di Alessandra Pierini (foto e video Fabio Falcioni)
Giù la serranda allo storico bar Campo Sportivo a Macerata. Il locale in viale Martiri della Libertà, proprio all’ingresso dello stadio della Vittoria, ora interessato da lavori di ristrutturazione, ha definitivamente chiuso i battenti lunedì e non è destinato a riaprire a breve.
Andrea Ciccioli gestisce il bar di famiglia dal 2016
Una decisione sofferta ma inevitabile come spiega Andrea Ciccioli che nel 2016 ha rilevato l’attività di famiglia: «Dal terremoto in poi, è stato un crescendo continuo di difficoltà. La crisi economica, poi hanno chiuso la strada qui davanti per lavori, poi la scuola media “Dante Alighieri”, poi è arrivata la pandemia e infine anche il punto prelievi dell’Avis. Via via ho perso sempre più clienti».
Poi sono arrivati i lavori allo stadio della Vittoria, meglio conosciuto dai maceratesi come Campo dei Pini, che fino a quel momento ospitava gruppi sportivi e partite ad ogni ora con un flusso notevole di persone. «Per me è stato il colpo definitivo – spiega Ciccioli – non credo che i lavori saranno ultimati a breve e io non posso resistere ancora. Non ho neanche accesso ai crediti bancari e non ce la faccio più».
Ciccioli è amareggiato, rialza la serranda solo per mostrare l’interno che viene piano piano smantellato e vuoto. Entrare nel locale è come fare un tuffo nel passato della realtà maceratese: sembra quasi di poter ancora sentire i dibattiti sul calcio che in decenni si sono animati in queste stanze, che sia davanti ad una partita di serie A o subito dopo aver assistito al match live di terza categoria, tutti con lo stesso ardore e la stessa convinzione. Quante volte qui si è discusso di arbitri, colori biancorossi, cambi al vertice delle società cittadine e quanti sono i personaggi che ne sono stati protagonisti. Tutto questo per 60 anni. E ora solo buio e polvere.
(Clicca qui sopra per ascoltare la notizia in podcast)
Nuovo stadio della Vittoria: obiettivo riaprire con Cleti e Velox
Via il calcestruzzo dalle gradinate, iniziati i lavori al Campo dei Pini
Una sfiga dietro l'altra !!
Mi dispiace
Che bello quando venivo a vedere le partite di serie a la sera che non avevo ancora Sky, mangiando junk food. Inoltre era il punto più vicino per fare colazione con le paste di Franco e Elio e per un gelato per le bimbe. Un vero peccato
una volta era frequentato il campo sportivo, vi erano anche le partite....oramai con i lavori non hanno fatto più le partite ed anche il campo sportivo è poco frequentato, anche la zona è spopolata....oramai non vi abita più nessuno, quei pochi che ci sono vanno via in estate, una volta vi era chi andava e chi tornava
O noooo mi dispiace !
Purtroppo piano piano si vanno a perdere attività storiche che erano il polmone vitale delle piccole città. Peccato
Bonifazi Luciano capoluogo di provincia non piccolo borgo Macerata tempo fa' quando tutti gli uffici erano su e tutta la provincia doveva spostarsi per forza ,allora economia cittadina girava ora che si è decentrato tutto cosa vai a fare a Macerata? Tutto qui
Paolo Offidani lo so ma se pensiamo tutti come lei cosa dovremmo fare? Chiudere tutti? Resistere inventarsi nuove idee ed essere lungimiranti questi bisogna fare. So che è dura ma purtroppo io non mi arrendo. Amo il mio paese e la mie Marche e se posso invece che affossarla cerco di tenerla viva.
Bonifazi Luciano certamente ha giocato un ruolo sbagliato la politica perché avendo iniziato a spostare centri commerciali a piediripa ecc. Dovevano secondo me pensare di qualificare in qualche modo Macerata capito cosa volevo dire e invece niente tutto qui
L'unico bar con la foto della Roma...
Nuuuuu
I lavori dello stadio dovevano essere ultimati a gennaio 2023 invece grazie alle solite lentezze all'italiana ci saranno ritardi e forse i lavori dello stadio saranno ultimati a maggio o giugno ma vedendo lo stato attuale la vedo molto dura e il comune tace come la SS maceratese e non va bene allo sport maceratese come alle attività collegate come questo bar ma va benissimo a chi ci mangia sopra.
