Pamela Mastropietro
«Per affrontare una questione delicata come quella delle sostanze stupefacenti, anche in una ottica di impegno sociale collettivo, occorre riflettere a 360 gradi su tutti gli aspetti, compreso, quindi, quello delle strutture a cui poi, i tossicodipendenti o i pazienti a doppia diagnosi (come nel caso di Pamela) vengono sovente affidati. Strutture che, nella maggior parte dei casi (come quella dove era ricoverata Pamela), godono pure di importanti sovvenzioni pubbliche». Sono le parole della famiglia di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata a gennaio del 2018. Dopo la condanna in primo grado all’ergastolo del nigeriano Innocent Oseghale e l’archiviazione definitiva degli altri due nigeriani Desmond Lucky e Lucky Awelima, la famiglia chiede di far chiarezza sulla gestione delle strutture come la Pars di Corridonia, da dove Pamela si allontanò pochi giorni prima di essere massacrata.
Marco e Alessandra Verni, zio e mamma di Pamela
Ecco l’intervento integrale della famiglia di Pamela
«Seguiamo con vivo, incessante ed imperituro interesse il dibattito sull’uso diffuso delle sostanze stupefacenti e sui mezzi e metodi di prevenzione e contrasto predisposti, a livello istituzionale, dai vari attori a ciò predisposti per combattere questa piaga, a Macerata e nei suoi dintorni. Ma, proprio per questo, ed in nome di una analisi più completa e coerente, da donare a noi ed a tutti, vorremmo chiedere ai vari politici, da quelli del comune di Corridonia (nel cui territorio insiste la Comunità dove era ricoverata la povera Pamela Mastropietro), a quelli regionali, a quelli nazionali, se sia normale che, dopo oltre un anno dal suo deposito, non abbia ancora trovato risposta, per quanto a nostra conoscenza, né scritta né orale, l’interrogazione n. 672 presentata in data 25 luglio 2018 al Consiglio Regionale Marche, a iniziativa delle consigliere Leonardi e Malaigia, con cui si chiedeva lumi su questi interrogativi:
– se dopo i tragici fatti di Pamela siano state eseguiti ispezioni, accertamenti e controlli come di competenza del servizio regionale, dell’Area vasta e del suo relativo dipartimento;
– se la risposta al precedente punto è positiva: quali sono i risultati delle relative ispezioni, dei controlli e delle verifiche ai sensi della normativa vigente; – se in precedenza al fatto di cronaca di cui in oggetto siano state fatte ispezioni e verifiche, di che tipo e quali accertamenti siano scaturiti dalle medesime, nonché quali determinazioni successive siano state messe in atto;
– quante e di che tipologia, sono, rispettivamente, le segnalazioni pervenute al competente servizio regionale Accreditamenti, al servizio Salute, alla competente Area vasta e al relativo Dipartimento, su disfunzioni, richiesta di verifiche, esposti, lamentele, diffide, anche ai;
– quali siano i livelli di finanziamento di questa struttura da parte dell’Amministrazione regionale ed i risultati ottenuti a fronte delle rette corrisposte dalla Regione;
– facendo seguito al punto che precede, se e come, questa Amministrazione vigili sul regolare svolgimento dell’esercizio di recupero degli utenti da parte della suddetta Comunità».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Quali sono i motivi che impediscono dopo più di un anno a dare la risposta ad una sensata è importante interrogazione? Dove e quanti ne vanno e quali risultati danno i soldi delle nostre tasse? Il silenzio aumenta il sospetto…
Perfettamente d’accordo con la famiglia Mastropietro. Non è la prima volta che metto l’accento su queste i. Nei vari commenti di questi ultimi anni ancor prima di quanto è successo a Pamela sia io che rarissimi commenti hanno richiamato l’attenzione sul tema.
Questo lungo silenzio, per chi conosce luoghi e personaggi, è più loquace di quanto si pensi
È grave che la richiesta di chiarezza sui vari quesiti posti dalla famiglia di Pamela, portati in Consiglio Regionale dall’interrogazione delle consigliere Leonardi (FdI) e Malaigia (Lega), non abbia ancora avuto risposta, non solo per il fatto accaduto ma anche perché la PARS incassa consistenti sovvenzioni pubbliche per la sua delicata attività e tutti i cittadini/contribuenti devono essere informati in modo dettagliato; nessuna informazione sul web del bilancio, dipendenti, rette giornaliere ed altro, gli unici dati molto sintetici della PARS sono stati pubblicati lo scorso 31/01 dal RdC all’interno del report TOP AZIENDE MARCHE : anno 2017 fatturato 11.576.962 con un utile di 863.472 che la pone al 559* posto. Al contrario fa da contraltare una periodica informazione su convegni vari come l’ultimo su “Agricoltura sociale, sviluppo territoriale, sperimentare una nuova ruralità” (?) anch’esso finanziato con risorse europee…. allora mi vengono in mente gli agricoltori, quelli veri, che a distanza di tre anni dal terremoto hanno ancora le stalle disastrate…!!!
Troppi sono i soggetti che traggono un utile dalla droga è troppi sono i soggetti che hanno un atteggiamento ‘indulgente’ verso la stessa, allora a chi la combatte vengono messi i bastoni tra le ruote.
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/23/ex-tossici-come-schiavi-nella-comunita-lager.html
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/06/18/controlli-alla-pars-ispettori-dellasur-in-sede/541292/ di Bommarito/Angeletti
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/06/20/controlli-alla-pars-nessuna-insinuazione-in-una-lettera-segnalate-criticita/542798/ di Bommarito / Angeletti
https://www.cronachemaceratesi.it/2017/11/21/dramma-alla-pars-un-ospite-trovato-senza-vita/1034902/
https://www.cronachemaceratesi.it/2018/03/03/pamela-cancellata-la-cartella-clinica-la-nonna-mia-figlia-in-tv-per-pretendere-la-verita/1074018/
La Pars gode di contatti e amicizie politicamente trasversali, questo è un fatto notorio.
Eppure Cicerone nel libro ‘De amicitia’ dell’amicizia non disse che bene, mai sostenne che fosse ambigua.
Prete non prende decima dal prete