Il parcheggio di Rampa Zara da decenni duella con lo Sferisterio per la palma di argomento più discusso della cronaca cittadina: Rampa Zara però ha un handicap, deve far parlare pur non essendoci ancora, nonostante annunci a vuoto da una cinquantina di anni. Ora l’amministrazione Parcaroli ha messo nel mirino la realizzazione dell’opera e l’opposizione insorge. Il consigliere comunale del Partito democratico Maurizio Del Gobbo ha appena presentato una interrogazione all’attenzione del sindaco Sandro Parcaroli e e del presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani: «Venuto a conoscenza – scrive Del Gobbo – che codesta amministrazione comunale ha avviato il percorso di realizzazione di una struttura polifunzionale che consiste nel parcheggio Rampa Zara, piazza Belvedere e mercato del vicinato e che il parcheggio Rampa Zara verrebbe realizzato in prossimità di viale Leopardi, si interroga codesta amministrazione al fine di conoscere la proprietà dell’area destinata ad ospitare l’eventuale parcheggio Rampa Zara e, nel caso fosse di un privato, la procedura di acquisizione e il costo dell’operazione di acquisto».
Maurizio Del Gobbo tocca anche l’aspetto ambientale dell’opera: «La struttura in questione avrebbe un impatto ambientale di gran lunga superiore a quello che eventualmente avrebbe un ulteriore parcheggio a raso tipo il Garibaldi. Significherebbe snaturare la passeggiata di viale Leopardi. Sarebbe una sorta di replica, però impattante, dell’ex ParSì. Sarebbe necessario fare prima uno studio di fattibilità per valutare l’effettiva necessità di ulteriori posti auto a fronte di un costo ancora da conoscere. Spero- è l’auspicio finale del consigliere comunale del Pd – in un adeguato approfondimento da parte della Provincia con la Valutazione ambientale strategica».
(L. Pat.)
Ormai in questa citta' si vive come se fossimo negli anni 70, questo parcheggio poteva andare bene in quel periodo ma oggi non ha senso, che cosa ci parcheggiano? dato che il Garibaldi e' sempre semivuoto, nell' Armaroli splende quasi sempre luce verde. Questi soldi spendeteli meglio sistemateci strade e marciapiedi colabrodo soprattutto della periferia e delle frazioni
Ho deciso che visto che siamo nel 2012 e che questi non capiscono che le auto sono ormai necessarie e che il PD vive sulle nuvole ho deciso di comprare un asinello per andare in piazza evitando di farmi prendere un coccolone per le salite. Questi non si sono accorti che la piazza è in collina. Non è niente hanno ridotto il centro che era il cuore della socialità dei maceratesi in un deserto. Mi spiace solo che l'asinello caca per strada, pazienza.
Servono strade no parcheggi
Ma....allora è vero che è del Pd !
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Caro Maurizio Del Gobbo,
mi chiedo come possa essere impattante il parcheggio sotto Rampa Zara dopo tutti gli orrori di cemento che in cinquant’anni si sono succeduti su quel lato della città, dall’orrenda Galleria Scipione fino ai palazzi “vetrati” di via Trento e al moncone della Strada Nord. Ero piccolo che già si parlava di rendere quel parcheggio nascosto da pergolati, mi vorresti dire che oggi non esistono sistemi per renderlo il meno fastidioso possibile?
E poi, abbi pietà: faccelo vedere realizzato, ‘sto parcheggio sotto Rampa Zara. Non ti ci mettere proprio tu, adesso.
No, il Park Sì non è sufficiente: di mattina specialmente si riempie in un battibaleno (ed è un bene enorme, sia chiaro, che finalmente i maceratesi abbiano capito che conviene parcheggiare lì invece di salire in centro).
Faccela voltare, ‘sta benedetta pagina. Anche se i tempi sono cambiati, anche se i residenti se ne sono andati pian piano quasi tutti, anche se i negozi aprono e chiudono poco dopo, facci voltare questa benedetta pagina: faccela sperimentare la gioia di vederla realizzata, un’opera pubblica a servizio della città.
Quel parcheggio aveva un senso 30 anni fa…
Quando a corollario di Macerata NON erano ancora stati realizzati il Park Si (decisione, illogica, all’epoca presa dai dioscuri della DC/PRI), il Parcheggio Garibaldi (Maulo) e il parcheggio dietro lo Sferisterio…
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Cioè il parcheggio Rampa Zara avrebbe avuto un senso quando a Macerata c’era “fame” di parcheggi per il Centro Storico che, ALL’EPOCA, calamitava migliaia di persone da tutto il circondario (Appignano, Montecassiano, Treia, Tolentino, ecc…) che salivano a Macerata
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Ora il commercio è cambiato, Macerata non ha un grosso bacino di utenti (fuori città) come una volta, anche nei paesini (dove una vola non c’era nulla) si trova di tutto, i centri commerciali -a valle di Macerata- sulla direttrice Superstrada si sono moltiplicati, ecce cc. ecc.
