di Carlo Cambi
Ho un profondo riguardo per il sindaco Romano Carancini, come persona e come rappresentante delle istituzioni com’è dovuto in un paese democratico. Per la verità il consesso democratico esige che ci sia reciprocità in questo rispetto, ma in Italia si tende a considerare il cittadino come un suddito. Ho anche una sincera considerazione per la sua fatica: fare oggi il sindaco è uno dei mestieri più ingrati e gravosi che ci siano visto che lo Stato taglia e il Parlamento – a forza di leggi – ingarbuglia. Ma nel fare il sindaco c’è uno stile: i cittadini vanno compresi anche nella loro ostinazione a pensarla diversamente e mai il sindaco deve interpretarsi come controparte della comunità. Egli semmai ne è la guida. Temo però che da questo terremoto il nostro sindaco stia avendo qualche danno. Mi permetto perciò di dargli un consiglio non richiesto, e dunque trascurabile, da cui però discendono delle considerazioni commendevoli. Anche da parte della procura della Repubblica che un controllo su come sono stati spesi i soldi per l’edilizia scolastica a Macerata dovrà pur farlo; una notizia se non criminis almeno monentis è venuta per ammissione pubblica dell’amministrazione comunale che dichiara: a Macerata nessuna scuola è antisismica. Forse bisognerebbe aggiungere “nessuna scuola pubblica”. E comunque per l’Atene delle Marche non è un bel dire, tanto più se si considera che la città vive anche di università. Strano ad esempio che il sindaco non abbia chiesto al rettore: come stiamo messi con le aule? E se nessuna scuola è antisismica ciò vale anche per la Facoltà di Scienze della Formazione costruita qualche anno fa? Oppure il Comune parla solo delle sue scuole? Un po’ di chiarezza non farebbe male.
Queste mie considerazioni nascono dall’assemblea che si è tenuta per la vicenda della Fratelli Cervi inagibile in parte dopo il luttuoso terremoto del 24 agosto (leggi). Riferiscono le cronache che il sindaco forse infastidito dall’insistenza dei genitori nel porre una domanda centrale – ma la scuola è sicura? – e abbia risposto con una certa alterigia: la scuola è sicura, non è antisismica, ma voi fate come vi pare. Aggiungendo poi che se anche il Comune avesse i soldi per aggiustare le scuole non potrebbe farlo per via del patto di stabilità. E’ davvero poco comprensibile che nessuno suggerisca a Carancini come rapportarsi con i cittadini, con tutti i soldi che il Comune investe per parlare e far parlare di se. Macerata ha un’eccellente facoltà in Scienze della Comunicazione e uno stage gratuito o al massimo pagato con un voucher per uno spin doctor del sindaco si può attivare. Perché quando Carancini dice ai cittadini “la scuola è sicura, ma non è antisismica e voi fate come vi pare” si espone a rischi assai gravi, sia sotto il profilo della responsabilità penale, sia sotto il profilo della rappresentanza politica e in più svaluta il suo ruolo istituzionale e non coglie il delicato momento che la città sta vivendo anche in relazione a scelte amministrative da lui strenuamente difese. Insomma si rappresenta più da autocrate che da primo cittadino.
Sul fronte dei soldi il sindaco farebbe bene a considerare che se per evitare il contenzioso con la Saba è disposto a ricomprarsi il Park-Sì spendendo circa 2 milioni pubblici, per evitare il contenzioso con i genitori degli alunni a rischio crollo potrebbe quanto meno bussare a denari col Governo alleandosi con loro. Egualmente: se invoca il patto di stabilità ci spiega perché ci sono mutui attivi per 2,5 milioni di euro per le piscine mai nate e il Comune ancora non promuove azione di responsabilità verso chi non ha iniziato i lavori? E’ vero che il Comune non ha soldi, ma questi quattro milioni e passa che ballano tra Park-Sì e piscine non si possono investire nella sicurezza scolastica? Perché o il patto di stabilità vale per tutti gli investimenti o per nessuno. Forse è questione di priorità.
