Paolucci in azione
di Aldo Caporaletti
Il richiamo a una disposizione tattica più consona alle caratteristiche tecniche del centravanti Paolucci, della scorsa settimana sulla “Matita Rossoblu” (leggi l’articolo), ha sortito effetti. L’ex Juventus è restato in campo per l’intera partita: ha segnato un penalty, guadagnato dall’under Mandolesi, da rigorista designato (si attende il primo gol su azione); ha servito l’assist del raddoppio allo stesso Mandolesi, la seconda punta che finalmente gli è stata affiancata, in attesa del rientro di Galli. L’impiego di Mandolesi al posto del pari età Strupsceki (assente per squalifica) sarebbe stata la soluzione più logica ma mister Nocera, a Potenza Picena, ha optato per il terzino Tassetti (esordio in Promozione). A fianco di Paolucci è finito Renzi (assente con la Futura 96) e Mandolesi è entrato nella ripresa a sostituire il capitano. Oltre a una seconda punta vicina a Paolucci, sarebbe utile un trequartista, ma Becker è scivolato dalla panchina alla tribuna. Siamo vicini ai saluti?
La gara con la Futura è iniziata nel peggiore dei modi, con l’ex rossoblu (nell’anno del ritorno in Serie D, tecnico Jaconi), Leonardo Gentile, che superato l’under Foresi ha messo in rete. In molti hanno temuto la “vendetta” di Pennacchietti, ex capitano e bandiera rossoblu dagli inizi della gestione Antonelli (nella prima stagione ha incrociato il tecnico Nocera). In maglia rossoblu “Penna” ha giocato quattro annate: ha lasciato dopo aver riassaporato la Serie D con mister Jaconi. Nel gennaio 2019, in Promozione, Pennacchietti è chiamato da patron Profili a sostituire Da Col (subentrato a De Filippis), ma non è un’esperienza felice. Il tecnico fermano mantiene l’incarico poche settimane per poi rinunciare con la “morte nel cuore”, dichiara. Riscontra comportamenti, in merito al rispetto dei ruoli, “mai visti in trent’anni di calcio”. Il patron rossoblu, che l’aveva scelto, replica con pesanti critiche tecnico-tattiche, tra cui quella di tenere un atteggiamento difensivistico. E’ lo stesso Profili che nella stagione in corso (nonostante il malcontento dei tifosi) non ha avuto remore ad assumere quale tecnico Nocera, che ha il difensivismo nel suo “credo tattico”.
Nella gara con la Futura 96, dopo il vantaggio rossoblu, nei 20′ minuti finali, il tecnico ha inserito in successione tre difensori al posto di due centrocampisti e una punta (il match winner Mandolesi), ponendo Greco davanti alla difesa. Fosse stato presente Visciano, sarebbe stato arretrato anche lui. Buon per la Civitanovese che la squadra di Pennacchietti, priva tra i titolari del difensore Marzan e del centrocampista Fellousa (oltre che di Mannozzi e dell’ex rossoblu Salvati) ha accusato il colpo (dopo aver condotto la partita per oltre un’ora), altrimenti sarebbe stato un grosso problema ristabilire le distanze. Meraviglia come una squadra che guida la classifica con ampio margine ricorra al difensivismo, dimostrato dalle poche reti segnate: 15, come la Futura, fanalino di coda.
“Gli esami non finiscono mai”, ammoniva un grande maestro del teatro. Ecco che la Civitanovese ne ha subito uno pronto: il big match della dodicesima giornata, in trasferta, con il Trodica. La squadra di mister Busilacchi vive un periodo travagliato: sono stati messi fuori rosa dalla dirigenza tre elementi importanti: il difensore (e capitano) Ciaramitaro; gli attaccanti Cuccù (potrebbe diventare un pezzo pregiato alla riapertura del mercato) e Ruzzier (altro ex rossoblu). Nell’ultimo turno il Trodica (con tanti assenti e molti under) ha ceduto di misura sul terreno dell’Aurora Treia, concorrente nella lotta al vertice. La squadra di Passarini non ha concretizzato le tante occasioni prodotte anche per merito del Trodica. Proprio l’Aurora sarà l’ultimo impegno dell’anno solare per la Civitanovese al Polisportivo. Seguirà uno stop di un mese, dovuto al fermo del campionato e al successivo turno di riposo.
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