La lunga notte di Pievebovigliana
Il paese è finito
sotto un mare d’acqua

EMERGENZA MALTEMPO - Il torrente La Valle è straripato ed ha causato danni ingenti al piccolo Comune dell'entroterra. Diverse famiglie costrette a trascorrere la notte fuori dalla propria abitazione. Bloccate le strade che portano alle frazioni Isola, San Giovanni e Frontillo, chiusa anche la SP Canto Chienti. Gli abitanti: "Mai vista una cosa del genere". Il sindaco Luciani: "Chiediamo aiuto agli Enti sovracomunali"

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(In alto la galleria con il foto-servizio di Guido Picchio)

di Filippo Ciccarelli
La pioggia incessante che cade su Pievebovigliana come se seguisse il ritmo di un metronomo impazzito non accenna a diminuire con il passare delle ore, e gli abitanti di uno dei Comuni più piccoli della provincia di Macerata si apprestano a trascorrere una notte insonne, con lo sguardo oltre le finestre verso il buio squarciato dalla luce dei lampioni e da quella delle fotoelettriche utilizzate dai vigili del fuoco.

Alcune delle auto sommerse dall'acqua

Alcune delle auto sommerse dall’acqua

Da domenica il maltempo ha fatto irruzione in quello che, fino a poche ore fa, era stato un autunno mite. Ma dalle 17 di ieri pomeriggio la situazione, a Pievebovigliana, è peggiorata in modo drammatico. I tanti torrenti e fiumiciattoli affluenti del Chienti, che scorre a poca distanza dal paese, si sono gonfiati sempre di più. E il torrente La Valle è straripato, ed ha riversato sulle vie del piccolo borgo una quantità impressionante d’acqua.

I vigili del fuoco al lavoro

I vigili del fuoco al lavoro

 

Nel giro di pochi minuti garage e scantinati si sono allagati: alcuni residenti sono riusciti a salvare le auto e i mezzi che vi erano custoditi, mentre altri non sono stati così fortunati.
Arrivare a Pievebovigliana a bordo di un mezzo che non sia un fuoristrada è una vera e propria impresa, perché in più punti le strade sono diventati veri e propri fiumi. Ai margini della carreggiata i segni di numerosi smottamenti, con un fronte in continuo aumento con il passare delle ore durante le quali la violenza del temporale non accenna a diminuire. Le luci di quasi tutte le case sono accese, lo scenario è surreale: in strada automezzi dei vigili del fuoco e della protezione civile. Tutto sembra aver assunto il colore del fango. Gli uomini del 115 sono qui dal primo pomeriggio di lunedì, impegnati con 4 squadre – ognuna composta da 5 elementi -, provenienti dal comando di Macerata e dai distaccamenti di Tolentino e Camerino. A coordinarle il funzionario tecnico Carlo Iammarino: i pompieri sono arrivati con autoscale, fotoelettriche e pompe idrovore per aspirare l’acqua che ha invaso scantinate, garage e piani seminterrati, arrivando anche ad un livello superiore ai due metri. «

Al centro il funzionario dei vigili del fuoco Carlo Iammarino

Al centro il funzionario dei vigili del fuoco Carlo Iammarino

 

Ora la situazione sta migliorando – spiega Iammarino – il massimo della piena si è verificato intorno alle 18». I vigili del fuoco, al lavoro senza sosta da diverse ore, sono pronti a lavorare tutta la notte e ad affrontare la nuova giornata di maltempo che, stando alle previsioni, proseguirà per tutta la notte e per una parte della giornata di martedì.

