di Filippo Ciccarelli
AGGIORNAMENTO DELLE 21.30 –
Rimangono chiuse le 8 strade provinciali già interdette al transito nel pomeriggio dalla Provincia. Si tratta della Sant’Angelo in Pontano-Gualdo, la 163 Ponte Cannaro-Seppia, la Sp 68 a Sant’Angelo in Pontano, la Sp 45 Faleriense-Ginesina, la 502 Cingoli- San Severino (in località Colle Luce), la provinciale 22 che collega Castelraimondo con Camerino (in località Crispiero), la provinciale 59 che porta a San Ginesio.
Sono stati chiusi, a scopo precauzionale, i ponti della Barchetta, a Porto Recanati, e quello di Chiarino a Recanati. A Gualdo è chiusa, per caduta massi, la strada che porta a contrada Contro.
Il sindaco Zavaglini ha sentito al telefono il nucleo familiare che lì abita e che non necessita di alcun tipo di intervento. Le squadre di operai e tecnici contano di riaprire domani la via.
Frana anche a San Ginesio, in contrada Morico; massi e fango impediscono il transito. Il sindaco di San Ginesio, Mario Scagnetti, è in contatto telefonico con la famiglia rimasta isolata. Anche qui la strada dovrebbe essere riaperta nella giornata di domani. A Sant’Angelo in Pontano solo una famiglia, delle cinque rimaste bloccate in contrada Collechiarino, è stato evacuato: i residenti sono stati raggiunti a piedi. Probabilmente domani le famiglie saranno raggiunte con l’elicottero. A Penna San Giovanni la protezione civile comunale monitorerà per tutta la notte via Martiri di Ungheria, dove è caduta una frana che minaccia alcune abitazioni. In caso di un peggioramento delle condizioni meteo, dovranno essere evacuate alcune famiglie.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18.45 –
Pochi minuti fa è stato riaperto il tratto della SS77 tra l’uscita A14 di Civitanova e Montecosaro, chiuso a causa degli allagamenti. Il traffico nella città costiera e nelle immediate vicinanze rimane però paralizzato, con lunghe code da e per Civitanova.
A Caldarola è stata chiusa la strada per contrada Collarsone a causa di due imponenti movimenti frane: attualmente gli operai del Comune stanno lavorando per liberare il versante verso Cessapalombo. Ci sono cinque famiglie che abitano in zona ed attendono di tornare nelle proprie case.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16 –
Otto strade provinciali chiuse, altre sette lo sono parzialmente, fiumi esondati un po’ ovunque, e in diversi punti della provincia ci sono case che sono state evacuate. Frane e allagamenti stanno interrompendo i collegamenti: al momento sono otto le provinciali chiuse. Dopo essere stata riaperta, la Muccese è stata nuovamente chiusa. Off limits la Sant’Angelo in Pontano-Gualdo, la 163 Ponte Cannaro-Seppia, la Sp 68 a Sant’Angelo in Pontano, la Sp 45 Faleriense-Ginesina, la 502 Cingoli- San Severino (in località Colle Luce), la provinciale 22 che collega Castelraimondo con Camerino (in località Crispiero), la provinciale 59 che porta a San Ginesio. Altre sette provinciali sono chiuse parzialmente. La superstrada è stata chiusa in direzione monti, all’altezza dell’uscita dell’A14, a causa di una grossa pozzanghera. La 77 si può comunque riprendere a Montecosaro. La situazione delle dighe: quella di Castreccioni ha tracimato, e 26-27 metri cubi al secondo si stanno riversando nel Musone. Anche gli altri invasi stanno tracimando, ad eccezione di Polverina e Fiastra. Per quanto riguarda i fiumi, il Potenza sta aumentando la piena, cresce di 18, 20
