Federica Stampatori, portavoce degli studenti Unimc rimasti in Irlanda
di Leonardo Giorgi
Studenti Unimc bloccati in Irlanda, non ci sono voli per tornare in Italia. È la segnalazione della studentessa dell’ateneo maceratese, Federica Stampatori. La ragazza, insieme ad altri 14 colleghi, sono in Irlanda e in Irlanda del Nord per lo studio all’esterno con il programma Erasmus. «A causa dell’evoluzione dell’emergenza Coronavirus, che si sta sviluppando similmente in Irlanda così come è già avvenuto in altri paesi europei – spiega Stampatori – vorremmo rimpatriare in Italia, come tanti altri ragazzi che si trovano all’estero per lo stesso programma o per motivi lavorativi. In questi giorni siamo riusciti a metterci in contatto e a creare un gruppo: alcuni di noi si trovano in Irlanda, altri in Irlanda del Nord».
I ragazzi si sono messi in contatto con l’Università di Macerata, che ha consigliato loro di segnalare il caso alla Farnesina. Il ministero degli Esteri ha fatto sapere di essere venuto a conoscenza della questione, consigliando ai ragazzi di tornare in Italia prendendo un volo da Londra. «Ma non ci sono voli per l’Italia fino al 27 marzo, quindi domani ricontatteremo la Farnesina». Ci sarebbe la possibilità di effettuare più scali in diverse città europee, ma i voli vengono cancellati quotidianamente e non ci sono certezze sulla possibilità di lasciare l’Irlanda. Allo stesso modo non ci sono al momento voli programmati della Farnesina per il rimpatrio dall’Irlanda. I ragazzi sono anche preoccupati per la pandemia in corso, dove in Irlanda per ora non sembra essere presa troppo sul serio. «Non potendo disporre di un medico personale non ci sentiamo sicuri. Inoltre le università sono chiuse e chi tra noi è uno studente non può rivolgersi al servizio medico universitario. In Irlanda l’unica misura che è stata presa è stata quella di chiudere le università e i pub, ma le persone continuano ad andare a lavorare, a frequentare ristoranti e bar come se nulla fosse, nonostante sia possibile osservare l’evoluzione della situazione in altri paesi come la Francia, la Spagna e in particolare l’Italia. Siamo spaventati di cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni e ci sentiamo abbandonati dallo Stato italiano».
Potevate pensarci prima a tornare!
“abbandonati dallo stato italiano” Solita soluzione per un problema che andava risolto un mese fa, i voli c’erano, i segnali per capire cosa stava succedendo erano chiari. La negligenza vi ha portato a questi problemi, fino a qualche giorno fa si poteva tornare tranquillamente. Ora sarebbe colpa dello stato?
Tra l'altro vivo a Belfast e stando a quanto detto dal ministero, ci sono modi per tornare
Io avevo prenotato per Praga il 29 febbraio... Ho disdetto in previsione di un eventuale peggioramento della situazione. Col senno di poi dico che ho fatto bene. Bisogna svegliarsi nella vita, soprattutto a quell'età
Quanto siete bravi a parlare, voi che commentate. Sono una studentessa abruzzese che studia nelle Marche. La città nella quale risiedo dista circa 150 km da Macerata. Al primo DPCM, che, tra l’altro, sospendeva le attività didattiche dal 05/03 al 15/03, sono tornata a casa (era ancora permesso viaggiare e, in uno di quei giorni compreso in quel blocco, avrei avuto una visita medica). Ero convinta davvero, magari ingenuamente, di poter rientrare il 15/03 a Macerata, infatti ho lasciato vestiti primaverili e libri di testo lì. Avrei dovuto pensarci prima? Evidentemente non sono (stata) - idem gli studenti in Erasmus (consapevole che la loro situazione sia decisamente più complicata della mia, parlo al livello logistico, non per l’impatto psicologico che ha avuto e potrebbe avere) - così intelligente e perspicace come voi, leoni da tastiera e maestri di vita. Tra quegli studenti ci sarebbe potuto essere vostro figlio, nipote, migliore amico. Dubito gli avreste dato del pirla o detto “beh, avresti dovuto pensarci prima... ben ti sta, ora resti lì” oppure “torna, qui la situazione è grave”. Gran parte aveva sottovalutato la situazione, quando ancora non erano state prese misure restrittive, e continua a farlo, sbattendosene altamente dei vari DPCM. Quanto ai ragazzi in Erasmus, spero che la loro situazione si sblocchi quanto prima e che si trovi una soluzione per noi tutti.
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Ho letto su INTERNET che avete trovato, forse, ancora da sperimentare un-anticorpo che ucciderebbe definitivamente il CORONAVIRUS, se questa notizia e’ vera vi faro’ dei complimenti.