(In alto la galleria con il fotoservizio di Lucrezia Benfatto)
Il Chienti sta erodendo il materiale che si trova sotto la rotatoria e la SP 78 Picena. La foto è stata scattata in serata
– Aggiornamento delle 23
Il fiume, che ormai scorre in un tracciato del tutto nuovo dopo aver sommerso i campi ed essere straripato in più punti, sta erodendo il terreno – ormai tutto sgrottato – sotto la SP 78. La rotatoria e parte della provinciale che conduce da Macerata a Sarnano sono minacciate dalla piena e il timore è che durante la notte la situazione possa peggiorare. Dal terreno sono emersi dei pali di legno, forse resti di un vecchio ponte che testimonierebbe come il corso del Chienti fosse diverso in passato rispetto a quello conosciuto oggi.
di Filippo Ciccarelli
Aggiornamento delle 21.30 – Restano due le maggiori criticità legate al maltempo. La prima, di questa mattina, è quella alla rotonda di Passo del Bidollo dove i vigili del fuoco in serata hanno completato l’intervento – hanno sistemato massi di cemento armato per salvare la rotonda dalle acque – e ora sono al lavoro gli operai della Provincia. La strada resta chiusa. Il secondo grande neo è a Fiuminata. Dove ieri aveva ceduto l’argine del fiume Potenza, in località Pontile (LEGGI L’ARTICOLO). Nonostante oggi sia stato effettuato un lungo intervento “non siamo riusciti a chiudere del tutto la falla e l’acqua continua ad uscire – dice il sindaco di Fiuminata, Vito Rizzo –. Permane l’allagamento tra Pioraco e Fiuminata dove c’è la casa di una famiglia che ieri è stata evacuata”. In serata le dighe continuavano a scaricare acqua: 150 metri cubi al secondo. Ed è questo il motivo per cui l’allerta alla sala operativa della Provincia resta alta. Grande attenzione anche sulle strade. Sei le provinciali chiuse. Oltre a quella di Passo del Bidollo (dove possono passare solo i residenti), sono chiuse la Sp 112 San Liberato, la Sarnano-Sassotetto, la 128 Colbuccaro-Corridonia (dove c’è il guado sul fiume Fiastra), la Sp 170 San Maroto-Fiegni, e la Sp 45 Faleriense-Ginesina dove si è allargata una frana che ora occupa quasi tutta la carreggiata. Danni anche a Cingoli. Dove oggi è crollato il tetto e parte del pavimento del primo piano della canonica della Trecentesca chiesa di San Flaviano. Per fortuna la struttura in questo periodo non è abitata.
– Aggiornamento delle 15.30
Alle 14 è stata chiusa completamente la rotatoria di Passo del Bidollo sulla SP78, subito dopo il ponte sul Chienti. Si è aperta infatti una voragine sulla quale stanno intervenendo i vigili del fuoco di Macerata e il personale della Provincia che, utilizzando una gru, stanno posizionando dei massi di cemento armato per evitare che il fiume ingoi la rotatoria stessa.
L’uscita di Macerata Ovest è chiusa in direzione Sforzacosta: per raggiungere il capoluogo bisogna utilizzare lo svincolo di Pollenza o l’uscita di Macerata Sud-Corridonia. Il transito è consentito ai soli residenti di Passo del Bidollo, frazione del Comune di Corridonia.
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Più che i campi sommersi dalla piena impetuosa del Chienti è il rumore del fiume a far rabbrividire. Un fragore che riempie l’aria, simile a quello di una cascata: e in effetti sono diversi i “salti” che l’acqua effettua prima di passare sotto al ponte, lungo 112 metri, della SP78 Picena, al confinte tra i Comuni di Macerata, Corridonia e Tolentino. E’ un punto, nevralgico per la viabilità dell’intera provincia. Ma, dalle 7 di questa mattina, il traffico è rimasto quasi paralizzato, e dalle 10 lungo quel ponte non si può più transitare da Macerata in direzione Tolentino. Sul posto il personale della polizia municipale di Macerata, di Tolentino e la polizia provinciale indicano agli automobilisti percorsi alternativi. Non è possibile, per chi proviene da Macerata, prendere la SS77 all’ingresso Macerata Ovest – Sforzacosta: bisogna proseguire infatti fino allo svincolo della superstrada di Pollenza, mentre invece è consentito il traffico in uscita anche in direzione Macerata.