centimetri all’ora, ha rotto gli argini a Chiarino di Recanati, San Firmano, un po’ ovunque. Problemi anche per il Chienti, dove a Sforzacosta la Provincia è intervenuta già questa mattina per evitare l’esondazione, al momento la rotatoria di Passo del Bidollo è aperta. A Montecosaro i laghetti vicino alla superstrada hanno tracimato, allagata la casa del custode. Allagamenti anche a Fiuminata, anche in quel caso alcune abitazioni sono state coinvolte.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 13.30 –
La polizia municipale di Macerata ha chiuso le strade di contrada Potenza e contrada Acque Salate, che collegano la frazione di Villa Potenza a quella di Madonna del Monte. Il Potenza è infatti straripato, come si vede dalle foto, e sta causando grandi problemi anche più a valle, nella zona di Sambucheto, e più a monte. Tra Pollenza e Passo di Treia il Potenza è esondato in più punti. Il Genio Civile sta operando su un’ansa prima del ponte sul Potenza a passo di Treia, dove il fiume ha eroso gran parte del terreno, mentre più a monte, nella zona di Rambona, l’acqua ha superato una chiusa con derivazione su un canale ed ha allagato un campo. Allerta per il Potenza anche a San Severino, nella zona di Taccoli. Il fiume è straripato in più punti a Castelraimondo e anche a Gagliole.
La foto inviata dal Comitato per il fiume Potenza al presidente Spacca. E’ l’esondazione del fiume Potenza a Macerata e Sambucheto
Il Comitato Sambucheto per il fiume Potenza ha scritto al presidente della Regione, Gian Mario Spacca:
«Gentilissimo Presidente, il Comitato Sambucheto per il Fiume Potenza (si ricorda l’alluvione a Sambucheto del 2011?) le manda questa foto scattata poco fa per farle vedere che vuol dire non pulire i fiumi. Se vi si poteva intervenire già un anno e mezzo fa questa foto non avrebbe avuto motivo di esistere. Sottolineando che vi riteniamo i diretti responsabili di quanto sta accadendo in questo tratto di fiume per i danni che andremo a subire, vi ricordiamo che vi inviteremo sicuramente a venire quando ci sarà bisogno di un aiuto. Gli stivali sono già pronti».
La pioggia ha cancellato anche il guado che corre parallelamente al ponte sul torrente Fiastra, a Corridonia, lesionato dopo l’alluvione del 2011 e mai più riparato. Con il passare delle ore la perturbazione dovrebbe perdere d’intensità, fino ad esaurirsi nelle tarde ore della serata.
***
Piove da questa notte e, in poche ore, torna lo stato di emergenza in tutto il territorio provinciale a causa della fragilità del terreno e la pericolosità dei corsi d’acqua, specie quel del reticolo idrico minore – cioè torrenti e fossi -, che sono tornati a gonfiarsi e a fare paura. Nonostante l’intensità delle precipitazioni non sia paragonabile all’alluvione iniziata lo scorso 11 novembre, la pioggia sta causando numerose frane e smottamenti. Proprio per gestire al meglio l’emergenza è stata riaperta la Sala Operativa della protezione civile.
Questa mattina è stata ostruita da una frana, e riaperta intorno alle 11, la Strada Provinciale 256 Muccese. Chiuse, sempre per frane, cinque provinciali: la 132 tra Camerino e Muccia, la San Severino-Apiro, la strada che collega Crispiero e Castelraimondo, la Sarnano-Amandola e quella tra Sambucheto e Madonna del Monte. Nell’entroterra la pioggia scioglie la neve rimasta al suolo, aumentando così la quantità di acqua che bagna il terreno, e molti piccoli corsi d’acqua sono già esondati. I fiumi maggiori e i laghi stanno invece raggiungendo il livello di guardia. Problemi a causa del maltempo a Sant’Angelo in Pontano e a Penna San Giovanni, dove alcune famiglie sarebbero state evacuate perché le loro abitazioni sono allagate.