Ma questo è solo l’aspetto più marginale del fronte che Carancini ha aperto e che lo vede – a mio avviso – dalla parte sbagliata. Come si fa a dire a cittadini che pagano le tasse (tante tasse, anche al Comune) le scuole non sono antisismiche e se non ci volete mandare i figli sono fatti vostri? Premesso che contravvenire all’obbligo scolastico espone il genitore a conseguenze penali, il sindaco non dovrebbe adoperarsi perché le scuole siano antisismiche? Non dovrebbe mettersi alla testa di un movimento che chieda pieno rispetto delle garanzie, non dovrebbe vestire la fascia tricolore e andare a Roma e dire: “Il governo ignora i danni che il sisma ha provocato nelle mie terre?”. E non dovrebbe Carancini – o le vicende interne al Pd glielo impediscono? – allearsi con Antonio Pettinari e pretendere che il commissario straordinario al Sisma Vasco Errani – l’unico che sia stato almeno politicamente risarcito per i danni del terremoto – venga a prendere impegni sulla ricostruzione? Macerata è capoluogo della provincia che dal terremoto ha avuto i maggiori danni (fortunatamente ci sono state risparmiate le vittime), ma come accade per la sanità e per molte altre questioni non interpreta alcuna leadership. S’interroghi su questo Carancini piuttosto che rispondere con supponenza ai cittadini che giustamente lo interpellano.
Perché proprio a Macerata un esempio di come si fa lo ha avuto. La scuola San Giuseppe ha retto benissimo al sisma, ha avuto solo lievissime lesioni alla palestra. Il 25 agosto già erano stati compiuti i rilievi, e due giorni dopo sono iniziati i lavori. Il 15 settembre tutti a scuola con gli applausi dello stesso Carancini (leggi). La scuola San Giuseppe – che è una scuola privata – dista in linea d’aria 300 metri dalla Mestica e dal Convitto, scuole pubbliche inagibili dopo il sisma. Perché pagare così tante tasse se la scuola pubblica a fronte di quella privata è insicura e inefficiente? E lo stesso potrebbe dirsi della sanità, dei trasporti, dei servizi ecologici. Comprende Carancini che la sua comunità comincia a vedere incrinato il patto fiduciario con lo Stato? Si rende conto da primo cittadino che ha un obbligo politico e morale di far sentire che la Repubblica non è un tiranno? E comprende da primo dei maceratesi che questa città ha bisogno di servizi efficienti, di risposte concrete e di ritrovare un suo ruolo? Questo è il consiglio non richiesto: la prossima volta che va a scuola, caro sindaco, cerchi d’imparare dai genitori. Le loro preoccupazioni devono essere le sue preoccupazioni, loro non sono controparte, ma sono la sua parte. Scelga tra evitare un contenzioso con la Saba ed evitare le palpitazioni a una mamma sapendo che un posto auto non cambia la storia, ma un ragazzo sicuro a scuola sì. Lei dica pure Park-Sì se lo ritiene, ma la prossima volta è possibile che quando chiede le tasse qualcuno le risponda pago no. Con ossequi.
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Quanto scritto centra il vero problema. Invitiamo il SINDACO a non limitarsi solo alle parole. Dovrebbe riflettere su quanto suggerito dai genitori in sede di assemblea. Ci auspichiamo che voglia programmare degli interventi importanti per risolvere il problema dell’adeguamento antisismico degli edifici scolastici.
BRAVO ! Quando si sa’ di essere nel giusto,così si deve parlare,con sincerità come ha fatto lei,grazie.
L’articolo presenta tantissime inesattezze. Cosa significa se le scuole sono antisismiche? Si potrebbe dire che nessun edificio sia pubblico che privato è antisismico, perché le normative cambiano continuamente e le ultime sono solo di qualche anno fa. Per cui si può dire che nessun edificio è stato costruito con le ultime normative.
Che significa invece agibilità? Vuol dire che l’edificio non ha danni strutturali per poterci vivere, quindi è abitabile.
Che centra poi il Park-Sì o i mutui delle piscine su questo discorso? Niente. Poi con il patto di stabilità la confusione è totale, un mutuo non rientra nel patto di stabilità, bensì le spese sostenute e pagate per le varie opere pubbliche.
Inoltre l’Amministrazione comunale si è attivata per scindere il contratto delle piscine per insolvenza contrattuale con il rivalersi anche dei danni con le polizze fideiussorie fatte sottoscrivere alle imprese nel momento della sottoscrizione del contratto.