Roberta Massimiliani

Roberta Massimiliani

«Dormirò a San Ginesio da mia madre, insieme alla mia famiglia» dice Roberta Massimiliani, residente a Pievebovigliana, mentre sale con la valigia su un mezzo della protezione civile «non ricordo niente di simile, forse una ventina di anni fa era esondato un affluente del Chienti, ma la situazione non era paragonabile». Tutti svegli anche gli inquilini del condominio di via Aldo Moro 18. «Erano circa le 20, quando il livello dell’acqua è iniziato a salire vertiginosamente, saliva di un palmo al minuto. Sono riuscito a portare in salvo l’auto per miracolo. Non avevo mai visto una cosa del genere» ricorda Giancarlo Pallotta, che si trovava in casa insieme alla moglie Paola e ad uno dei due figli. Nel loro palazzo l’acqua, dopo aver sommerso completamente i garage, era salita anche nella tromba interna delle scale, arrivando fino al livello dei contatori dell’energia elettrica e per questo motivo tutti gli appartamenti sono rimasti al buio.
Nonostante il diluvio, Enrico Tesei e la moglie Mariella continuano a lavorare per tenere puliti i chiusini delle fogne ed evitare che l’acqua, alta una ventina di centimetri, ritorni all’interno della propria abitazione, che si trova in via Fornace. «Quello che è successo non è colpa della pioggia – dice Enrico Tesei – io a 12 anni, insieme a mio padre, facevo i solchi con l’aratro nei campi: pioveva anche allora. Ora queste cose non si fanno più, perché alle mietitrebbiatrici danno fastidio.

Giancarlo Pallotta

Giancarlo Pallotta

 

I contadini di oggi si credono Schumacher, vanno veloci e seminano: non pensano che poi, senza i solchi, quando viene tanta pioggia succedono queste cose, e quando accadono perdono pure quello che avevano seminato». Dalle 18 il livello dell’acqua è salito sempre di più: «intorno alle 20 ho avuto paura perché si è riempito velocemente tutto d’acqua, che è entrata in casa. Ma ora, per fortuna, la situazione è diversa» dice Mariella Castrico, che nel pomeriggio ha avvisato il figlio, fuori per lavoro, di quanto stava succedendo a Pievebovigliana. Meno fortunata Eliana Brachetti, pure lei residente in via Fornace, dove si trova anche la gelateria della quale è titolare. La donnaha provato a rincasare verso le 19.30, ma non c’è riuscita: era tutto allagato e davanti all’ingresso della sua abitazione c’era almeno un metro d’acqua. Per questo motivo ha prenotato, insieme alla mamma Serafina, una stanza all’hotel Carnevali di Maddalena, frazione di Muccia, a pochi passi da Pievebovigliana. Nonostante la brutta avventura, reagisce con un sorriso: «Arrabbiarsi non serve a niente, cerco di prenderla con filosofia. Certo, ci siamo dovute arrangiare. Verso le 17 sono uscita per andare in gelateria, al mio ritorno era impossibile entrare a casa».

 

Pievebovigliana maltempo (26)

Una via di Pievebovigliana completamente allagata

Enrico Tesei

Enrico Tesei

La situazione più critica si registra a Pievebovigliana, a causa dei numerosi allagamenti. Ma anche nelle frazioni e nei paesi limitrofi la situazione non è migliore: a Roccamaia la strada è impercorribile in diversi punti a causa di smottamenti. Una parte di bosco è franata in zona San Martino, e sono quattro le strade interrotte. La SP 138 Canto Chienti, che conduce a Polverina, e quella che dalla stessa via conduce a San Giovanni. Chiuse anche le strade per Isola e per la frazione Frontillo.
Una via di Pievebovigliana completamente allagataIl sindaco di Pievebovigliana, Sandro Luciani, ha seguito costantemente l’evolversi della situazione ed è in contatto con le famiglie che vivono una situazione di disagio maggiore: «Non c’è paragone con l’esondazione del Fornace di tanti anni fa. Quello che sta venendo giù dalla zona di Fiordimonte è dovuto all’incredibile quantità di pioggia e di acqua che viene giù da Macereto. Purtroppo quello di oggi è davvero un caso eccezionale. Ci sono alcuni mezzi al lavoro per levare l’ostruzione di rami e altro materiale che ha intasato un ponte a Macereto, dove l’acqua è tracimata completamente verso valle, cioè verso il nostro paese – prosegue Luciani – i mezzi stanno cercando di aprire nuove vie all’acqua, ma è molto difficile, anche perché continua a piovere forte e sembra che sarà così anche per il resto della nottata». Il primo cittadino chiede poi aiuto per sostenere le spese da destinare al ripristino delle strade comunali, ora chiuse perché invase da fango e detriti: «Lancio un appello agli Enti sovracomunali, perché per un Comune piccolo come il nostro queste sono spese enormi e l’impresa è davvero ardua».

Eliana Brachetti e la mamma Serafina

Eliana Brachetti e la mamma Serafina

 

 



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