Il Chienti è straripato in una porzione di terreno adiacente all’uscita A14 della SS77, nella zona dei laghetti. A Sforzacosta invece, dove la piena aveva causato molti danni alle opere viarie e dove la Provincia ha dovuto chiudere per quasi due settimane la rotatoria a Passo del Bidollo che collega il capoluogo con la SP78 Picena e la superstrada, al momento si può transitare.
A Civitanova, nel quartiere di Santa Maria Apparente, è esondato un fosso interrato: parte dell’acqua ha coperto il viottolo che porta al santuario. Non è percorribile invece la strada di contrada Piane Chienti, tra Civitanova e Monteocosaro, sempre a causa degli allagamenti. La polizia municipale di Civitanova sta al momento intervenendo per delle buche che si sono allargate, per il maltempo, nella zona industriale. Il fosso del Castellaro è monitorato ma, al momento, non sta causando problemi. A Montecosaro i vigili del fuoco sono al lavoro perché numerosi garage e scantinati sono finiti sott’acqua. I disagi maggiori si registrano in via Dante Alighieri e via del Centenario.
(servizio in aggiornamento)
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QUANTE VITTIME E DANNI, DOVREMO ANCORA AVERE PRIMA CHE QUALCUNO SI DECIDA A FAR PULIRE I CORSI D’ACQUA ED OBBLIGARE A CHI COLTIVA TERRENI A FAR FARE DEI SOLCHI TRASVERSALI, COME FACEVANO I NOSTRI NONNI??????????????
NON PENSO CHE IN PASSATO NON PIOVEVA MAI COME ORA!!!!!!!!
SE ALL’AQCUA NON GLI FACCIAMO LE ” STRADE” SE LE CREA DA SOLA…………
MA……..CI COSTA MENO PAGARE I DANNI O PREVENIRE??????????????????????????
concordo in pieno!
comunque, ricordo a tutti che già i proprietari terrieri pagano un fantomatico “consorzio di bonifica”…. più che un soggetto è un’entità astratta che nessuno ha mai visto ma che bisogna pagare… sarà tipo divinità pagana… questa sera vado a portare un sacrificio di fronte all’Agenzia delle Entrate!!!
Frazioni isolate e famiglie evacuate a Sant’Angelo in Pontano e Gagliole. Crolla un muro di cinta a Penna San Giovanni. La situazione nei centri più clpiti, leggi l’articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/12/02/frazioni-isolate-e-famiglie-evacuate-a-santangelo-in-pontano-e-gagliole-crolla-un-muro-di-cinta-a-penna/406060/
Dalle foto si vede che il fiume Potenza è esondato proprio dove è stato costruito il Nuovo Ponte di Villa Potenza . speriamo non faccia la stesse fine della rotatoria di Colbuccaro- Sforzacosta ……………..
In Italia prima si aspetta il danno poi si vede come qualcuno può guadagnarci sopra…
……anche il CLIMA TERRESTRE è cambiato!!!! ….una volta questi eventi capitavano ogni 30anni ; adesso 2 volte all’anno!!!!
..mi raccomando…avrete 10 giorni di sole….per cominciare a sistemare i corsi d’acqua e torrenti vari…
..oltretutto e’ lavoro…
..non perdete tempo.in chiacchiere….
…ma a chi lo dici????? questi pensano solo a riempirsi il portafogli!!!!!!!
6 ore di pioggia e si contano i danni e via dicendo… mi raccomando non pulite canali, non abbassate i letti dei fiumi, non toccate LI RUGHI CHE SENNò che facimo? cè la paesaggistica da salvaguardare! ma chi lo decide? ma dove fabbrichiamo? sopra l’acqua? ma cete studiato? ahahha che tristezza.. ce vurria che……………………….
La piena del Potenza mette ko San Severino. Chiuso ponte Sant’Antonio. Frane e danni ovunque. Il fiume ha rotto gli argini in più punti, straripando lungo la valle dei Grilli e all’altezza della zona di Taccoli, dove ci sono capannoni finiti sott’acqua.
