Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha incontrato questa mattina, prima dell’inizio della seduta del Consiglio regionale, i sindaci della vallata del Potenza giunti in aula per richiedere l’adozione di misure urgenti per la pulizia dei corsi d’acqua. Dopo gli ultimi fenomeni alluvionali, con l’esondazione di fiumi in tutto il territorio regionale, è infatti cresciuto l’allarme dei territori. Spacca ha ricordato che ieri la Giunta regionale ha approvato, con una corsia preferenziale e con somma urgenza, la proposta di legge sulla pulizia dei fiumi – proposta che è stata portata oggi all’esame del Consiglio – e ha rassicurato i sindaci sulla priorità assegnata dalla Regione al provvedimento.
Spacca ha sottolineato la necessità di andare subito all’iscrizione della proposta di legge all’ordine del giorno, per la successiva votazione.
Con l’approvazione della legge, sin da subito sarà possibile entrare a regime con gli interventi di manutenzione dei fiumi, con l’attribuzione alle Province della relativa competenza. C’è poi l’impegno della Regione ad approvare, entro il prossimo 31 gennaio, le linee guida che, questa volta, sarà possibile redigere grazie alla coerenza del testo della legge approvata.
Spacca ha infine aggiornato i sindaci sullo situazione, dopo la richiesta da parte della Regione dello stato d’emergenza per le calamità delle ultime settimane. «Entro questo mese – ha detto il presidente – il Governo dovrebbe accettare la nostra richiesta. Nel frattempo, pochi giorni fa, sono state rese disponibili le risorse per 14 milioni di euro relative all’alluvione del 2011 e alla neve del 2012 che la Regione assegnerà agli enti locali al massimo entro un paio di mesi».
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Non si potevano fare prima certe proposte?
Che diventi un lavoro stagionale dando anche un vero ruolo produttivo al Consorzio di Bonifica, dove molti cittadini si recano spesso per far rispettare quanto di competenza.
Ruolo produttivo del Consorzio di bonifica? Se c’è un ente inutile è’ proprio i consorzi di bonifica, servono solo per Impiegare qualche raccomandato, oltretutto mi sembra siano tutti o falliti o al fallimento.
Sig. Tacconi, il vero ruolo del Consorzio di Bonifica e’ quello di aver ripristinato la famigerata tassa sui fossi per tenere in piedi un carrozzone inutile con un Presidente, due dirigenti e 12 impiegati. Per due anni consecutivi ho dovuto pagare questa tassa, ma il fosso me l’ho ripulito da solo!
LA PULIZIA DEI FIUMI
Dall’Enciclopedia dei ragazzi 2005 il fiume è “Dalla sorgente alla foce, una grande risorsa per l’uomo. La vita di un fiume dipende da una struttura assai complessa e delicata: ogni fiume è diverso da un altro e deve far fronte lungo il suo corso a molti problemi, e molti ne può provocare. Come ogni meccanismo naturale, infatti, il ciclo dell’acqua incanta per la sua perfezione e, al tempo stesso, spaventa per la sua vulnerabilità: basta davvero poco perché un fiume provochi un disastro, basta pochissimo per rovinare il meccanismo, e ancora meno per rendersi conto che, il più delle volte, la responsabilità non è del fiume, ma degli uomini”..
Quando un fiume è sporco? Difficile dirlo, per alcuni è sporco un piazzale asfaltato se vi cadono le foglie di un albero, un fiume di norma è sporco quando talmente inquinato da non consentire forme di vita, l’utilizzo dell’acqua e la balneazione.
Nel documento istruttorio alla delibera di Giunta Regionale n 3777 del 9 dicembre 1996 che portò all’approvazione della Circolare n 1 del 23 gennaio 1997 “criteri ed indirizzi per l’attuazione di interventi in ambito fluviale nel territorio della regione marche” si narra di eventi alluvionali occorsi nella nostra regione nel maggio 1996.
La parte centrale del documento istruttorio, redatta nel 1996, è illuminante:
…”il rapido degrado di questi ultimi (fiumi e corsi d’acqua) noto da tempo ma di cui ci si preoccupa solamente al manifestarsi di fenomeni alluvionali più o meno devastanti, è legato soprattutto a tre fattori:
l’assenza negli ultimi decenni di adeguate risorse finanziarie da dedicare alla manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua con conseguenti interventi limitati e puntuali, non organici;
l’errato uso del suolo per quanto riguarda le pratiche agricole , che tendono sempre più a sfruttare terreni favorevolmente disposti ed ad abbandonare e marginalizzare quelli meno praticabili (cause: meccanizzazione, uso eccessivo di presidi chimici, abbandono delle campagne: effetti: mancata o insifficente regimazione delle acque dilavanti, arature troppo profonde ed, in collina, effettuate secondo la linea di massima pendenza, eliminazione pressochè totale dei filari e siepi dai campi, mancata manutenzione dei fossi);
l’errata prassi di permettere l’urbanizzazione di aree di espansione dei corsi d’acqua.”...
Questa situazione nota ai tecnici e politici regionali da prima del 1996, ad oggi non solo è di attualità, ma peggiorata nel quadro complessivo dall’aumento nell’ultimo ventennio della impermeabilizzazione e cementificazione dei territori naturali con conseguente riduzione di assorbimento delle acque e di aree di naturale esondazione dei corsi d’acqua.
Nella disapplicazione quasi totale delle norme esistenti delle quali questa citata a titolo di esempio e lungimiranza senza esito è solo una delle tante che intendevano tutelare fiumi e suoli, lo scopo di una nuova legge sulla pulizia dei fiumi sembra essere quello di considerare i corsi d’acqua come tubi idraulici nei quali entrare con ruspe e mezzi meccanici per “pulire” asportando alberi e vegetazione ripariale, ghiaia e sabbia . Il tutto per tentare di difendere, con il beneplacito della coscienza dei più, manufatti e costruzioni edificati dove non dovevano ed alla faccia dei cittadini che hanno sempre rispettato le regole ed i tempi della natura.