pesi e contrappesi nella formazione del nuovo esecutivo. Vogliamo dimostrare di essere forza di governo e di saper far qualcosa di diverso da quello che c’è stato finora. Siamo stati capaci di ascoltare la gente, cosa che il Partito Democratico invece da tanto tempo non fa più».
Dal canto suo Mirco Braconi ha invece sottolineato come «questo risultato abbia spostato l’asse portante della provincia verso il centrodestra, visto che 4 dei 5 comuni più importanti sono guidati da noi. Vogliamo metterci subito al lavoro per dare le risposte che i cittadini si attendono. Sentiamo il peso sulle nostre spalle della responsabilità che abbiamo e ci confronteremo con tutto il territorio per fare le scelte migliori. Anche in vista di altri appuntamenti elettorali, come le elezioni provinciali e quelle di amministrazioni molto importanti nel 2021». Tra le più votate a livello regionale, con conseguente rielezione mai stata in discussione, c’è Elena Leonardi che rivendica il buon lavoro fatto dall’opposizione che, alla lunga, ha pagato.
«Personalmente ho quadruplicato le preferenze segno di un grande consenso in tutti i comuni della provincia che mi stimola subito a metterci al lavoro perché questo è un patrimonio che non vogliamo perdere –ha detto la Leonardi- Ho sempre avuto un approccio costruttivo teso alla risoluzione dei problemi e non agli attacchi politici e questo le persone lo hanno compreso, i territori hanno ripagato questo mio impegno. I voti sono arrivati anche da coloro che in passato non avevano dato il consenso al centrodestra. Per questo dico che dobbiamo subito metterci al lavoro per rilanciare le Marche, una regione che immense potenzialità che devono però essere sfruttate: Francesco Acquaroli è il presidente giusto per farlo».
Approda invece per la prima volta in consiglio regionale Pierpaolo Borroni che ha rivendicato come questo «sia il successo della cosiddetta generazione Atreju, ovvero di quei giovani che si sono impegnati in politica sul finire degli anni Novanta, sono cresciuti assieme facendo esperienza ed oggi arrivano nel consiglio regionale o nel caso di Acquaroli, alla presidenza della Regione. Personalmente mai avrei immaginato di essere votato in 46 dei 54 comuni della provincia. Una grande soddisfazione». In chiusura la parola è stata presa dai due consiglieri comunali più votati di Fratelli d’Italia. «Aver superato quota 300 voti –ha detto Paolo Renna– non è un risultato casuale. E’ il frutto di una politica fatta sempre tra la gente e non dentro i palazzi. Ma questo per tutti noi deve essere solo un punto di partenza, perché ora abbiamo una grande responsabilità verso chi ci ha dato fiducia. Dobbiamo proseguire a stare in mezzo alla gente ad essere al loro servizio. Personalmente sono orgoglioso di questo risultato personale: segno che non tutti si è uguali in politica». Dal canto suo Francesca D’Alessandro, giunta da poco più di un anno nelle fila di Fdi, ha ribadito come «dentro il partito ho trovato quella continuità di lavoro che avevo sperimentato nelle liste civiche cui avevo partecipato. Mi sono subito sentita a casa mia. Perché si è operato per la città e il suo bene. Sempre di squadra e mai in modo individuale o personalistico. Questo è un momento di svolta per Macerata e la provincia: un risultato forte da cui ripartire con un lavoro serio e incisivo come gli elettori ci hanno chiesto».
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Francesca d’Alessandro per la difesa della famiglia e per il diritto alla vita
Rapanelli, ma chi è che dovrebbe difendere la famiglia? Non è in grado di difendersi da sola?
Aldo Iacobini, ma si vergogni!!! Effetti del Maloox?
Difenderà anche la famiglia di Maria visto che ha avuto un figlio fuori dal matrimonio?La rimpatrieremo visto che sono migranti?Sui documenti dovranno usare padre e madre o genitore 1 e genitore 2?Sul frontale del Municipio metteremo la foto di Giorgia? Benvenuti nel Mondo Nuovo: Macerata A.D. quasi millecinquecento!