Leggi l’articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/12/02/la-piena-del-potenza-mette-ko-san-severino/406100/
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16 –
Otto strade provinciali chiuse, altre sette lo sono parzialmente, fiumi esondati un po’ ovunque, e in diversi punti della provincia ci sono case che sono state evacuate. Frane e allagamenti stanno interrompendo i collegamenti: al momento sono otto le provinciali chiuse. Dopo essere stata riaperta, la Muccese è stata nuovamente chiusa. Off limits la Sant’Angelo in Pontano-Gualdo, la 163 Ponte Cannaro-Seppia, la Sp 68 a Sant’Angelo in Pontano, la Sp 45 Faleriense-Ginesina, la 502 Cingoli- San Severino (in località Colle Luce), la provinciale 22 che collega Castelraimondo con Camerino (in località Crispiero), la provinciale 59 che porta a San Ginesio. Altre sette provinciali sono chiuse parzialmente. La superstrada è stata chiusa in direzione monti, all’altezza dell’uscita dell’A14, a causa di una grossa pozzanghera. La 77 si può comunque riprendere a Montecosaro. La situazione delle dighe: quella di Castreccioni ha tracimato, e 26-27 metri cubi al secondo si stanno riversando nel Musone. Anche gli altri invasi stanno tracimando, ad eccezione di Polverina e Fiastra. Per quanto riguarda i fiumi, il Potenza sta aumentando la piena, cresce di 18, 20 centimetri all’ora, ha rotto gli argini a Chiarino di Recanati, San Firmano, un po’ ovunque. Problemi anche per il Chienti, dove a Sforzacosta la Provincia è intervenuta già questa mattina per evitare l’esondazione, al momento la rotatoria di Passo del Bidollo è aperta. A Montecosaro i laghetti vicino alla superstrada hanno tracimato, allagata la casa del custode. Allagamenti anche a Fiuminata, anche in quel caso alcune abitazioni sono state coinvolte.
E per fortuna che ‘sta pioggia non è certo un tornado!!!
Metteteci delle belle mamme e figlie di famiglia in bikini nelle foto di frane ed allagamenti, potrebbero esorcizzare anche quest’ondata di maltempo.
Situazione assolutamente imprevedibile, quasi quanto il sole a ferragosto. Ed è inutile arrabbiarsi, tanto tutti abbiamo visto in passato i letti dei fiumi non curati e non abbiamo fatto niente, ora zitti e paghiamo.
“la pioggia adè sembre stata ‘na manna del cielo, prima portava l’acqua pe li campi, addè porta li sórdi pe ssa jente” (indicando gente dell’amministrazione credo, sentita in zona casette stamattina).
Ciò, tuttavia, è soltanto una mia opinione…
Pettinari: “La situazione non è sotto controllo. Basta promesse, la Regione faccia il suo” . Leggi l’articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/12/02/la-situazione-non-e-sotto-controllo-basta-promesse-la-regione-faccia-il-suo/406235/
No, non è solo il clima che è cambiato..ma anche la società.
Un tempo gli alvei dei fiumi erano considerati terra di nessuno, la gente spesso andava al fiume a raccogliere legna per il camino, i contadini (che allora esistevano, nel termine nobile della parola) prima dell’autunno scavavano scoli in caso di esondazioni, costruivano barriere per evitare l’esondazione sui campi.
Ora gli alvei sono beni demaniali…se prendi un ramoscello (ora considerato bene pubblico) se ti va bene ti multano, se è un tronco marcio potresti incappare nel reato di furto di bene dello stato.
I contadini non fanno più scoli o paratie vicino al fiume, perchè se li beccano senza il controllo dell’ufficio tecnico e senza autorizazioni vanno sotto processo. Intanto, nessuno pulisce, nessino costruisce barriere, i legni si accumulano si intrecciano, formano dighe naturali che quando implodono fano grandi danni.
