di Luca Patrassi
Difficile capire se venga prima l’animo del cittadino, oppure quello del politico, od ancora del tecnico: qualunque risulti il punto di partenza dell’osservazione del maceratese Silvano Iommi, architetto di lungo corso ed amministratore di fresca nomina, il punto di arrivo, per ora un orizzonte un pochettino da immaginare, è nella direzione della riqualificazione e dello sviluppo della città. Pezzi storici dell’armamentario urbanistico cittadino, come può essere il parcheggio di Rampa Zara, con inserimenti nuovi come un palas-auditorium, senza trascurare la sistemazione dello Sferisterio e le fonti storiche. Tutto bello, ma progetti da diverse decine di milioni di euro. Come dire, il Comune ci mette l’idea nella speranza che il Governo la finanzi con i vari progetti di riqualificazione, di rigenerazione, Italia Domani, dopodomani. Chiamateli come volete, pur che appunto i soldi ci siano. Presentati da un mese i tre progetti per il bando nazionale legato alla Rigenerazione urbana che il Governo ha messo in campo: centinaia le domande, da parte dei vari enti locali e graduatoria che dovrebbe arrivare a breve termine. Intanto, nella logica di attrezzarsi con gli elaborati tecnici per non farsi trovare impreparati, l’assessore all’Urbanistica sta sviluppando un intervento legato alla sostenibilità del Castrum. «Castrum inteso – spiega Iommi – come fortificazione, nel caso di Macerata il suo centro storico.
Punto di partenza il parcheggio di Rampa Zara e l’attracco, poi una serie di raccordi per riqualificare alcune aree. Una è piazza Li Madou, l’attuale largo dei Donatori di Sangue, che è di proprietà pubblica, e per la quale c’è già un’idea di intervento per metterla in raccordo con la zona circostante. Un altro punto di interesse è il largo Beligotti che va pulito, dotato di una pavimentazione adeguata con apertura degli archi dell’ex convento di San Lorenzo, in modo da ricavarne un piccolo loggiato. Interventi di riqualificazione urbanistica ma anche mobilità sostenibile con quello che ne consegue in termini di bus elettrici. Un progetto che spero – pur nella consapevolezza delle difficoltà legate a un Ufficio tecnico sotto organico – di chiudere per il bando che si dovrebbe aprire a giugno, o al massimo conto di averlo pronto subito dopo l’estate. Peraltro vogliamo investire sul centro storico per invertire una tendenza negativa, sia dal punto di vista economico che sociale. Più che le periferie a Macerata a soffrire è il centro storico».
Avanti con le proposte: «Un altro piano, in stato avanzato di elaborazione, è quello per lo Sferisterio. Urgente la sistemazione delle gradinate e del corridoio innocenziano per evitare allagamenti e le attuali infiltrazioni d’acqua: pensiamo di intervenire subito dopo l’estate. Quanto al corridoio innocenziano l’idea è quella di togliere gli infissi in legno e ripristinare quelli originali in ferro dell’Ottocento per rendere gli spazi più visibili per poi appunto dedicare lo spazio ad esposizioni. Iniziando dalla mostra dei manifesti dei vari allestimenti dell’Aida in Arena, in occasione del centenario della prima rappresentazione».
Due cavalli di battaglia storici ed una indicazione nuova: «Ci vuole una palestra polivalente, tipo palas, penso in zona Pieve-via Metti, che possa fungere anche da auditorium per poter rispondere adeguatamente alle esigenze delle società sportive e a quelle di chi promuove spettacoli».
Infine l’architetto assessore Silvano Iommi sottolinea un altro aspetto, meno oneroso per la verità, della riqualificazione urbanistica della città e di alcuni luoghi che una volta erano anche di aggregazione: il recupero delle fonti storiche. «La pulizia, la riscoperta e il restauro di lavatoi e fonti storiche della città stanno diventando anche un motivo di interesse: stamattina alle otto c’erano già due gruppi in fila per visitare la fonte di Santa Maria Maddalena con pozzo probabilmente risalente all’epoca romana, tornato alla luce grazie ai lavori di sistemazione della rete fognaria della zona». Il punto: il Comune ha appena presentato tre progetti multimilionari per la riqualificazione di alcune aree della città (via Trento e zona Pace tra gli altri), conta di chiudere quello per Rampa Zara entro l’estate per poi approdare allo Sferisterio. Sempre con il sostegno del governo Draghi. Con la Regione, invece, si farà l’ospedale, ma è un’altra storia. Tutta da scrivere.
