Il Consiglio ha detto ParkSì

MACERATA - La delibera sull'acquisizione del parcheggio di via Mugnoz è stata approvata con 18 voti favorevoli della maggioranza. Il sindaco Carancini: "Sconfitto il condizionamento di interessi altrui. La bellezza vince sulla paura”. Nel Pd vota no Bruno Mandrelli: “Rimarrò pecora nera”. Astenuto il segretario democrat Micozzi: “Resta il buco nero”. Contrari anche i consiglieri M5S e Pantana. Il resto dell’opposizione esce dall’aula. Sacchi: “Non vogliamo stare nella stanza dove si commette un delitto politico”. Mosca: “Caro Romano, stai salvando il fondoschiena a qualcuno”

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Il momento della votazione tra i banchi del Pd

Il momento della votazione tra i banchi del Pd

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Il sindaco Romano Carancini discute con Anna Menghi e Andrea Marchiori

 

di Federica Nardi 

(foto di Lucrezia Benfatto)

Tutto come da copione. La delibera sull’acquisizione del Parksì è stata approvata oggi pomeriggio dal Consiglio comunale di Macerata dopo tre giorni di discussione. Già ieri sera si era delineato un risultato positivo (leggi l’articolo) confermato oggi con 18 favorevoli, 5 contrari (i tre consiglieri del 5 Stelle, Mandrelli e Pantana) e 1 astenuto (il segretario Pd Paolo Micozzi). Il resto dell’opposizione è uscita dall’aula al momento della votazione. «Non vogliamo stare nella stessa stanza in cui si compie un delitto politico», ha detto Riccardo Sacchi, capogruppo di Forza Italia. Assente David Miliozzi (Pensare Macerata).

COSA CAMBIA – Con l’approvazione della delibera il Comune scioglie il rapporto di concessione con la Saba, l’azienda che gestisce il Parksì di via Mugnoz. Subentra nella gestione l’Apm, partecipata a maggioranza dal Comune. Il valore dell’operazione, nelle cifre dell’amministrazione, vale 1 milione e 500mila euro, esclusa l’iva. Il progetto si pone come base per un ripensamento delle tariffe di sosta e mira a svuotare il centro dalle auto grazie a una riqualificazione del Parksì, che ora versa in uno stato di grave degrado, come attracco principale al centro storico.

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Romano Carancini

PAURA E BELLEZZA – «Questa occasione – ha detto il sindaco Romano Carancini – è servita per coniugare due parole: paura e bellezza. Viene sconfitto il tentativo di condizionare la discussione, il condizionamento di interessi altrui, dei messaggini che suggeriscono di non votare le delibere e delle velate minacce. Insieme abbiamo sconfitto questa paura così come ci siamo liberati di una discussione che dura da 50 anni». E la bellezza, dice, «è quella di poter parlare liberamente, anche contrapponendosi. Bellezza di sfidare il futuro senza rimanere impantanati. Immaginare un luogo invece di un non luogo». E conclude, citando De Gregori: «La storia siamo noi». Sul fronte dei sì Valentini rimarca che «ci sono problemi da risolvere ma dall’altra parte c’è il conservatorismo maceratese. Di chi non pensa ad alternativa o usa la polemica per raccattare voti. Loro pensano alla Macerata del passato, io preferisco pensare alla Macerata del 2016». Del Gobbo (capogruppo Pd) la definisce «la vittoria della città e di un progetto autorevole. Delibera completa dove ogni passaggio è stato approfondito». Tacconi dice sì: «mi convince la gestione dell’Apm, l’Udc è favorevole ma a patto che si preveda la bretella via Mattei-La Pieve».