Da ragazzo quando abitavo in via Rosati ci ho fatto le tre di notte per tanti anni con le storie strampalate di Decio il carrozziere che arrivava con la sua Giulia ogni volta di colore diverso .
sostenere i commercianti significa toccare le rendite immobiliari, e nessun governo o amministrazione ha avuto fino ad oggi il coraggio di tenere fede alla Costituzione, per cui la Repubblica italiana è fondata sul lavoro, e non sulle rendite! Abbiamo visto abbassare la qualità dei prodotti e cambiare il volto dei centri cittadini, con la chiusura di negozi e appartamenti sottratti alla residenzialità per farci maggior reddito con i turisti. Nell'uno e nell'altro caso si è penalizzato il lavoro, la socialità, lo stesso volto e identità dei luoghi. E la proposta a questa desertificazione si concentra pericolosamente nel metaverso, una seconda vita da avatar in una perfetta e a lungo andare angosciante finzione.....
Mi dispiace.
Mi dispiace
Mi dispiace
Andrea. Tvb..
Caro amico Andrea mi dispiace molto.che posso fare?
È un bar che ricordo con piacere durante i tornei notturni veramente bellissime serate
Li conoscevo molto bene e me ne dispiace davvero !!! Ciao romanista
Mi spiace André ..
Le attività di una volta devono stare al passo coi tempi altrimenti chiudi oltre alle bollette ecc ecc ma i tempi sono drasticamente cambiati!!
Ma è quello davanti all'ingresso settore ospiti?
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um pezzo della nostra storia. forse il più bello si chiude con quella serranda.
La concorrenza avrà avuto la sua parte.
La fine di un epoca, oramai a MACERATA non c’e’ piu’ nulla.
Un altro pezzo importante della mia gioventù che se ne va. Che tristezza. Povera Italia.
Peccato che abbia chiuso. In questo bar il momento più bello sportivamente parlando. Il 5 maggio 2002 in contemporanea Udinese-Juve in una sala, Inter-Lazio in un’altra e Torino-Roma nella terza. Il risultato finale è storia e goduria totale per gli juventini coi tifosi interisti che entrarono in quel bar primi in classifica e uscirono terzi!!
Il Campo dei Pini e il Bar Campo Sportivo sono stati i luoghi della mia gioventù. Per me, dunque, è l’ennesimo capitolo di vita che si chiude definitivamente. Ricordo ancora la gestione di Anselmo Orazi, credo la prima della storia del bar. Poi Lauro e Vittorio con Sara e Sandra. Infine Andrea con Alys. Una volta c’era la sala adibita al gioco delle carte che era divisa dalla zona consumazioni da un muro di cartongesso: erano due mondi distinti, per certi versi antitetici che vennero mantenuti anche dopo il restyling degli anni 90, quando la sala carte venne spostata al piano inferiore. Poi arrivò il tempo delle pay-tv e il fine settimana il bar si trasformava in uno stadio: tre partite in contemporanea, una per ogni stanza, con una sorta di “terra di nessuno” a dividerle (l’ingresso) dove ogni non-tifoso capitato lì per una banale consumazione rimaneva a bocca aperta per la quantità di “vita” e di passione il locale era capace di sprigionare. Ricordo le serate di piano bar, le rassegne musicali per giovani gruppi emergenti, il liscio di Mariano che trascinava i più anziani a ballare nelle calde notti estive. In quegli anni il bar (anzi, i bar) erano luoghi di ritrovo in cui trascorrere intere serate, altro che happy hour o spuntini veloci! Il bar si “viveva” interamente e, con esso, la “cultura” del bar fatta di battute, sfottò, litigi calcistici e politici ma anche di momenti di intimità e di aiuto reciproco. Il bar come una sorta di servizio sociale, come una sorta di circolo ricreativo dove trovavi sempre la compagnia di un amico o dello stesso barista per sconfiggere la solitudine e la tristezza. Ha chiuso il Bar Campo Sportivo e, con esso, chiudono tutti i bar di un’epoca che purtroppo non esiste più, demolita da quella realtà virtuale che ci troviamo di fronte ogni volta che accendiamo lo smartphone.
Luogo iconico maceratese…
per me un oceano di ricordi…Anselmo, Vittò, Lauro, Andrea… l’asilo, le elementari, la Giorgiana, il Santacroce, l’Invicta, i derbies la domenica mattina; la BACHECA, proto social sportivo…custodisco questi ricordi nell’attesa di vivere il futuro di quell’icona che sarà sicuramente differente ma altrettanto unico…