di Filippo Ciccarelli
L’ondata di maltempo che ha messo in crisi vaste zone del territorio, tanto da spingere la Provincia prima e la Regione poi a chiedere lo stato di calamità, ha messo a nudo anche fragilità infrastrutturale simboleggiata dal blocco della viabilità lungo la SP 78 Picena e i danni riportati dalla rotatoria e dal ponte sul Chienti proprio all’inizio della provinciale (leggi l’articolo). Il Chienti è straripato a Sforzacosta a circa quattro chilometri da un altro ponte simbolo della furia del maltempo e dell’incapacità da parte dello Stato di porre rimedio. Quello sul torrente Fiastra, mai riparato dopo l’alluvione del 2011, e a fianco del quale è stato costruito un guado che però è inutilizzabile quando ci sono precipitazioni intense.
Le nuove piogge e la piena del Chienti hanno aggravato la situazione a Sforzacosta, ma già dal 2011 la Provincia aveva disposto un progetto esecutivo per ovviare ai danni dell’emergenza maltempo di marzo. L’intervento definito “urgente” avrebbe dovuto mettere in sicurezza due pile del ponte sul Chienti al chilometro 0+485 della SP78. Lo stesso che non era transitabile, nelle ore dell’emergenza, e che collega la frazione di Sforzacosta a quella di Passo del Bidollo e alla strada che porta a Sarnano.
La Provincia si era subito attivata per affidare, tramite un appalto da assegnare con procedura negoziata, la realizzazione dei lavori per la messa in sicurezza dei due piloni. E il primo stralcio, con determinazione del 13 dicembre 2011, se l’era aggiudicato una ditta di Pievebovigliana, che aveva offerto 265.405,54 euro (13.508,51 dei quali per oneri di sicurezza) con un ribasso del 37.8% rispetto alla base di gara deciso dalla Provincia in 418.187,66 euro.
Quei lavori, pur consegnati, non sono mai stati eseguiti. Certo, chi amministra deve sempre fare i conti con i vincoli del patto di stabilità, una tenaglia dal meccanismo contorto per cui spesso e volentieri non possono essere spesi i soldi che sono in cassa. Ma la politica è una questione di priorità, ed a volte, come nel caso del ponte di Villa Potenza, quegli stessi vincoli sono stati superati (leggi l’articolo). Con una nuova perturbazione in arrivo (leggi l’articolo) e con i Comuni ancora al lavoro per ripristinare al meglio le condizioni di strade e corsi d’acqua colpiti da frane, smottamenti ed esondazioni, è legittimo chiedersi se gli 1.4 milioni di euro stanziati per ultimare il nuovo ponte di Villa Potenza (leggi l’articolo) non avrebbero potuto essere impiegati per altri interventi. Tanto più che a Villa Potenza è in funzione il ponte Pertini, ristrutturato recentemente proprio dalla Provincia, mentre quello sul Chienti a Sforzacosta ha sofferto, insieme all’adiacente rotatoria, la furia della piena.
Nel 2011 l’intervento per mettere in sicurezza le pile del ponte era considerato “urgente” dagli stessi tecnici della Provincia: probabilmente oggi, con tanta altra acqua che è – letteralmente – passata sotto al ponte e senza interventi di messa in sicurezza, è difficile che la situazione sia migliorata.
Sul tema delle opere infrastrutturali e dei danni causati dal maltempo interviene proprio oggi la Provincia, con una nota nella quale il presidente Antonio Pettinari chiede alla Regione di sbloccare le risorse proprio per riparare il ponte sul Fiastra. Un’infrastruttura che rimane bloccata a causa del patto di stabilità, lo stesso che però è stato superato per far ripartire i lavori del nuovo ponte in costruzione a Villa Potenza. «Siamo stanchi di buttare soldi al vento – dice Pettinari -, soldi che, per altro, il patto di stabilità non ci
consente di spendere. È ora che la Regione si assuma le sue responsabilità e finanzi la ricostruzione del ponte di Colbuccaro, usando i fondi assegnati dal Governo. Sono passati più di due anni e mezzo dall’alluvione del 2011 – continua Pettinari -, due anni e mezzo da quel sopralluogo, impresso nella memoria di tutti, compiuto dal presidente Spacca in persona sul ponte crollato, e il risultato ad oggi qual è? Neanche un euro! Infatti, i 770 mila euro trasferiti dallo Stato per l’adeguamento sismico sono inutilizzabili, uno perché non si può adeguare un ponte crollato, due perché il Patto di stabilità comunque non consentirebbe di utilizzare quella somma, per altro insufficiente. I maceratesi sono stufi di continuare a subire fortissimi disagi, sociali ed economici, e noi stiamo con loro: ha fatto bene il sindaco di Corridonia al alzare la voce, basta aspettare ancora, la Regione dia risposte».