Nel Pd tutti favorevoli tranne Bruno Mandrelli (ha votato no) e il segretario Paolo Micozzi (astenuto)

Nel Pd tutti favorevoli tranne Bruno Mandrelli (ha votato no) e il segretario Paolo Micozzi (astenuto)

 

PECORE NERE – Bruno Mandrelli del Pd ha risposto al De Gregori del sindaco con un Guccini che riflette la sua voce contraria in maggioranza: «Scusate non mi lego a questa schiera, rimarrò pecora nera». E avvisa: «In tutti i nostri programmi elettorali c’è il parcheggio di Rampa Zara. Il superamento di questa impostazione non è figlio di una scelta precisa e puntuale del Pd. Non giocate con i risultati elettorali». Si astiene dal voto Paolo Micozzi, segretario dei democrat: «Ho ascoltato interventi che evidenziano la bellezza dell’operazione ma resta il buco nero del Parksì. Mi domando: è stato fatto tutto per costringere la Saba a non ridurre parcheggio in quelle condizioni? La libertà mi porta ad astenermi dal voto».

Gran parte dell'opposizione è uscita dall'aula al momento del voto

Gran parte dell’opposizione è uscita dall’aula al momento del voto

 

FUORI DALL’AULA – L’opposizione (tranne i consiglieri del M5s e Deborah Pantana) ha lasciato l’aula durante la votazione. Parole di fuoco dai consiglieri. Riccardo Sacchi la definisce «un’operazione scellerata, stiamo esponendo direttamente o indirettamente il Comune per altri 3 milioni di euro oltre i 4 milioni delle piscine. Non vogliamo stare nella stanza dove si commette un delitto politico. Vigileremo». «È un regalo alla Saba», ha detto Deborah Pantana che rivolta a chi avrebbe votato sì ha aggiunto: «Siete tappettini che strisciano sotto il sindaco e dicono tutti sì». Maurizio Mosca insinua: «sindaco, non hai aspettato altri sei mesi per un motivo, stai salvando il fondoschiena a qualcuno. Prima di te qualcuno ha fatto qualche cavolata». Anna Menghi punta il dito conto «una delibera costruita con percorso machiavellico e un’operazione fatta con una leggerezza che mi lascia basita». Roberto Cherubini, che insieme ai consiglieri del Movimento aveva presentato un esposto alla vigilia del primo giorno di Consiglio, incalza: «La scelta politica è legittima ma la nostra contestazione è che questo non è piano di mobilità sostenibile. Mi meraviglio di tutti quelli che una volta erano ecologisti e ora accettano che si parta, per programmare la città, da un parcheggio». La Tardella rivendica la sua contrarietà: «Apm si grava di costi per 3,5 milioni di euro sapendo che non arriveranno fondi dalla città che sarà, perché il capoluogo non ha vinto il bando. Con quali risorse condurrà l’operazione? L’Apm con il trasferimento nei locali ex Gil sta già impiegando per ristrutturazioni 2 milioni di euro». E replica per aforismi a tutti i consiglieri di maggioranza. Al sindaco riserva una citazione di Churchill: «Il successo è passare da un fallimento all’altro senza perdere entusiasmo».

Paolo Micozzi unico voto astenuto

Paolo Micozzi unico voto astenuto

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Riccardo Sacchi discute con il sindaco Romano Carancini

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Andrea Marchiori e Riccardo Sacchi

Andrea Marchiori e Riccardo Sacchi

Enzo Valentini

Enzo Valentini (Sinistra per Macerata)

Deborah Pantana

Deborah Pantana

I no dell'opposizione

I no dell’opposizione

Maurizio Mosca

Maurizio Mosca

Maria Francesca Tardella

Maria Francesca Tardella

Ivano Tacconi

Ivano Tacconi

Maurizio Del Gobbo

Maurizio Del Gobbo

Roberto Cherubini

Roberto Cherubini

Francesco Luciani e Andrea Marchiori lasciano l'aula

Francesco Luciani, Andrea Marchiori e Gabriele Mincio lasciano l’aula

Carla Messi e Anna Menghi

Carla Messi e Anna Menghi

 



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