di Laura Boccanera
E’ il day after. Dopo le forti raffiche di vento e la pioggia battente (leggi l’articolo) che hanno martoriato la provincia, a Civitanova oggi si fa la conta dei disagi. La città ha retto bene alla foga del maltempo e grossi allarmi e problemi di sicurezza non ce ne sono. Il porto è la zona messa peggio, sebbene nessuna struttura sia stata intaccata e danneggiata. Nell’area portuale e lungo il molo questa mattina uomini e mezzi al lavoro per ripulire la sabbia arrivata fino ai cantieri. Il mare ha fatto arrivare fin sulla strada detriti, legname, scarti che ora sono ammucchiati lungo il braccio di collegamento fra il Club Vela e il molo sud. Mezzi dell’Atac al lavoro su un lampione del molo Foraneo, mentre al centro questa mattina sono intervenuti anche i vigili del fuoco per il crollo di un vetro da una vecchia palazzina che si affaccia su Corso Umberto I.
«Per ora non ci sono stati grossi problemi – ha detto il sindaco Corvatta – la preoccupazione maggiore riguarda il fogliame sparso un po’ ovunque lungo le strade, con il rischio di caduta per chi cammina per strada. Tuttavia finchè non smette di piovere è inutile intervenire». Nessun intervento neanche per la croce di Cristo Re che pende ancora di lato dal pennone del campanile. Troppo pericoloso salire fin lassù con pioggia e vento battente per i vigili del fuoco, per cui il ripristino è rimandato. Polizia municipale impegnata invece, oltre che per rami caduti, lungo la linea ferroviaria.
Il passaggio a livello di via Einaudi a causa di un guasto tecnico dalle 10 del mattino è andato in tilt ed è rimasto con le sbarre alzate. Il meccanismo non consentiva più la chiusura centralizzata, con il rischio reale che il passaggio della littorina da Macerata a Civitanova provocasse seri incidenti alle auto in transito. La polizia municipale ha dunque effettuato per tutta la mattina il servizio di viabilità, fermando le auto al passaggio del treno che lungo tutta la tratta civitanovese ha viaggiato a velocità ridottissime, provocando ritardi. Viabilità sostenuta con rallentamenti nell’area della zona industriale e lungo la statale. La situazione è tornata alla normalità solo nel primo pomeriggio dopo l’intervento di un tecnico delle ferrovie che in un primo momento non riusciva a riparare il guasto.
Preoccupazione invece per l’ingrossarsi del fiume Chienti. Verso le 12 la pioggia battente ha gonfiato il letto rendendo lo scorrere impetuoso. Al momento la situazione è sotto controllo e le acque non hanno invaso la pista ciclabile, rimanendo all’interno degli argini. Sul fronte marino il litorale non ha subìto danni regalando, al contrario, uno spettacolo di grande suggestione per lo sciabordio dello onde che si infrangevano violente sulle scogliere.
Problemi seri invece si sono registrati qualche chilometro più a nord, nel Comune di Porto Potenza dove diversi chalet, specie quelli in zona Lido Bello sono stati travolti dalla mareggiata nonostante le barriere contenitive. Sottopassi a mare allagati e danni importanti per alcuni chalet come il Mosquito e La Rosa dei Venti. “Con la prima mareggiata di questa stagione invernale si ripresentano sempre gli stessi problemi – spiega Stefano Costantini dell’associazione Valorizzazione area mare sud – le cose non sono cambiate, infatti, abbiamo potuto assistere ad un’opera infrastrutturale in mare, finanziata ed approvata come intervento di opera pubblica a difesa della costa in un tratto in cui il litorale risultava già protetto da scogliere, senza dare priorità a quella parte di litorale che, a causa delle ripetute mareggiate, erode anno dopo anno. L’opera pubblica realizzata vede allineati e rinfoltiti i frangiflutti già esistenti nella zona centrale di Porto Potenza e lascia nel totale disinteresse la parte sud, che va dal così detto Belvedere fino alla foce del fiume Asola”.
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A rivedere le percentuali di voto alle scorse elezioni, non mi sembra che gli elettori della zona sud del paese si siano ricordati di questi interventi ad “hoc”….chi è causa del suo mal….discuta con il vicino!
E’ necessario che i cittadini acquisiscano la consapevolezza che non bastano le parole di circostanza di un’amministrazione comunale che annuncia richiesta di stati di calamità, di ipotetici risarcimenti danni dovuti allo stato di emergenza ma che fino ad oggi non hanno rimborsato di un centesimo di euro ai danneggiati. E’ necessario unirsi e, per chi volesse lasciare da parte i personalismi, tramite questa associazione avviare dei procedimenti finalizzati a dimostrare l’eventuale incuranza o negligenza degli organi istituzionali a questo annoso problema, per poter intentare una rivendicazione risarcitoria per colpa agli organi competenti.
Non possiamo pensare che altri risolvano i nostri problemi se noi stessi in prima persona non rivendichiamo e non ci preoccupiamo della tutela dei nostri diritti pensando che qualcun altro se ne occupi per noi o che ce li risolva per grazia ricevuta.
Le nostre eventuali iniziative saranno sostenute da http://www.alaf.it
cari politici continuate a non far pulire e non far abbassare i letti dei fiumi… magari C & C ci sanno dare notizie a riguardo a progetti mai fatti partire!!
tutti i mali sono sempre colpa della politica…. ma mai colpa del singolo, della società!! vogliamo tanto asfalto, tanto cemento, tanti parcheggi, la vita comoda (il che comporta cementificazione anche dove non si potrebbe!!!), le villette a schiera ecc… e questi sono i risultati!! Madre Natura fa il suo corso e si vendica come può…altro che politica!!! una vecchietta di Pievebovigliana attribuisce le colpe dell’alluvione agli agricoltori che non fanno più i solchi di scolo nei campi come una volta…sagge parole altro che politica (che anche quella ha le sue colpe ma non tutte e non sempre)!!!