Le limitazioni sono dovute ai danni, molto gravi, riportati dalla rotatoria che si trova subito dopo il ponte: durante la notte il Chienti, che già era straripato più a monte, ha eroso infatti i sostegni dell’opera infrastrutturale, svuotando progressivamente i rilevati e le terre armate su cui la stessa è stata costruita. Per questo motivo metà della rotonda – quella più esposta verso il fiume – è stata transennata. «Non possiamo fare niente finché il fiume è in queste condizioni – spiega Beatrice Amici, geometra e tecnico della Provincia che segue sul posto la situazione a Sforzacosta -, se non rendere la strada a doppio senso, allargando la carreggiata. Non c’è più il sostegno ad una parte della rotatoria, portata via dalla piena del fiume: i rilevati su cui è stata costruita sono stati erosi».
Sull’asfalto al di là delle transenne dei segni fatti con la vernice spray verde: è dove l’asfalto è stato lesionato dall’acqua che scorre pochi metri sotto. Il rischio è che, dopo la rottura del sacco che proteggeva i sostegni, la rotatoria possa sprofondare sotto la forza della corrente. Rispetto alla notte scorsa il fiume ha leggermente diminuito la sua portata, ma le dighe a monte sono aperte e continuano a scaricare almeno 150 metri cubi d’acqua al secondo. Il Chienti continua a fare paura, anche perché uno dei piloni del ponte, già danneggiato in passato,
è stato scalzato e c’è il rischio che la struttura possa riportare danni maggiori. Poco più a valle, nella frazione di Piediripa, il Chienti è notevolmente ingrossato ma non ci sono criticità particolari che vengono riscontrate al momento.
(ultimo aggiornamento ore 23)
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…le rotonde vanno fatte dove si possono fare…
Le rotonde vanno fatte bene. Sui fiumi si fanno ponti e sopraelevate’ . Il problema è la manutenzione dei fiumi. Ai contadini è quasi vietato ripulire, rischiano multe se lo fanno..
rompiamo tutto… per poi rifare tutto… spendo soldi su soldi… ma mi raccomando non facciamo prevenzione, non togliamo breccia dai letti dei fiumi, non togliamo rami secchi o robaccia… sprechiamo solo soldi e facciamo mangiare gente che non sa neanche cosa fa… magari ci fossero i veri contadini a fare le leggi e a decidere i lavori da fare… a quest’ora l’Italia funzionerebbe troppo!!
Aggiornamento delle 15.30
Alle 14 è stata chiusa completamente la rotatoria di Passo del Bidollo sulla SP78, subito dopo il ponte sul Chienti. Si è aperta infatti una voragine sulla quale stanno intervenendo i vigili del fuoco di Macerata e il personale della Provincia che, utilizzando una gru, stanno posizionando dei massi di cemento armato per evitare che il fiume ingoi la rotatoria stessa.
L’uscita di Macerata Ovest è chiusa in direzione Sforzacosta: per raggiungere il capoluogo bisogna utilizzare lo svincolo di Pollenza o l’uscita di Macerata Sud-Corridonia. Il transito è consentito ai soli residenti di Passo del Bidollo, frazione del Comune di Corridonia.
