I voti presi dalle liste con 44 sezioni scrutinate su 44
di Giovanni De Franceschi
Da una parte era rimasta solo una magra consolazione e le Comunali hanno spazzato via anche quella. Dall’altra invece restava solo una vetta da conquistare e la missione è stata centrata. Pd e Lega, Narciso Ricotta e Sandro Parcaroli. L’esito delle votazioni che hanno consegnato dopo 20 anni Macerata al centrodestra ha peggiorato, se possibile, la situazione dei dem, usciti già con le ossa rotta dalle Regionali e, al contrario, ha esaltato quella della Lega.
Il Carroccio, infatti, è diventato il primo partito in città, strappando lo scettro proprio al Pd. Una discrepanza col voto delle Regionali che dovrebbe far più che riflettere in casa dem. Nel primo caso infatti il Pd ha raccolto 4.249 voti (il 24,63%), nel secondo non è arrivato a 3mila. Anche la Lega ha perso voti rispetto alla Regionali, ma i quasi 4mila presi alle Comunali sono bastati per farla balzare in vetta. Il paragone diventa addirittura impietoso per il Pd se si guardano le elezioni del 2015. Cinque anni fa prese 4.683 voti (23,93%), e non basta la nascita di Italia Viva per spiegare questa emorragia, perché i renziani si sono fermati a 647 preferenze (2,82%). E’ evidente quindi, visto che tra le Comunali del 2015 e le Regionali di quest’anno la differenza non è poi così tanta (anche se va detto che per la Regione c’era il sindaco uscente Romano Carancini in corsa), che qualcosa nella scelta dei candidati dem a Macerata non ha funzionato. Discorso inverso per la Lega, che la scorsa tornata, quando correva da sola con Anna Menghi candidata sindaco, era arrivata a 819 voti (4,18%). E che in pratica ha più che triplicato i voti e ha eletto il sindaco. Parcaroli, pur non essendo organico al partito, è stato infatti scelto proprio dalla Lega.
L’altro exploit è stato messo a segno da Fratelli d’Italia, che è diventato il terzo partito in città con 2.200 voti circa. Quasi triplicate le preferenze di cinque anni fa, quando si fermò a 871 (4,45%). Anche qui qualche centinaio di voti in meno rispetto alle Regionali, dove però il partito esprimeva il candidato governatore Francesco Acquaroli. Il quarto posto è stato conquistato a sorpresa dalla civica Sandro Parcaroli sindaco con oltre 2mila voti, cioè a ridosso del 10%. Mentre il M5S pur migliorando il risultato delle Regionali, si è fermato a poco più di 1.180 voti. Meno della metà rispetto a cinque anni fa, quando risultò secondo dietro al Pd con 2.544 preferenze (13%). Meglio rispetto alle Regionali anche Forza Italia, che alle Comunali ha superato le 1.200 preferenze, ma che perde circa 200 voti rispetto al 2015, quando presentò Deborah Pantana candidata sindaca. Infine per chiudere con i partiti, i centristi: l’Udc con più di 630 voti ha doppiato i cugini del Nuovo Cdu, fermi a poco più di 300. E ha mantenuto grossomodo, ma al ribasso, gli stessi voti di cinque anni fa. Potere al popolo ha collezionato 360 preferenze (1,61%), mentre il Popolo della famiglia si è piazzato ultimo in assoluto con poco più di 180 voti.
Capitolo civiche. Nel centrosinistra la migliore è stata Macerata Rinnova, creata dal dermatologo Marco Sigona, che è arrivata a oltre 790 voti, seconda solo al Pd nella coalizione. Subito dietro Macerata Insieme di David Miliozzi con poco più di 760 preferenze, poi Macerata bene comune capitanata dalla vicesindaca uscente Stefania Monteverde alla soglia dei 650 (circa un centinaio in meno rispetto a cinque anni fa), la Città di tutti (civica nata a sostegno di Carancini) che ha di poco superato i 600 ha quasi dimezzato i voti del 2015, mentre la Nostra città di Romeo Renis è arrivata a poco più di 400 e I moderati per Ricotta a 360 e rotti. Tutte insieme hanno quindi sfondato quota 3.500 preferenze, molte di più di quelle prese dal Pd che ha inevitabilmente perso voti distribuiti tra le varie civiche. Nel centrodestra al grande risultato della civica di Parcaroli, fa da contraltare il flop della civica di Deborah Pantana, in ticket col Popolo della famiglia. Mentre le civiche a sostegno del M5S, Macerata lavora, Macerata amica e Macerata per l’ambiente, insieme hanno superato di poco le 900 preferenze, meno della lista ufficiale del movimento. Poco meglio Strada comune la civica del candidato Alberto Cicarè che si è fermata intorno ai 375.
Majerata Padana..
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OWNED.
Il sorriso angelico ha prevalso su quello da ‘diavoletto’ (le immagini dicono più di mille parole). Poco non è.
La vittoria del centro-destra che ha conquistato la citta’ di MACERATA e’ ” figlia” dei comizi di SALVINI e della MELONI che hanno gli ” occhi” ai maceratesi x un cambiamento radicale contro i 20 anni della dittatura della sinistra.
Si comincia a scrivere come il Trota!