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Questa cambiale elettorale per ingraziarsi i commercianti del centro è illogica, fuori tempo massimo, economicamente disastrosa (se si riempie il parcheggio Rampa Zara si svuoteranno gli altri, visto che NON è prevedibile né ipotizzabile che nei prossimi anni ci saranno PIU’ persone che da fuori verranno a MC), veramente (come dice mio cuggino, quello studiato in ingegneria) è come fare pipì su un cappello e poi metterselo in testa, ed andarci in giro tronfi e sicumeri
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Checco Zalone avrebbe detto “ma sono del mestiere questi”????
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L’amico Davoli continua imperterrito a vedere, da anni, una Macerata che NON esiste più, se non nel suo (e mio) passato giovanile
Il Pd attraverso Del Gobbo difende posizioni di bandiera. Rivendica cioè, di aver governato 30 anni di ARRETRAMENTO della città dicendo sciocchezze circa il presunto impatto ambientale che l’opera creerebbe sulla zona di Rampa Zara. E’ sempre la stessa musica:…”lo dicevamo NOIALTRI…” Dimentica forse la vergognosa speculazione a 300 metri di distanza su Via Trento? Una cementificazione anni ’50, permessa dal suo Pd, con la Presidenza nel consorzio edificatorio dell’avv. R. Perticarari e con la super visione dell’ex Sindaco Meschini e Carancini poi.
Dimentica del Gobbo la lottizzazione davanti a Fonte Maggiore, squallida casettopoli permessa in variante al PRGC proprio dal PD e dai suoi meschini “apparatovic”. Dimentica il parcheggio privato ai piedi di Rampa Cioci, che si caratterizza per le baracchette e per aver edificato sull’antica ammattonata che porta a S.Stefano?
Stesso vincolo ambientale, stesso panorama, stesso tratto di strada. Ma voi i vincoli li rimuovete facilmente vero?
D’accordo con Cerasi se il progetto di Rampa Zara dovesse contenere solo il parcheggio; ma stando alle dichiarazioni dell’assessore e architetto Iommi, non avvocato per fortuna, il progetto si baserebbe non già solo sul parcheggio, ma su un’operazione che esalterebbe la valenza ambientale del luogo e delle sue caratteristiche, puntando sulla omogeneità architettonica della città. L’opera a Rampa Zara avrebbe una sistemazione del tutto simile a quella che i nostri avi fecero a Sud sui giardini Diaz. Una rotonda panoramica e una esaltazione della percezione visiva del guardo, non più precluso da fratte e alberi di acacia selvatica che escludono la possibilità di veduta; ma un’architettura che riesca ad unificare stili e linguaggi di tutto l’anello fuori mura, dando così un’immagine forte della nostra città.
Le funzioni possono e devono contenere un potenziamento dei commerci, attraverso la localizzazione di un centro commerciale moderno e bellissimo, vista l’opportunità, che serva ai cittadini Maceratesi, che non debbano essere costretti ad andare in nuovi ipermercati posti in nuove squallide periferie, ma che offra opportunità- immagine e servizi all’altezza di una vera città.
Non si attardi Del Gobbo a prendere posizioni per il suo gruppo che ha così tante responsabilità sullo sfacelo, la bruttezza della Macerata nuova e del suo abbandono. Pensi a Via Trento e si vergogni di accusare qualcuno di speculazione o d’insensibilità nei confronti dell’ambiente, voi ne siete maestri. Non combatta le idee e si unisca a chi vuole la bellezza e la rinascita di Macerata.
Non si trinceri su discorsi di economia e di quanto costa l’area o di chi lo possiede, ma guardi al futuro di una città che ha perso il suo ruolo con veti incrociati di piccola politica.
Caro Gianfranco Cerasi,
convinto come sono della perennità di Macerata, anziché lanciarmi come fai tu in un’idea di futuro di là da venire (tutte le volte che ci abbiamo provato è andata male, vedi le piscine, il palazzetto della Lube, l’ospedale, la strada Nord, nonché vetrine e varianti in centro storico che hanno soltanto peggiorato e squalificato il bello e il bellissimo che c’era – quante vetrine liberty sacrificate? Etc.); convinto – come dicevo – della perennità (leggi pure immobilità) maceratese, credo molto più fattivo ancorarsi al presente antico.
E poi rassegnati: anche tu sei antico. Proprio come me.