Mamma mia! Mi sono appena collegato a CM, non sapevo cosa era successo e cosa sta succedendo. Da quanto ho letto il guado sul Fiastra a Colbuccaro è chiuso, la rotatoria di passo del Bidollo è chiusa, c’è il rischio che venga chiuso il ponte di Sforzacosta? E chi deve andare a Colbuccaro come ci va, con l’elicottero? Quanto potrà resistere il ponte sul Chienti di Piediripa? Certo, quando hanno costruito la rotatoria di passo del Bidollo avranno sicuramente calcolato la possibilità di esondazione del Chienti… o no? Mi ricordo le polemiche quando costruirono il Corridomnia park, per il pericolo di esondazione del Chienti. Com’è la situazione in quel luogo? Il fiume ha allagato il centro commerciale? O quest’opera, costruita per i privati, non ha avuto alcun problema malgrado i facili profeti di sventura che all’epoca prevedevano esondazioni e allagamenti?
Una volta in Inghilterra dicevano ” tempesta nella Manica, il continente è isolato”.
Abito sul posto da 13 anni e stamattina ho sentito tantissime testimonianze degli abitanti più anziani: dicono che il fiume è stato arginato male più a monte rispetto al punto allagato (su una curva artificiale) e i fossati su cui l’acqua del campo sarebbe dovuta defluire non hanno retto, allagando tutto il resto (terriccio messo successivamente). I contadini si lamentano anche della manutenzione dei fiumi… E ovviamente ci sono chiacchiere anche sulla costruzione della rotatoria e sull’apertura non razionata delle dighe. Ora si sta tentando di ripristinare al posto della rotatoria il vecchio incrocio che c’era prima, ma l’erosione sotto il tratto esterno della rotatoria fa paura: si affaccia sul vuoto! Inoltre l’acqua ha quasi raggiunto il livello della strada prima dell’imbocco della superstrada in direzione Foligno.
Se fosse stato costruito, in passato, lo svincolo di Campogiano, magari sopraelevato rispetto ai campi, per andare a Macerata si poteva uscire da quello svincolo. Hanno perso solo tempo con lo svincolo di S. Claudio che nono si è fatto e non si farà mai. Ora, credo, dovranno uscire tutti a Piediripa. Sai che caos che ci sarà alla piccola rotatoria di Piediripa!
i Verdi, ricordate i Verdi ? Pecoraro Scanio ? per anni non si è potuto pulire i fiumi, non si son potuti tagliare nemmeno i rovi. Questi i risultati, e ve lo dice uno che ha casa vicino al fiume, ed ha subito danni.
tranquillo Filosofo già alle 16 per uscire da piediripa direzione monti cera da fare 25 minuti di fila figuriamoci a alle 18….
Un anno prima della costruzione della rotatoria il fiume Chienti dopo una esondazione “mangió” quasi un ettaro di campo e una bella fetta di quell’ettaro stava proprio dove ora sorge quella rotatoria…
A Piediripa nessun allagamento o simili, tutto sotto controllo, a parte la congestione del traffico che per andare a Sforzacosta dal mare deve per forza uscire di qui per non allungare il percorso fino alla stazione di pollenza.
…ma come l’hanno fatta la rotatoria???? Con il pongo?????
Io non capisco tutte queste polemiche …. Cavolo a smesso solo ora di piovere , ed è inevitabile ora avere dei disagi , l’importante e di aspettare i prossimi giorni e vedere come si evolve la situazione , e di come verrà gestito il post emergenza .Concordo pienamente con chi sostiene che bisogna assolutamente avere un altro viadotto per raggiungere Macerata , e l’unico modo e quello di completare l’uscita di San Claudio ….!
Poi
Ma come fa uno ad arrivare a colbuccaro …? Deve passare per l’abbadia verso Petriolo dove la strada dalla parte del comune di Urbisaglia fa schifo tutte buche dove il comune sono anni che non la sistema ??????????
E’ ora di far pagare di tasca propria i danni agli ingegneri che hanno costruito la rotatoria. Se no non la finiamo più. Anche un contadino “analfabeta” sapeva che in quella posizione e con terreno di riporto quella struttura sarebbe stata spazzata via nel giro di qualche anno. Un anno prima della costruzione era successa la stessa cosa. Questi luminari non leggono neanche lo storico delle aree.
Una bella causa all’enel ci sta tutta!