Riguardo il Park-Sì, operazione perfettamente sostenibile, con valore politico, sociale ed economico (basta studiarsi le pratiche collegate alla fattibilità), non entra nel patto di stabilità in quanto è l’APM SPA che prende in gestione la struttura.
Per cui mi sento di dire che l’articolo è confuso e non rispondente alla realtà.
Gentile Carlo Cambi,
solo un punto per chiarezza e per ostilità alla sciatteria, soprattutto quando si parla da un pulpito (che sia un giornale on line, o qualsiasi altro luogo con pubblico):
“ma questi quattro milioni e passa che ballano tra park-si e piscine non si possono investire in sicurezza scolastica?” > no, caro Cambi, a non voler fare di tutta l’erba un fascio (che normalmente poco aiuta a capire) un conto è il park-si e un conto sono le piscine, per esempio. Facciamo che parlo con precisione di una cosa sola che così magari mi spiego meglio. Di quei quattro milioni che lei indica alla grossa, l’operazione park-si ne riguarda 1,5. Allora, non si possono usare per la sicurezza scolastica? no caro Cambi, perché l’impegno finanziario riguarda un società partecipata (Apm S.p. A come risaputo) e come tale quell’azienda risponde di una attività definita dal suo Statuto ovvero, il trasporto pubblico, il servizio idrico, le affissioni, i servizi cimiteriali….
La scuola non c’è e non ci può essere per via della Legge che non considera la scuola un servizio pubblico comunale (e ci mancherebbe pure!).
Allora, guardi glielo spiego facile facile, su indirizzo del suo maggiore azionista (ovvero proprietario, il Comune) l’Apm può disporre dei suoi utili solo per impegni finanziari che riguardano le sue attività statutarie, quindi non per le scuole.
Spero di averle chiarito ogni dubbio, peccato che il dubbio viene a me adesso, perché lei che da opinionista scrive sui sui giornali di questo e di quello, forse queste cose le sapeva già. Ma allora, dubbio solenne, che le domanda “affà”? (secondo l’irresistibile efficacia del dialetto maceratese)…
Un saluto cordiale
Ninfa Contigiani
consigliera comunale di maggioranza
Potevano mancare le Guardie Rosse, a difesa della Glande Involuzione Cultulare e Ploletalia??
Per Cerasi. Sono Guardie Rosse tronfie, piene di sé.
«Niente è più ordinato del vuoto»
(Marcello Marchesi)
Fossi in Lei, Cambi, non mi curerei affatto della lezioncina impartita dalla dott.ssa Contigiani, che assimilerei bene alle varie Pina Picierno, Alessia Morani, Simona Bonafè, Alessia Moretti, che dopo due anni di governo Renzi, quali rappresentanti del PD e del Primo Ministro in persona, hanno dovuto abbassare la cresta, eccome, da quel 42 % alle europee. Ma comunque. Io chiederei alla solerte dott. ssa Ninfa Contigiani Consigliera di maggioranza, se secondo lei, l’APM , da statuto, secondo cui si occupa di viabilità e trasporto pubblico oltre che di parcheggi, farebbe meglio oggi ad adoperarsi per realizzare e facilitare gli ingressi a Macerata – come promemoria, svincolo di Campogiano, San Claudio , passaggio a livello in Via Roma- oppure ostinarsi come capre a difendere l’acquisto dissenato del Park Sì.
@ Aldo Iacobini
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Mentre l’intervento di Meschini me lo aspettavo (sul Park Si da sempre, acriticamente, si è schierato per l’assurdo acquisto) quello che mi ha un pò stupito è l’intervento dell’amica Ninfa.
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Scrive la consigliera di maggioranza (PD) che l’Apm “può disporre dei suoi utili solo per impegni finanziari che riguardano le sue attività statutarie…”
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Quindi gli utili dovrebbero essere destinati per il trasporto pubblico o per il servizio idrico o per le affissioni oppure per i servizi cimiteriali.
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Ma allora è assai strano che l’amica Ninfa sembrerebbe non essersi accorta che l’APM è uno dei Major Sponsor dell’Ass. Sferisterio (http://www.sferisterio.it/partner/) nonchè di molte altre iniziative in città che, per Statuto, nulla dovrebbero azzeccarci…
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Come sempre è facile fare morali e/o impartire lezioncine agli altri….