QUESTO PER QUANTO RIGUARDA I NOSTRI FIUMI.
Fuori è peggio si sono costruite case al ridosso delle sponde, cementificati gli alvei dei fiumi..che non puliti hanno fatto i disastri che puntualmente a novembre sopportiamo!
In queste situazioni di emergenza ci rendiamo conto dell’inutilita’ di certi enti come la Provincia ed il Consorzio di Bonifica che servono solamente a sottrarre soldi alla collettivita’con tasse e balzelli vari. Con i cospicui stipendi dei 12 dirigenti provinciali, dei 2 dirigenti del Consorzio, dei rispettivi Presidenti , della Giunta, dei Consiglieri ecc. ecc., magari con qualche operaio e macchinario in piu’, quanti fossi ed alvei dei fiumi si potrebbero ripulire, evitando tanti danni? Sig. Pettinari, almeno fatti sentire dai compagni Spacca e Ucchielli con i quali hai contribuito alla formazione del famoso laboratorio Marche della politica.
Cementificate, cementificate! poi ci si stupisce se arriva il conto da pagare
La piena del fiume Chienti è dovuta in parte ai laghi, che per produrre energia elettrica sono stati mantenuti in questo pieni! Così l’enel continua a produrre energia e noi comuni cittadini paghiamo i danni! E bello fa li frosci co li culi nostri!
Complimenti ai dirigenti dell’amministrazione, magari chiedono pure un aumento…
@ Paolo Pieroni: Certamente sì per il troppo lavoro…??? 12 Ottobre 2012: 120.000 € come premio ai dirigenti… benefit di produttività…???
Ogni volta che accadono queste situazioni sento sempre ripetere le stesse frasi: …..è colpa degli ambientalisti che non fanno tagliare le piante nell’alveo….. bisogna togliere la breccia nei fiumi perchè gli alvei dei fiumi sono più alti!?!
Premesso che se tali situazioni possano sussistere riguardano rari casi da misurare con appositi studi, i veri motivi purtroppo sono ben altri.
Per molte ragioni che non stò qui ad elencare ma che “tutti conoscono” abbiamo ristretto i naturali alvei di piena e i fiumi hanno acquistato velocità sempre maggiori che non sono più compatibili con le geometrie in cui li abbiamo relegati. Se poi ci sommiamo gli effetti della tropicalizzazone del clima , i tempi di corrivazione delle acque che si sono dimezzati per tutte le cementificazioni eseguite, le pulizie del reticolo minore che velocizzano i tempi in cui le acque arrivamo nel reticolo maggiore, la conduzione agricola dei terreni ecc..ecc….. tutte queste cose hanno aumentato le altezze delle piene che sopraggiungono in tempi sempre più brevi.
Togliere il materiale dai fiumi oltre ad essere un azione che non ha nessun fondamento scientifico (neanchè più la bibliografia ingegneristica consiglia tali interventi; in taluni casi dietro a uno studio approfondito al massimo il materiale in eccedenza è stato tolto da un’area e spostato in un altra , ma mai tolto del tutto dall’area fluviale), produce esattamente l’effetto inverso; la riduzione dell’apporto solido fa aumentare ancora di più la velocità dei fiumi ovverosia il male che si deve combattere. Peraltro la velocità a cui abbiamo costretti a scorrere i principali fiumi, ha portato negli ultimi 50 anni a una incisione di anche 5-6 metri facendoli ormai scorrere nel substrato argilloso (che contribuisce all’aumento della velocità).
Purtroppo medicine semplici non esistono e men che meno rimedi semplicistici. 50 anni di gestione del territorio che ha sempre considerato importanti solo le questioni economiche e mai dico mai quelle ambientali hanno prodotto queste situazioni che ricadono poi su tutti noi. Un pò di autocritica dovremmo prima poi farla e non dare sempre la colpa ad altri……
In prima pagina, alle ore 19.21 del 28 ottobre 2014, compare questo articolo dello scorso anno
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