Nn ci credoooooo
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/04/09/dignani-non-sono-questi-gli-interventi-utili-per-il-chienti-e-il-potenza/310975/
Doveva essere chiusa ieri, stamattina alle 06:50 si passava e la situazione non era delle migliori!!!!
fino a ieri la rotatoria aveva retto il colpo, ‘sta mattina con l’apertura degli invasi a monte c’era piu’ acqua di ieri (dopo piu’ di 24 ore di pioggia), e la rotatoria e’ stata spazzata via. secondo me, con una gestione piu’ sensata degli invasi, oggi avremmo ancora la rotatoria al suo posto…
AGGIORNAMENTO – Restano due le maggiori criticità legate al maltempo. La prima, di questa mattina, è quella alla rotonda di Passo del Bidollo dove i vigili del fuoco in serata hanno completato l’intervento – hanno sistemato massi di cemento armato per salvare la rotonda dalle acque – e ora sono al lavoro gli operai della Provincia. La strada resta chiusa. Il secondo grande neo è a Fiuminata. Dove ieri aveva ceduto l’argine del fiume Potenza, in località Pontile. Nonostante oggi sia stato effettuato un lungo intervento “non siamo riusciti a chiudere del tutto la falla e l’acqua continua ad uscire – dice il sindaco di Fiuminata, Vito Rizzo –. Permane l’allagamento tra Pioraco e Fiuminata dove c’è la casa di una famiglia che ieri è stata evacuata”. In serata le dighe continuavano a scaricare acqua: 150 metri cubi al secondo. Ed è questo il motivo per cui l’allerta alla sala operativa della Provincia resta alta. Grande attenzione anche sulle strade. Sei le provinciali chiuse. Oltre a quella di Passo del Bidollo (dove possono passare solo i residenti), sono chiuse la Sp 112 San Liberato, la Sarnano-Sassotetto, la 128 Colbuccaro-Corridonia (dove c’è il guado sul fiume Fiastra), la Sp 170 San Maroto-Fiegni, e la Sp 45 Faleriense-Ginesina dove si è allargata una frana che ora occupa quasi tutta la carreggiata. Danni anche a Cingoli. Dove oggi è crollato il tetto e parte del pavimento del primo piano della canonica della Trecentesca chiesa di San Flaviano. Per fortuna la struttura in questo periodo non è abitata.
E’ impressionante…
Perchè non ci fate vedere le foto del ponte sul Fiastra che collega Corridonia a Passo del Bidollo-Colbuccaro?
Avendo visto questa mattina il ponte di Sforzacosta penso proprio che quello che è stato tolto alla natura dall’uomo in maniera negligente la stessa natura se l’ho riprende con la forzache fortuna sarebbe stata se l’acqua si fosse portato via tutto il COSMARI invece di fare tutti quei danni all’agricoltura.
Aggiornamento con foto delle 23
Il fiume, che ormai scorre in un tracciato del tutto nuovo dopo aver sommerso i campi ed essere straripato in più punti, sta erodendo il terreno – ormai tutto sgrottato – sotto la SP 78. La rotatoria e parte della provinciale che conduce da Macerata a Sarnano sono minacciate dalla piena e il timore è che durante la notte la situazione possa peggiorare. Dal terreno sono emersi dei pali di legno, forse resti di un vecchio ponte che testimonierebbe come il corso del Chienti fosse diverso in passato rispetto a quello conosciuto oggi.
Prima di dire che la colpa è dell’enel bisogna informarsi bene, e non parlare a vanvera senza conoscere le manovre in casi di emergenza.
Caspita!!
Ma la manutenzione ai fiumi…dare una bella pulita all’alveo….tagliare le piante erinforzare gli argini no eh!!!??? grazie adesso gli amministratori dovrebbero risarcire di tasca loro!!
bisogna sempre aspettare i disastri per darsi da fare!
