di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)
«Tenete sempre vivo il ricordo di Pamela a Macerata, nessuno dovrebbe morire così per mano di persone da me ritenute demoniache, curate questo luogo come fosse il vostro per essere da esempio per i giovani e per il rispetto». Così la mamma di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, nel messaggio letto durante l’inaugurazione dell’installazione nel giardino di via Spalato, a Macerata, di fronte alla palazzina dove la 18enne romana è stata uccisa esattamente due anni fa: il 30 gennaio 2018. «Questo deve essere un luogo di speranza» ha detto il sindaco Romano Carancini nel corso della cerimonia che si è svolta alle 12,30 di questa mattina (qualche minuto di ritardo in attesa dell’arrivo del vescovo Nazareno Marconi). L’installazione sono 18 fiori stilizzati (simili a un grandi petali colorati), uno per ogni anno di Pamela, nei quali sono state inserite 18 rose bianche.
La prima, al centro, l’ha sistemata il sindaco nel petalo dove si legge la frase «Siamo nati e non moriremo mai», di Chiara Corbella Petrillo. «Questo è il terzo segno in ricordo di Pamela a Macerata – ha detto Carancini –. Il primo era stato il 19 febbraio 2018 quando la città scese in strada per manifestare contro la violenza, poi sempre il 19 febbraio, lo scorso anno, per la prima volta nella storia di Macerata, venne commemorata Pamela in Consiglio comunale, e oggi è il terzo segno che vogliamo lasciare. Un segno molto semplice, colorato, coerente con il luogo, direi quasi gioioso perché parla di speranza. È la scelta di 18 fiori stilizzati, diversamente colorati e che hanno in ognuno di essi un’anima destinata a dei fiori vivi». C’è poi la frase di Chiara Corbella Petrillo: «la storia di una donna che si sacrifica per il figlio che deve nascere, ci sembra una dedica alla vita – ha detto ancora il sindaco –, questo il segno che volevamo lasciare, vogliamo che questo luogo sia dedicato alla vita, è la scelta di una città non di una istituzione, la città vuole dare una impronta a quella storia. È un inno alla vita contro la sconfitta della vita che purtroppo abbiamo vissuto due anni fa. Vorremmo che fosse questo un luogo di speranza, lo abbiamo voluto dentro questo spazio verde dove vanno bambini con nonni e genitori, coloro che verranno qui e si siederanno sulle panchine potranno vederlo e raccontare gioia e speranza che va tenuta viva e non deve cedere alla cultura della morte e della violenza». «Da questo grande male è cresciuta una più grande coscienza di difendere i deboli, ogni vita debole e fragile, proprio perché vita, è bellissima e va difesa» ha detto il vescovo. Il presidente del consiglio comunale Luciano Pantanetti: «ognuno di noi in Consiglio ha metabolizzato la tragedia in modo diverso, cerchiamo di aiutare questa comunità ferita da una tragedia così orribile a ricominciare e a correggere errori che si commettono quotidianamente anche se involontariamente».
E’ stato poi letto il messaggio della mamma di Pamela: «A voi tutti maceratesi: ringrazio chi è stato e continua a starci vicino, a chi con il cuore ha sentito, da questa tragica morte, mia figlia Pamela come fosse la sua, a chi non dimenticherà, a chi la ricorderà, nelle chiese, nelle preghiere, nelle famiglie. Vi ringrazio di cuore per il bel gesto che avete voluto oggi porgerle, con l’accortezza di tenere sempre vivo il suo ricordo, perché nessuno può e deve morire così, per mano di altre persone da me ritenute demoniache. Curate questo luogo come fosse il vostro così che siate anche voi esempio per i giovani e per il rispetto». Il sindaco ha ringraziato l’assessore Marco Cardarelli, Emilio Antinori, che ha ideato e pensato l’installazione, Giuseppe Marcelletti, proprietario del giardino, e il consigliere Andrea Marchiori. Oltre a loro erano presenti il vice sindaco Stefania Monteverde, l’assessore Mario Iesari, Narciso Ricotta, Marika Marcolini, Paola Casoni. Presente anche i consiglieri Ivano Tacconi e Marco Foglia, Ninfa Contigiani (presidente del consiglio delle donne), Francesco Luciani. Oltre al loro presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine.
Per l’omicidio di Pamela è stato condannato all’ergastolo il nigeriano Innocent Oseghale che, secondo la sentenza, ha ucciso la giovane dopo averla costretta a subire una violenza sessuale, quando la ragazza ha cercato di andarsene dalla casa del 31enne nigeriano, lui l’ha accoltellata.
Andrea Marchiori (a destra) parla con il consigliere Luciani. In primo piano il consigliere Foglia e l’assessore Marcolini
Presenza o meno del Sindaco (tanto ognuno è libero di tirare le proprie conclusioni), bella iniziativa per Pamela. Spero solo che il colpevole venga punito e anche duramente, altrimenti oltre Pamela, si dovrà cominciare a parlare anche di Traini
Vicino alle elezioni il sindaco fa il teatrino, l'anno scorso invece non c'è stata commemorazione ufficiale per"non urtare la sensibilità della comunità nigeriana".......patetico e ridicolo.
Evito di commentare.... x nn rischiare una denuncia. Ma chi mi conosce sa cosa penso! Un appello ai miei concittadini: fra 4 mesi possiamo cambiare e provare a cancellare gli ultimi orribili 10 anni. Stetece co la testa!
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Sabrina, non posso credere che il motivo per non celebrare l’anniversario possa essere quello che tu dici, ma scherziamo?
Sarà una cattiva battuta da parte di chi lo vuole denigrare!
Fondamentale non dimenticare Pamela.
Una parte di noi è stata assassinata quel giorno da uno che fuggiva da guerre e carestie e che abbiamo accolto senza andare tanto per il sottile.