di Mauro Giustozzi
Maceratese, il futuro tra la cordata locale e quella del commercialista osimano Chiaraluce e gli imprenditori romani. I primi sono capitanati da Maurizio Mosca e ne fanno parte tra gli altri Maurizio Gagliardini, Gabriele Cofanelli i fratelli Berrè. Puntano a rilanciare una società calcistica che prenda l’eredità della Maceratese esclusa dalla serie C. L’idea è l’iscrizione al campionato di Eccellenza. Prima di fare passi concreti e incontrare il sindaco Carancini, attenderanno l’inizio della prossima settimana. Quando sulla scena è atteso il ritorno del commercialista osimano Alessandro Chiaraluce e del gruppo romano che ha manifestato interesse alla nuova Maceratese che verrà, proiettata sul palcoscenico della serie D. Entro martedì questi investitori usciranno allo scoperto: prima incontrando il sindaco, con un appuntamento già programmato in mattinata, e poi in caso positivo, andando a costituire la nuova società e presentandosi alla città se avranno avuto il semaforo verde. Proprio alla luce di questa situazione la cordata locale ha optato per un rinvio di qualsiasi azione a dopo questo incontro istituzionale. Per vedere cosa accadrà nei prossimi giorni quando Chiaraluce uscirà allo scoperto con l’amministrazione comunale, cui spetta l’ultima parola su quale nuova società assecondare per far ripartire il calcio a Macerata.
Sia in un caso che nell’altro, però, l’unica convergenza che al momento appare è che si andrebbe a costituire comunque una nuova società. Scartata la possibilità di utilizzare un club cittadino già affiliato alla Figc per poi presentarsi agli organi federali nazionali o regionali a seconda delle due opzioni che restano in campo. E che vedono Chiaraluce ed il gruppo romano puntare direttamente ad ottenere l’ammissione alla serie D mentre la cordata locale è orientata maggiormente verso un approdo regionale all’Eccellenza. Anche per questa diversità di strategie da dove ripartire è difficile poter ipotizzare che possano unirsi le forze. Il gruppo romano si fa forte della capacità di gettare nella partita un cifra di circa 250mila euro a fondo perduto per giocare la partita serie D. Categoria che accoglierebbe, probabilmente, il gradimento della maggioranza dei tifosi biancorossi. Diversa l’opzione che la cordata locale ha portato comunque a conoscenza del primo cittadino. Costruire da un’Eccellenza meno impegnativa le basi di una società solida, forte economicamente, organizzata e con espressione di personaggi tutti del territorio, tra cui figurerebbe un importante imprenditore con agganci a livello nazionale. In questo caso si vorrebbero porre prima basi solide riorganizzando il club sia a livello di organigramma che di settore giovanile e tecnico, per poi tentare la scalata verso i campionati maggiori. Due orientamenti, come si può ben comprendere, che sono alternativi l’uno all’altro. Motivo per il quale la cordata locale ha preferito restare in attesa degli sviluppi dell’incontro che avverrà tra sindaco e Chiaraluce martedì prossimo.
Intanto, dopo l’addio di Como e Latina al calcio professionistico, ieri altri tre team non sono riusciti a iscriversi alla Serie C 2017-18: Mantova e Maceratese che militavano nello stesso girone l’anno scorso ed il Messina nel girone C. Da verificare le posizioni di Akragas, Arezzo, Fidelis Andria, Juve Stabia e Modena che hanno presentato ricorso dopo la bocciatura Covisoc. Intanto si è già aperta la corsa al ripescaggio, con Triestina e Rende in prima fila per un posto tra i Pro, mentre dovranno sciogliere le rispettive riserve Rieti, Lumezzane, Varese e Vis Pesaro. Società che, oltre ad avere le caratteristiche necessarie per accedere ai ripescaggi, dovranno accettare di versare alla Lega Pro un contributo straordinario a fondo perduto di 300 mila euro. Da segnalare infine che un altro ex biancorosso si è accasato: si tratta dell’attaccante Federico Palmieri, di proprietà del Carpi che lo ha girato al Santarcangelo in serie C. L’attaccante di Appignano nello scorso campionato con la Maceratese aveva disputato 29 gare segnando 3 gol.
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Anche se è retrocesso da caos professionistico a caos dilettantistico, quello biancorosso è sempre un gran bel caos.
Capisco la complessità del caso o del “caos”, ma non vorrei che tutte queste cordate vanno ad intrecciarsi irrimediabilmente.
Andate tutti affffaaannn………