Pettinari interviene anche sul disastro in Sardegna, esprimendo totale condivisione delle dichiarazioni del premier Enrico Letta «di fronte a un fatto calamitoso come quello che ha colpito la Sardegna, l’allentamento del Patto di Stabilità, per i comuni toccati, è una conseguenza assolutamente naturale», ed un appello forte al capo del Governo ad estendere con urgenza la stessa misura a tutti gli altri territori interessati, in Italia, dall’alluvione. La richiesta arriva dalla Provincia di Macerata e dal suo presidente, Antonio Pettinari, che ricorda come anche il Maceratese e le Marche attendano dallo Stato una risposta sullo stato di emergenza sollecitato attraverso la Regione e sulle necessarie risorse, da reperire nell’immediato, per poter procedere a riparare ai danni più gravi. Nel frattempo, sempre sul fronte dei danni provocati dal maltempo, la Provincia ha già individuato la soluzione per ripristinare, temporaneamente, il doppio senso sulla strada provinciale 78 che collega Sforzacosta con tutti i comuni della Valle del Fiastra fino a Sarnano: una bretella provvisoria da realizzare su una striscia di terreno di proprietà della Fondazione Giustiniani Bandini, a cui è già stata inviata apposita richiesta.
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se potevano sveglià prima! non dopo 3 anni
Ma io mi chiedo, da tre anni ad oggi quanto ci è costato fare e sistemare ogni volta che viene rovinato dalla furia delle acque il guado sul torrente Fiastra?
Forse non era il caso di spendere quei soldi per riparare il pilone anziche pensare sempre ad opere faraoniche per poi non realizzarle?
Lasciare isolato un intero paese per una piena di un fiume è una cosa a dir poco vergognosa, e non so come i cittadini di Piane di Colbuccaro, Colbuccaro e Campogiano riescano ancora a stare calmi.
Nella speranza poi che il ponte di Piediripa, con l’enorme mole di traffico che sopporta tutti i minuti, non subisca danni con le prossime piene.
Se è vero (e non ho motivo per non crederci) i lavori per mettere in sicurezza il ponte sul Chienti sono stati consegnati un anno fa’ alla ditta che si è aggiudicata il lavoro, la mancata realizzazione delle opere e’ da imputare alla “negligenza” dell’Amministrazione Provinciale. Non non si può pensare diversamntee per il rifacimento del ponte sul Fiastra, dove, peraltro, illuminati tecnici sono stati in grado di realizzare un provvisorio “GUADO PER OCHE”. In occasione della recentissima alluvione della Sardegna mi sembra che il Presidente Letta abbia detto in in certe circostanze la “SPENDING REVIEW” non si puo’ tenere in considerazione, forse la Provincia di Macerata fa eccezione? E allora “diamoci una mossa” e rifacciamo “subito” il ponte senza tergiversare con scuse poco degne.
La cosa buffa della faccenda è che a Corridonia comanda il PD, in provincia comanda il PD, in regione comanda il PD: il PD sa che può prendere i corridoniani a pesci in faccia, tanto i corridoniani lo voteranno sempre alla grande… Se il PD dovesse pensare di perdere il potere a Corridonia correrebbe come un lepre a fare il ponte.
La passerella a pelo d’acqua fu fatta per dimostrare velocità nel realizzare un guado inadeguato. Potevano chiedere al genio militare un ponte in ferro a doppia corsia? No, meglio spendere soldi pubblici per un guado in cemento, onde dimostrare efficienza, prendere voti e fare lavorare una ditta.
Adesso, attacchiamoci al tram, pregando san Vincè de non fa’ vinì lo pioe.
Vorrei sapere dall’ingegnere Alberto Rita, capogruppo di minoranza, di dire alla città quanto costrerebbe ripristinarer il vecchio ponte, dato che le amministrazioni comunale e provinciale non ce lo dicono.
Caro Presidente, chi di ponte gioisce, di ponte perisce!
ci si è mai chiesti se la nuova strada di Villa Potenza, era necessaria?
Hanno costruito un ponte inutile, quello di Villa Potenza, ma non costruiscono un ponte NECESSARIO, quello sul Fiastra. Quale sarà il motivo? Pensate cosa sarebbe successo se, oltre al guado chiuso, alla rotatoria di Passo del Bidollo chiusa e strada 78 chiusa ci fossero stati problemi anche per il ponte sul Chienti a Piediripa… Da Macerata sarebbe stato impossibile raggiungere la superstrada in direzione Ovest. Il primo svincolo utile sarebbe quello di Pollenza. In direzione Est per andare verso la costa bisognerebbe entrare a Trodica.
Qualcuno, in passato, aveva contestato lo svincolo ad otto, ma i miei amici da Corridonia mi scrivono che in questi giorni c’era un traffico enorme in uscita dalla superstrada a Corridonia, cosa sarebbe successo senza lo svincolo ad otto? Mi dicono, anche, che la rotatoria di Piediripa non è più in grado di smistare il traffico e si creano lunghe code proprio per l’inadeguatezza della rotonda di Piediripa, Chissa cosa aspettano a metterci mano.
Per Filosofo
Esatto, condivido in pieno, tanto più che l’intervento relativo al ponte sul Fiastra era ed è non solo necessario, ma anche urgente. E così era stato definito due anni fa proprio dalla stessa Provincia, che poi, per motivi di visibilità e di possibile ritorno politico e mediatico, nel fare la graduatoria delle priorità, ha deciso di forzare il patto di stabilità per altri interventi certo utili, ma meno indifferibili (il ponte di Montecosaro e quello di Villa Potenza) e sicuramente non urgenti.
Nella stagione delle piogge io affiancherei alla striscia d’asfalto che attraversa quel pittoresco guado fluviale anche una bella chiatta a trazione animale.