Legnini dalla parte dei sindaci:
«Erano misure condivise da tempo,
il Governo le accolga al più presto»

DECRETO RILANCIO - Il commissario alla Ricostruzione interviene dopo il no della Commissione bilancio al pacchetto Sisma: «Continuerò ad impegnarmi con la massima determinazione perché siano fatti questi passi decisivi». Critici anche i parlamentari marchigiani della Lega: «L'esecutivo dice che mancano le coperture. Menzogna certificata nero su bianco»

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Giovanni Legnini

 

«Misure indispensabili, da tempo condivise con sindaci, ministeri competenti, associazioni e professionisti. Bisogna insistere perché siano varate al più presto». Questo in sintesi il commento di Giovanni Legnini dopo il no della Commissione bilancio al cosiddetto pacchetto sisma, che conteneva diverse misure da inserire del decreto Rilancio per favorire la ricostruzione del Centro Italia.

Quali fossero le misure lo ricorda Legnini: «Un percorso per stabilizzare il personale precario e prorogare i contratti in scadenza, il collegamento del nuovo Sismabonus con il contributo alla riparazione delle case lesionate, la revisione dei compensi ai professionisti che assumono maggiori responsabilità, la proroga dello stato di emergenza, risorse certe per sostenere lo sviluppo, poteri veramente straordinari per il Commissario anche se limitati alle opere più complesse. Sono misure indispensabili per far decollare la ricostruzione dopo il terremoto del 2016».

Prosegue il commissario: «Da tempo erano state condivise con i sindaci, i ministeri competenti, le associazioni dei cittadini, i professionisti, e sembrava che alcune di esse potessero essere accolte nel Decreto Rilancio che il Parlamento si appresta ad approvare, anche in considerazione della doppia, lunghissima emergenza vissuta da questi territori. Capisco, dunque, la preoccupazione dei sindaci, delle Anci regionali, la delusione dei cittadini del cratere per il mancato accoglimento di queste norme. Adesso è importante insistere affinché siano varate al più presto, utilizzando il veicolo normativo che il Governo riterrà appropriato. Solo così sarà possibile completare il quadro degli strumenti necessari per far partire davvero la ricostruzione, ormai alla vigilia del quarto anniversario del primo dei gravi terremoti che hanno sconvolto il Centro Italia. Continuerò ad impegnarmi con la massima determinazione perché, al più presto, siano fatti questi passi decisivi».

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Riccardo Augusto Marchetti insieme a Matteo Salvini

Al coro di critiche si aggiungono anche i parlamentari marchigiani della Lega, Giorgia Latini, Luca Paolini, Tullio Patassini e Giuliano Pazzaglini, con in testa il commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti: «Il governo Pd-5S ha vergognosamente abbandonato al loro destino i territori colpiti dal sisma nel 2016. I sindaci sono indignati e hanno ragione da vendere. Grave il mancato inserimento nel decreto Rilancio del pacchetto di misure per le zone terremotate. Altrettanto grave la bocciatura dei nostri emendamenti presentati proprio per correggere la preoccupante amnesia di un esecutivo sempre più allo sbando. Tra le misure proposte anche quella per riconoscere alle regioni Marche, Umbria e Lazio il credito d’imposta per il sisma 2016, ma l’esecutivo ha avuto il coraggio di dire ‘No’ sostenendo che mancavano le coperture. Menzogna certificata nero su bianco. Governo e maggioranza abbiano ora il coraggio di assumersene la responsabilità e provvedano ad inserire una buona volta il pacchetto nel provvedimento».

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