Complimenti a Cronache Maceratesi per l’aggiornamento delle 23. I pali in legno che emergono dal terreno eroso dalla violenza delle acque, dimostrano come negli ultimi 40 anni non si sia verificata una esondazione pari a questa. Infatti, pur avendo lavorato nel settore e conoscendo perfettamente il luogo, non ricordo di aver visto una situazione analoga in quel sito. I pali (in genere di quercia) venivano infissi nelle sponde a difesa delle stesse e delle infrastrutture viarie (non è detto che potessero costituire le fondazioni di un vecchio ponte). Tale tecnica era largamente usata in epoche remote (anteguerra) e dimostra ancora la sua validità, infatti i pali sono ancora al loro posto, nonostante le ricorrenti piene del Chienti. Mi complimento ancora col giornale che ha bene illustrato l’evento (che è certamente eccezionale).
incoraggiate i giovani agricoltori, con i consigli dei più anziani (ed esperti) a curare i corsi d’acqua… spesa minima con massimo vantaggio..
Non sarebbe il caso di segnalare in superstrada all’uscita di Pollenza (direzione Civitanova) che l’uscita di Sforzacosta è inutilizzabile invece di lasciare uscire le auto per poi reindirizzarle di nuovo in superstrada?
@ Mauro Angelo Blanchi:
i pali sono ancora al loro posto perché immersi nel fango che ne preserva l’integrità e non permette che si consumino. Mi pare che a Venezia ci siano pali che reggono interi palazzoni sin dal 1400/1500 e sono ancora al loro posto.
Più che altro sarebbe curioso capire a cosa servissero quei pali ritrovati a Sforzacosta. Vuoi vedere che viene fuori un parco archeologico? Sarebbe bellissimo, basterebbe spostare un po’ la rotatoria. Comunque, io non sono un tecnico, e non ne capisco niente, ma mi chiedo: non si poteva fare un muro di cemento armato per proteggere la rotatoria dal fiume? E’ chiaro che se la si poggia sulla terra, anche compatta, con la potenza dell’acqua prima o poi viene giù. Basta leggere il vangelo e la parabola di colui che costruisce la casa sulla sabbia. Bisognerebbe costruire sulla roccia!!!
@ filosofo: Lei ammette che non è un tecnico e non ci capisce, questo Le fa onore. I pali in legno, con ogni probabilità, erano stati infissi in epoca remota per difendere la strada ex S.S. 78 (arteria che ha sempre rivestito una grande importanza) dalle esondazioni del fiume. Mi sembra azzardato parlare di parco archeologico senza altri elementi che sarebbero dovuti affiorare. Riguardo alla costruzione del muro, non poteva pensare una cosa peggiore, avrebbe costituito una diga e l’acqua sarebbe comunque tracimata ai suoi lati con maggiori danni per le zone urbanizzate. Infine, parlare male della rotatoria, e come se di fronte all’aggressione di una persona ci preoccupassimo di mettere agli arresti l’aggredito invece dell’aggressore. Mi spiego meglio; il danno va ricercato a monte, lungo le sponde del fiume dove l’acqua è riuscita ad esondare, comprendere i motivi di quanto è avvenuto per valutare le carenze e porre in essere i rimedi necessari. Se la rotatoria non ci fosse stata, la violenza della piena avrebbe comunque causato seri danni al rilevato e prodotto l’interruzione della strada. E’ una gestione complessiva del territorio che va ripensata, meno cemento, meno impermeabilizzazioni, tecniche costruttive meno impattanti e manutenzioni delle opere idrauliche e degli alvei fluviali. Ciò non si realizza con poco tempo ma c’è bisogno di una vera “rivoluzione” culturale oltre a molte risorse economiche. Per quello che è successo, quindi, non si può colpevolizzare qualcuno in particolare, anche perché l’evento è stato di certo eccezionale, tanto da riguardare tutte le Marche, l’Abruzzo, il Molise e da ultime la Puglia e la Calabria. Un plauso a tutti coloro che hanno lavorato in silenzio e, spesso, volontariamente, per alleviare i disagi alle persone colpite da questa alluvione.