Parcheggio Rampa Zara, avanti tutta
Iommi svela il progetto (Video)

MACERATA - Ecco le immagini del piano illustrato dall'assessore all'urbanistica. Presentazione nella sala Cesanelli dello Sferisterio, maggioranza entusiasta. La proposta di variante al piano regolatore dovrà essere portata all'attenzione del Consiglio comunale

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Il progetto per Rampa Zara

di Luca Patrassi 

Parcheggio di Rampa Zara, l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi ha preso l’iniziativa e ieri sera  ha firmato una presentazione, di particolare suggestione, del suo progetto. Location la sala Cesanelli dello Sferisterio, presenti il sindaco Sandro Parcaroli, diversi consiglieri comunali e i referenti dei partiti di maggioranza. Proposta di grande impatto ed anche condivisa visto che l’appuntamento si è chiuso con gli applausi del pubblico, una standing ovation insomma per l’assessore-architetto.

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Il progetto

Iommi ha prima ripercorso i circa 70 anni di dibattito cittadino sui parcheggi e, in particolare nell’ultimo trentennio, sul parcheggio di rampa Zara concludendo con l’illustrazione del progetto di variante urbanistica che dovrà essere discussa e approvata dal Consiglio comunale. In particolare l’esposizione dell’assessore Iommi è stata orientata verso la scelta di una delle due tipologie di parcheggio che maggiormente hanno animato il dibattito cittadino, quella a raso di viale Leopardi o quella a raso di via Fonte Maggiore. Due tipologie che hanno di fatto diviso per anni l’opinione pubblica, i portatori di interessi e i partiti, tuttavia, partendo da un articolo di Ugo Bellesi del 1956 che descriveva una ipotesi di parcheggio sotto piazza della Libertà e arrivando alla famosa frase dell’emerito consigliere Ivano Tacconi del 2011 “chi tocca Rampa Zara muore”, l’assessore Iommi «invita a superare l’ormai anacronistica divisione tra gli “avversari” del centro storico e i “sostenitori” di un rilancio della sua centralità come ecosistema complesso e delicato, commerciale, residenziale, direzionale e culturale». In sala passano le immagini dei progetti presenti nell’archivio comunale (nel 1999 c’era anche stata nell’auditorium San Paolo una mostra dei progetti).

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Iommi indica «la soluzione a raso e in stretta connessione con viale Leopardi come la più coerente con il programma amministrativo di questa maggioranza, la più aderente al sistema dei vincoli storico-ambientali gravanti sull’area, la più idonea alla valorizzazione e fruizione sia del parco delle antiche fonti a valle che del centro storico a monte. In definitiva una variante urbanistica che vede una struttura multipiano e polivalente denominata  Belvedere Leopardi come una cerniera di connessione tra la città e la campagna, assicurando con la sua copertura a piazza pubblica e giardino pensile la prescritta “continuità al sistema del verde in grado di assimilare il costruito». I riferimenti tecnici. Gli accessi ai due livelli di copertura sono complanari con l’attuale passeggiata di viale Leopardi, mentre i tre livelli sottostanti sono destinati uno a mercato di prossimità e gli altri due a parcheggio pubblico per complessivi 300 stalli. L’accesso e l’uscita carrabile dovranno essere previsti direttamente da viale Leopardi e dovranno essere garantiti i collegamenti pedonali verso il sottostante parco delle fonti, valorizzando anche i percorsi già esistenti.

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L’assessore Silvano Iommi

Per i collegamenti pedonali verticali verso il centro storico si ipotizzano tre percorsi, il principale è quello che dovrà sbarcare direttamente in Piazza della Libertà, secondo il percorso meccanizzato già individuato dal vecchio progetto del prof. Alfredo Lambertucci. Un percorso pedonale che partendo dagli attuali ascensori dell’auto-silo di via Armaroli (da collegarsi alla futura struttura del parcheggio Belvedere), passa attraverso lo spazio esistente tra l’ex Provveditorato agli Studi e la palazzina uffici della Provincia per proseguire in galleria sotto il cortile della Prefettura e risalire con una scala mobile all’interno dell’ex cappella Legatizia (oggi seconda vetrina del posto di polizia).   Gli altri due attracchi sono ipotizzati uno ad ovest in sostituzione degli attuali bagni pubblici nello slargo all’incrocio tra via Berardi e via Armaroli, l’altro ad est in sostituzione della garitta dell’Apm su rampa Zara. Ovviamente tutti questi aspetti tecnici e funzionali sono rimandati alla fase progettuale successiva a quella della variante, oggi necessaria per ottenere la conformità urbanistica dell’area e procedere con la ricerca dei canali finanziari dedicati. In conclusione sullo schermo parabolico dalla sala passa in realtà aumentata il video della proposta progettuale. Un progetto che si ipotizza possa avere un costo di circa venti milioni.

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