Prima divisi dagli alterchi politici, poi riuniti amichevolmente per il confronto di Cronache Maceratesi, hanno chiuso le loro campagne elettorali stasera anche i candidati sindaci di Macerata Alberto Cicarè (Strada comune) e Gabriele Micarelli (Macerata Lavora). Il primo alla Terrazza dei Popoli, con un evento in musica (ospiti i Capabrò e Sebastiano Pagliuca). Il secondo nel suo locale in centro con una cena per i sostenitori. Di seguito i loro appelli al voto.
«Noi abbiamo già vinto perché la sfida che abbiamo lanciato a un sistema bloccato da anni è giusta è necessaria. Unisciti a noi, vota Strada Comune o Potere al Popolo alle elezioni comunali, per vincere insieme e cambiare aria in città». Alberto Cicarè, candidato sindaco di Strada comune e Potere al Popolo, chiude così la sua campagna elettorale alla Terrazza dei popoli, accanto ai Giardini Diaz di Macerata.
«Noi abbiamo già vinto, perché siamo stati i primi ad andare nei quartieri ad ascoltare i problemi e cercare soluzioni – prosegue Cicarè -. Noi abbiamo già vinto perché abbiamo sin da subito parlato di temi concreti, il trasporto pubblico, l’inquinamento dell’aria, la solitudine e l’emarginazione, i rifiuti e gli immobili abbandonati. Noi abbiamo già vinto perché abbiamo da sempre parlato al plurale, non io, noi, quando altri candidati vendono solo sè stessi non avendo altro da proporre. Noi abbiamo già vinto perché i nostri candidati sono 50 persone libere e appassionate che hanno da guadagnare solo il bene di questa città. Noi abbiamo già vinto perché abbiamo le liste con l’età media più giovane e con la percentuale più alta di bellezza».
Oggi Strada comune, per voce del candidato consigliere Matteo Sciapeconi, ha anche criticato l’avversario di centrodestra Sandro Parcaroli che ha reso nota su Facebook con una foto la sua visita agli uffici comunali: «Il candidato Parcaroli si è distinto in tutta la sua campagna elettorale non per le idee o le proposte per il futuro di Macerata, totalmente assenti, ma per il continuo ribadire la sua provenienza imprenditoriale e aziendale. Un continuo riferimento all'”io” e ai “suoi” dipendenti – dice Sciapeconi -. Riteniamo inutile e superfluo richiamare la propria attività professionale per giustificare la propria proposta da sindaco: conta l’idea di città e i progetti, non l’imprenditoria di se stessi. Perché è tutto da dimostrare che un ricco imprenditore possa rendere ricca una città (e il precedente di Berlusconi in Italia fa tremare i polsi). Proprio oggi invece Parcaroli ha fatto visita ai dipendenti comunali, in orario di lavoro e di apertura: un buon modo per distogliere dalle mansioni e darsi l’ennesimo momento di visibilità pubblica approfittando delle code per i servizi sociali o il pagamento delle bollette. Visita che appare tanto più pericolosa, visto quanto dichiarato alla stampa nei giorni scorsi: la generica intenzione di profilare i dipendenti comunali. Noi lo diciamo con chiarezza a Parcaroli, e lo ribadiamo a Narciso Ricotta (candidato sindaco del centrosinistra, ndr), che fa parte da 10 anni dell’attuale giunta Carancini: i dipendenti pubblici sono dipendenti della comunità, non del sindaco. Non sono persone al servizio della politica, ma al servizio della comunità. Nessun sindaco, che si chiami Parcaroli o Ricotta o Cicarè, può trattarli come “propri dipendenti”. Questa usanza, che è tipica di una politica ambigua e fangosa di stampo clientelare, deve essere bandita dal Comune di Macerata».
Gabriele Micarelli, sostenuto dalla lista Macerata Lavora, ha chiuso la campagna, con una cena nel suo ristorante Verde Caffè. Ribadisce l’invito al voto disgiunto. Ma è importante, sottolinea, votare: «Lunedì daremo le chiavi della città a qualcuno. Per cui andate a votare e lo dico soprattutto a quel 40 percento di indecisi. Siate consapevoli che poi per cinque anni non si potrà più fare niente. Scegliete il sindaco che volete, se volete un apporto tecnico votate la nostra lista. Stop. Il lavoro negli incontri degli altri non è stato mai toccato, se non marginalmente. Per noi invece è centrale. La nostra categoria è l’unico volano economico della città nei tempi difficili che verranno». Essendo tutte le piazze occupate da altri candidati, Micarelli ha scelto di chiudere la sua campagna elettorale nel suo locale in centro, aprendo le porte e offrendo una cena a tutti.
Meglio tutti loro a chi è asservito alla logica di partito, che a delle elezioni comunali non servono a nulla. Le "logiche"di partito le lascio x le elezioni nazionali o regionali, x i comuni occorrono personaggi che "vivono" la città quotidianamente a 360 gradi
Dall'affluenza che c'è avete no vinto ma stravinto!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati