In alto lo straripamento del Chienti a Sforzacosta (foto di Mario Lambertucci). In basso il lavoro nella sala operativa della Protezione civile (foto di Lucrezia Benfatto)
di Gianluca Ginella
Centodieci interventi di soccorso dei vigili del fuoco, una media di 140 millimetri di acqua caduti, notti in bianco in alcuni centri dell’entroterra finiti sott’acqua e poi frane, alberi caduti, allagamenti un po’ ovunque in provincia. “A parte gli interventi principali, tra piante cadute e tutto il resto è stato un disastro” ha detto il presidente della Provincia, Antonio Pettinari. Chiederà lo stato di calamità naturale? “Valutiamo di adottare tutte le richieste del caso” precisa Pettinari. Di certo lo stato di calamità sarà chiesto dal comune di Pievebovigliana dove la scorsa notte il torrente La Valle ha allagato il paese (leggi il reportage). Anche il confinante comune di Fiordimonte è stato fortemente colpito dal maltempo, diverse le frane che si sono verificate, e il Comune chiederà che venga riconosciuto lo stato di calamità. Ed è in quelle zone dell’entroterra che è caduta la quantità maggiore di pioggia. Con circa 300 millimetri d’acqua in meno di 48 ore. 170 i millimetri caduti nella zona di Fiuminata, 70-80 millimetri sulla costa, nella zona di Porto Recanati.
11 le strade provinciali chiuse in due giorni, alcune poi riaperte. Tra quelle chiuse quella del guado sul Fiastra di Colbuccaro finito sott’acqua. Così come le campagne intorno a Sforzacosta dove il fiume Chienti è straripato. Un lago d’acqua oggi si è formato tra i comuni di Pioraco e Fiuminata per l’esondazione del fiume Potenza, in località Pontile. Una famiglia di Fiuminata è stata evacuata. “Abbiamo passato la notte in bianco, con il cuore in gola” dice il sindaco di Fiuminata, Vito Rizzo. Mentre a Pioraco in queste ore le acque hanno raggiunto il ristorante Laila e una abitazione dove il garage si è allagato. “Siamo preoccupati, l’acqua sta continuando a crescere, tutta la vallata è allagata, credo ci sia un metro abbondante d’acqua” dice il sindaco di Pioraco, Giovanni Torresi. E poi a Ussita, dove 4 appartamenti (si tratta di case per le vacanze, che erano vuote in questi giorni) sono stati invasi dal fango a causa di una frana. Inoltre “lungo il fiume Ussita la situazione è complicata – dice il sindaco di Ussita, Sergio Morosi -, perchè in alcuni punti ha eroso l’argine che si trova a ridosso della provinciale che collega il nostro comune con Visso e c’è il rischio che si debba chiudere la strada”. Gravi disagi e danni a Belforte dove si sono allagati i campi sportivi. Il sindaco Dino Catalini parla di danni per 15mila euro con un metro e mezzo d’acqua che si è formato dopo essere fuoriuscita dal lago di Caccamo.
A Tolentino il fiume Chienti, anche a seguito dell’apertura della diga del lago delle Grazie, è esondato nella zona verde sotto il Ponte del diavolo e in quella degli orti comunali. Per quanto riguarda la situazione delle dighe, alle 19 è stata aperta quella del lago di Fiastra.
Sulla costa è rimasta aperta la strada tra Porto Recanati e Numana, ma è stata spazzata dal mare fin dalla scorsa notte, con onde che hanno raggiunto anche i 4 metri di altezza.
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari con l’ingegnere capo Micozzi nella sala operativa della Protezione Civile
Sulla situazione oggi pomeriggio, alla centrale operativa della Provincia (che continua a rimanere aperta), il presidente Pettinari ha fatto il punto della situazione. “Ci sono allagamenti diffusi lungo i corsi d’acqua dei fiumi Chienti e Potenza. Tiene il reticolo dei corsi d’acqua minori. A Civitanova ci sono problemi nella foce, che non riceve l’acqua. Ci preoccupa la situazione degli invasi. Con l’Arpam stiamo monitorando la situazione degli acquedotti. Potrebbero esserci problemi di potabilità, è una situazione che stiamo monitorando, anche se non ci sono preoccupazioni in tal senso”.
In meno di 48 ore i vigili del fuoco hanno effettuato 110 interventi in provincia, dalle 8 di ieri mattina. Operando con 40 unità e 10 squadre. Gli interventi hanno riguardato alberi caduti, rami, insegne e cornicioni pericolanti, e naturalmente frane e allagamenti. Tra gli interventi, delicato quello al convento di San Liberato, a San Ginesio, dove un fiume di fango si è riversato questa mattina sul piazzale, danneggiando un bombolone di Gpl. Che i vigili del fuoco oggi pomeriggio hanno provveduto a svuotare. All’opera ovunque la protezione civile e i dipendenti della Provincia. In queste ore sono in corso i monitoraggi di dighe e fiumi.
Per quanto riguarda le strade provinciali restano nove quelle chiuse: la Sp 64, dopo l’abbazia di San Claudio, la Sp 138 tra località Canto e Chienti, la Sp 95 Pievebovigliana-Fiastra, la Sp 112 a San Liberato, la Sp 66 vicino al santuario di Macereto, la Sp 130 tra Ussita e Castel Sant’Angelo, la Sp 91 a Pian di Pieca, la Sarnano-Sassotetto e la Sp Corridonia-Colbuccaro. Intanto le previsioni parlano di un leggero miglioramento del tempo da stasera a domani.
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Adesso vediamo cosa fa la “utilissima” provincia…
Io vorrei tanto parlare con Pettinari,vi prego fatemi questo piacere…..
Speriamo che finisca !!!
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/03/19/stipendi-dei-dirigenti-della-provincia-aumenti-fino-al-54/301451/ potrebbe bastare solo lo stipendio di alcuni di loro …..
Per quanto riguarda la situazione maltempo a Porto Potenza Picena e alla Mareggiata del 11 Novembre 2013 vogliamo diffondere la nota di questa associazione Valorizzazione Area Mare Sud-
https://www.facebook.com/valorizzazioneareamare.portopotenza/posts/607032129354910
Con la prima mareggiata di questa stagione invernale si sta verificando un’evidente accelerazione dell’erosione costiera, come a dar ragione alle ipotesi che questa associazione formulò nel periodo in cui si volevano avviare i lavori di riallineamento delle vecchie scogliere. Ovvio che ancora oggi le cose non sono cambiate, infatti, abbiamo potuto assistere ad un’opera infrastrutturale in mare, finanziata ed approvata come intervento di opera pubblica a difesa della costa in un tratto in cui il litorale risultava già protetto da scogliere, senza dare priorità a quella parte di litorale che, a causa delle ripetute mareggiate, si vede erodere anno dopo anno la costa.
Oggi, con molta più violenza rispetto a qualche anno fa, la spiaggia, che rappresenta il limite di sicurezza tra mare e strutture abitative, viene portata via dalla forza del mare che, con molta probabilità, conseguentemente a questa opera, causa un accelerazione dell’attività erosiva (Vedesi danni al Belvedere e grave riduzione della linea di costa e l’incessante riduzione dell’altezza della battigia avvenuti già dalla scorsa stagione invernale). L’opera pubblica realizzata vede allineati e rinfoltiti i frangiflutti già esistenti nella zona centrale di Porto Potenza e lascia nel totale disinteresse la parte sud, che va dal così detto Bel Vedere fino alla foce del fiume Asola. E’ necessario che i cittadini acquisiscano la consapevolezza che non bastano le parole di circostanza di un’amministrazione comunale che annuncia richiesta di stati di calamità, di ipotetici risarcimenti danni dovuti allo stato di emergenza ma che fino ad oggi non hanno rimborsato di un centesimo di euro ai danneggiati. E’ necessario unirsi e, per chi volesse lasciare da parte i personalismi, tramite questa associazione avviare dei procedimenti finalizzati a dimostrare l’eventuale incuranza o negligenza degli organi istituzionali a questo annoso problema, per poter intentare una rivendicazione risarcitoria per colpa agli organi competenti.
