“Macerata rinnova” il centrosinistra
«Secondi a sorpresa nella coalizione
Non moriamo con le elezioni»

POST VOTO - I commenti di Marco Sigona, Elisabetta Garbati, eletta con la civica, e di Ivano Tacconi, che aveva abbandonato l'Udc per via dell'ennesima svolta a destra e resta fuori dal Consiglio dopo 30 anni

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La ginecologa Elisabetta Garbati eletta in Consiglio con Macerata Rinnova

 

di Federica Nardi

“Macerata rinnova” sì. Ma a destra. Un nomen omen, quello della lista civica promossa dal dermatologo Marco Sigona, che oggi suona quasi ironico alla luce del cappotto di Sandro Parcaroli alle elezioni comunali. Tuttavia, nell’ambito della coalizione di centrosinistra, questa lista ha qualcosa da dire e da insegnare alle altre.

Intanto è la seconda più votata dopo il Pd, nonostante sia stata creata – politicamente – solo a luglio (da inizio anno era un’associazione) e porterà in Consiglio comunale Elisabetta Garbati, nota ginecologa dell’ospedale di Macerata che ha espresso più volte in campagna elettorale il suo desiderio di affacciarsi con passione alla politica. E poi la lista fin dall’inizio ha dato conto del “rinnovamento” del suo nome, tracciando un confine chiaro con l’amministrazione uscente di Romano Carancini. Un confine labile invece nelle altre “civiche” (ricordiamo che in tutto erano sei le civiche in sostegno di Ricotta su otto liste totali), che hanno maggiormente pagato lo scotto dell’esperienza in maggioranza. Una su tutti, La città di tutti che nonostante il buon risultato di preferenze di Luciano Pantanetti e Marika Marcolini, non supera la soglia per esprimere un consigliere.

«Il risultato è stato una sorpresa un po’ per tutti – spiega oggi Elisabetta Garbati – Nella mia lista abbiamo delle persone sicuramente che hanno molta più esperienza di me dal punto di vista politico. Per me è stata una piacevolissima sorpresa essere eletta, perché ci tenevo particolarmente ad assumere questo ruolo. Anche se l’idea di partenza era di supporto a Narciso Ricotta. In realtà i cittadini hanno scelto e ne dobbiamo prendere atto. Nonostante questo sono molto contenta di far parte di questo nuovo schieramento. Ovviamente sarò al fianco di Narciso con il quale mi confronterò e sono certa che mi aiuterà in questa nuova esperienza. Cercherò di mettercela tutta per fare bene, per la città e per i cittadini. Senza retorica. Non sono lì per fare polemica. Ma per portare la voce dei miei cittadini come lista civica. Di quelli che mi hanno votato e anche di chi non mi ha votato perché di parte politica diversa ma che ha fiducia in me». L’intento di Garbati è rappresentare al meglio il suo ruolo di consigliera: «Se l’interesse del cittadino è contrastare la maggioranza, lo farò. Se significa appoggiare una proposta della coalizione di maggioranza, penso da persona intelligente: perché no? Ovviamente resta il fatto che io sono di centrosinistra, in opposizione e mi muoverò nell’ambito della nostra coalizione».

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Marco Sigona

Resta invece fuori, al terzo posto, Marco Sigona. Una delle tre anime dell’associazione da cui ha preso il via il progetto politico Macerata Rinnova ma che, fin dall’inizio, non ha mai voluto peccare di protagonismo definendosi non un capolista ma un portavoce dei suoi. «Usciamo fuori con un bel risultato elettorale anche se il centrosinistra ha subito una sconfitta – dice Sigona – Siamo la lista più votata dopo il Pd, con 806 voti che rappresentano un 3,51%. Un successo che imputo al lavoro di squadra, e anche al merito di chi ha individuato in noi quella forza che forse rappresentava il vero rinnovamento del centrosinistra».

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Al centro Pietro Giuggioloni

Sigona è «contento che chi si è speso abbia avuto un riconoscimento, tanto che esprimiamo una consigliera, una collega, mi fa tantissimo piacere. Quasi tutti i componenti hanno avuto un riconoscimento: Pietro Giuggioloni ad esempio è arrivato quarto». Giuggioloni, 21enne, ha preso ben 78 voti, tre in meno di Sigona. Sul futuro della lista «rimaniamo come soggetto a disposizione – dice Sigona – Non moriamo con le elezioni. Continuiamo con il percorso, le nostre idee. E un ringraziamento a Narciso che ci ha creduto fin dall’inizio, sposando subito la nostra idea, percependo il nostro impegno e genuinità».

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Ivano Tacconi e Marco Sigona

Resta fuori – secondo più votato in lista subito dopo Garbati – anche il decano del Consiglio comunale Ivano Tacconi, in assise da 35 anni (considerando la “pausa” sotto l’amministrazione Maulo). Ex Udc, Tacconi aveva abbandonato lo scudo crociato con enorme dispiacere perché non poteva tollerare la svolta verso la destra di Salvini e Meloni del suo partito. Una scelta che in realtà non pochi hanno voluto valorizzare, assegnandogli 97 preferenze. Tacconi è sereno: «Le soddisfazioni in tanti anni me le sono tolte. E lascio qualcosa di concreto. Il mio primo ordine del giorno, l’ospedale, è incancellabile. La prima richiesta per la strada Mattei-La Pieve. Ho ancora un lavoro del resto e lo faccio perché da me dipendono delle buste paga». All’ex opposizione ora maggioranza, ai «vari Sacchi, a quegli “scalmanati” con Carancini – dice Tacconi -, è il momento di darsi da fare.   Penso che sarà un Consiglio comunale molto propositivo. Perché Parcaroli non viene da classi politiche con risentimenti, amministrerà la città in modo corretto. È fortunato che non avrà un’opposizione astiosa come quella che ha subito Carancini. A Parcaroli lasciamo un sacco di lavori: il centro fiere, i due sottopassi di Rione Marche. Certo – ammette -, volevo tornare in consiglio per portare a termine quanto iniziato, compreso il progetto Valleverde».

Clicca qui per vedere la lista dei consiglieri

 

 

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