L’ex giunta di Civitanova: da sinistra Roberta Belletti, Ermanno Carassai, Ciarapica, Pierpaolo Borroni, Barbara Capponi e Maika Gabellieri (a cui sono state revocate le deleghe 2 mesi fa)
di Laura Boccanera
E’ la quiete prima della tempesta. A Civitanova la mancata elezione a consigliere regionale del sindaco Fabrizio Ciarapica apre ad un ripensamento della politica da qui fino alla fine del mandato. Il sindaco, che nella sua campagna elettorale ha investito molto, ingaggiando prima un confronto con lo stesso Francesco Acquaroli per la candidatura a governatore e poi trovando collocazione all’interno di Forza Italia, dove nel giro di 24 ore è diventato vicecommissario regionale, aveva quasi dato per scontata l’elezione.
L’exploit di Pasqui, ex sindaco di Camerino poi sconfitto alle ultime Comunali, ha distrutto però il sogno di arrivare ad Ancona e quindi Ciarapica si ritrova di nuovo a Palazzo Sforza. E in una situazione peggiore rispetto a come l’ha lasciato sabato. Intanto Borroni è diventato consigliere regionale e questo comporterà la necessità di sostituirlo. Ma le assenze in giunta sono 2: in piena campagna elettorale e subito dopo l’annuncio alla corsa elettorale di Maika Gabellieri, il sindaco ha esautorato anche l’assessore al turismo e alla cultura, avocando a sé le deleghe. Ma ora sarà necessario un rimpasto che si annuncia assai turbolento. La scappatoia per Ciarapica sarebbe provare a convincere i vertici regionali di Forza Italia a far nominare Pasqui assessore così da entrare in consiglio come primo dei non eletti. Ma tra i favoriti invece c’è Jessica Marcozzi e pare anche che la base non veda troppo di buon occhio la possibilità di “salvare” Ciarapica che nel partito ha suscitato le “invidie” di chi da anni è al servizio di Forza Italia e si vede scavalcato nella direzione. Qualora Fi da Antonio Tajani in giù risponda picche Ciarapica dovrà rimanere fino a scadenza di mandato. I giochi sono aperti anche perché nei prossimi giorni sia la Lega che Fratelli d’Italia si incontreranno per decidere la linea forti di un 20% ciascuno preso alle elezioni. E necessariamente gli equilibri cambieranno. Chi rischia?
Scricchiola la posizione dell’assessore leghista Giuseppe Cognigni della Lega: evaporato negli ultimi mesi avrebbe appoggiato Saltamartini (mai presente agli appuntamenti di Ciarapica è comparso solo all’inaugurazione della sede elettorale dell’ex senatore di Cingoli) e sarebbe tra coloro che vengono oggi visti come traditori da Ciarapica. Lo stesso dicasi per Troiani che però per il suo ruolo e per l’appoggio a Saltamartini sembra duro da scardinare.
«Il Ciarapica 1 è finito quando si è candidato con Forza Italia – ammette il coordinatore Lega Giorgio Pollastrelli – perché non esistono più le liste civiche che hanno portato alla sua elezione. Più che un rimpasto oggi noi chiediamo un nuovo programma da portare in consiglio comunale e una nuova azione politica se vorrà l’appoggio della Lega per un Ciarapica bis. Se Cognigni ha votato Saltamartini non posso che essere contento dell’elezione di un candidato della Lega, noi non chiediamo poltrone. Questa è una fase nuova della politica. Parleremo col sindaco chiedendogli di riscrivere un programma nuovo e una squadra nuova, i civici non esistono più».
E al momento, tolto Carassai di Forza Italia e Cognigni della Lega sono ben tre gli assessori civici: da Vince Civitanova Fausto Troiani e Roberta Belletti e da Obiettivo Civitanova Barbara Capponi che ha sostenuto col gruppo di Agostino Basile Ciarapica alle regionali e che erano alla cena di Forza Italia con Tajani. Chi pure vorrà incidere nelle scelte è Fratelli d’Italia: possibile il rimpiazzo di Borroni con la consigliera Maria Cristina Ruffini che consentirebbe pure il mantenimento della quota rosa. Borroni non conferma ma aggiunge: «al momento dobbiamo fare l’incontro programmatico con tutto il partito. Si discuterà come concludere al meglio questi due anni. Abbiamo ottenuto il 20% ed è inevitabile un riequilibrio, le elezioni hanno dimostrato che i civici non esistono più. Il modello Civitanova è il modello Fratelli d’Italia». Eloquente.
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