Non possiamo pensare che altri risolvano i nostri problemi se noi stessi in prima persona non rivendichiamo e non ci preoccupiamo della tutela dei nostri diritti pensando che qualcun altro se ne occupi per noi o che ce li risolva per grazia ricevuta.
Le nostre eventuali iniziative saranno sostenute da http://www.alaf.it
calamità naturale?…e chi pensate che pagherà,lo stato?…ma andiamo,almeno non prendeteci per il c…!
Acqua. Che altro t’aspetti che faccia?
Io farei pagare quelli che alle elezioni sono andati a votare questa gente
SEI TU IL DISASTRO!!
BUONA SOPRAVVIVENZA…..
Se qualcuno pulisce gli argini dei Fiumi?
“Valuteremo se chiedere lo stato di calamità”…. le altre regioni chiedo lo stato di calamità quando c’è il sole e non è successo nulla… noi valutiamo… non ho parole!!
27 Maggio 2012… Stanziati 550.000 € per: Manutenzione ordinaria di Strade (?) e Fiumi (???)…!!! Un vivo ringraziamento per i lavori (bla…bla…bla) effettuati…!!! Però l’RCAuto l’avete aumentata del 3,5 % portandola al 16 %…!!!
Per il Resto del Carlino i mm ne sono 300. Tutto è relativo……. anche i fatti!
Pettinari quando inaugura il prossimo ponte le foto le faccia anche sotto per vedere lo stato del fiume
I contrari all’abolizione delle province hanno sempre sostenuto la loro posizione adducendo il fatto che non vi sono altre figure che possono provvedere meglio di loro alla manutenzione del territorio. Se i risultati sono questi allora ben venga l’abolizione delle province. Oltre agli allarmi della protezione civile, che ora arrivano puntualmente con alcuni giorni di anticipo, è ormai statisticamente comprovato che soprattutto nei periodi ottobre-novembre e marzo- aprile si verificano fenomeni che di straordinario ormai non hanno più nulla, vista la monsonizzazione del nostro clima; OCCORRE FARE PREVENZIONE, pulire i fiumi e rinforzarne gli argini, pulire i fossi (anche i più insignificanti) i canali di scolo a fianco delle strade i tombini ecc.
Dicono: NON ci sono fondi. Ed i fondi per ripristinare i danni dopo queste calamità non sono forse molto più ingenti?
Se non si è in grado di fare il proprio lavoro, allora perché difendere l’istituzione “Provincia”? Forse perché con la sua difesa si mettono al sicuro i propri stipendi e le proprie carriere politiche…..
Certo le piogge sono state straordinarie, ma bisogna investire di più sul territorio e sugli alvei fluviali. Io, nel mio piccolo, da Assessore Provinciale avevo iniziato un percorso fatto di progetti concreti. Da quasi tre anni questa Amministrazione provinciale cosa sta facendo in tal senso? Facile parlare dopo o attivare una prassi consolidata come quella che riguarda la richiesta di calamità.
se fecessero la manutenzione alle fognature e pulissero i letti dei fiumi dalla breccia e detriti tutti questi danni non ci sarebbero e non servirebbe nessuna richiesta di calamità
Siamo tutti troppo bravi a discutere dopo che le cose accadono, è ora di fregarcene di chi ci comanda è ora di andare a fare legna lungo i fiumi anzichè comprarla già bella e tagliata, è ora di ripulire i letti dei fiumi senza nessun appalto, visto che chi preleva l’inerte puó tranquillamente rivenderlo …..FREGHIAMOCENE di tutti coloro che rispettando la legge crea alluvioni e allagamenti!
!!!
3 gg di pioggia e siamo messi così. VERGOGNA! assumetevi le responsabilità, almeno una volta C… (da interpretare come disse quell’ufficiale a Schettino)