Tre proposte per rivoluzionare la città, Macerata a caccia di fondi La mappa dei progetti
Il nuovo Renzo Piano che avanza
Tipo la Nuova via Trento?
E la Lube a civitanova!!
Alessandro Paesani perché non a Treja?
Ferramondo Gabriele eh chi lo sa perché!
Alessandro Paesani già che bravi che sono stati
A chiacchiere non ve frega nisciu'
Secondo me la cosa più urgente e importante per il rilancio economico,e occupazionale in particolare, è il recupero dei lavatoi
Per le periferie niente. Pensate solo al centro storico e intanto le strade periferiche (vedi contrada Valle, Morica etc...) soffrono di un transito selvaggio visto che vengono sempre di più usate per raggiungere i centri limitrofi (vedi Piediripa), strade inidonee ad un traffico intenso, strette e pericolose. Nonostante i continui solleciti e richieste niente è stato fatto finora. Il disagio purtroppo è dei residenti che ogni giorno rischiano l'incolumità.
Prima sistemate le strade e fate una che evita di passare dentro macerata ancora nel 2021 tutto passa per la città e se succede qualcosa o ci sono dei lavori è panico poi pensate a sò stupetello che ve passa per la testa basta guardare via Mattei verso via Roma ancora non li denuncia nessuno al comune per lo stato della strada caro assessore
Invece di regalarci sogni ed illusioni, con investimenti di gran lunga piu' bassi rispetto a quelli preventivati dall' assessore Iommi, si puo' intervenire nella manutenzione ordinaria di strade e marciapiedi soprattutto nella periferia cittadina e nelle frazioni. Inoltre, per la mobilita' elettrica, ( dove gli investimenti sono irrisori), parlo di istallazione di punti di ricarica per scooter e bici elettriche, che porterebbero turisti e' lavoro in questa citta' , ( vedi anche' il boom delle vendite di questi mezzi, l' esempio di altre citta' a livello della nostra dove hanno investito), questa amministrazione cosa fa'?
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Ho letto con attenzione l’iniziativa dell’assessore Iommi per la “rigenerazione urbana “della Città. Così come ho avuto modo di leggere altre proposte dello stesso assessore. Premesso questo, ma al solo fine di un “esercizio politico-amministrativo del territorio” e niente di più, non leggo nelle varie proposte avanzate in questi mesi un’ idea complessiva su come si intende intervenire sul tessuto urbano della Città al fine di riqualificarlo/qualificalo e attrarre interesse sociale, culturale ed economico. Da quello che ho letto trattasi per lo più di interventi che definirei a “macchia di leopardo” ancorati ad una visione del passato più che ad un progetto per il futuro e difficilmente riconducibili ad una visione complessiva e organica su come si intende riqualificare, o meglio “qualificare” il tessuto urbano cittadino. Questo anacronistico richiamo al passato sembrerebbe avere come cardine nell’attuale strategia politica dell’Amministrazione comunale, il centro storico e di conseguenza al “parcheggio di rampa Zara”, come se nulla è cambiato da vent’anni a questa parte. Infatti, i “centri di interesse”, economici e di aggregazione sociale, non sono più baricentrici riconducili al centro storici , ma sono delocalizzati all’esterno. Di conseguenza credo sia illusorio pensare ad centro strico così come era decenni addietro. Ritengo di conseguenza inutile ripensare al parcheggio di Rampa Zara. Credo che per “qualificare” adeguatamente il tessuto urbano di Macerata, sia più opportuno iniziare ad intervenire in quelle aree urbane più prossime ai “centri di interesse economico e sociale”, ovvero le periferie, tenendo bene a mente che né l’architettura, né l’arredo urbano da soli sono in grado di attrarre interesse economici e sociali. E per concludere, non parlerei più di “rigenerazione urbana” come se si tentasse di rimettere in funzione un rottame, ma inizierei invece a ragionare sul concetto di “qualificare”.
Silvano, caro amico, va tutto bene. Il problema è solo uno: spingere fortemente per il finanziamento. Ci vorrebbe l’amico Ivano Tacconi in Consiglio. Una vera “macchina-treno” per il recupero di fondi a Roma. Anche questo senza ironia, ma per duplice amicizia.
E 1000 euro per tutti……
2000!!!
I fondi vanno chiesti su progetti veramente funzionali al centro storico, cioè la ristrutturazione agevolata di tutti gli immobili, in particolare di quelli di uso abitativo, per facilitare il ripopolamento dei residenti. Solo così si può pensare di dare una vita sociale al centro storico.