I locali dell’ex chiesa a Monte Cavallo
La burocrazia, o meglio le elezioni, bloccano la nascita di una nuova attività nel comune più piccolo delle Marche. «Non è notizia di tutti i giorni che una famiglia di quattro persone voglia venire a vivere qua e voglia aprire un bar, ma come sempre in Italia le cose non sono mai semplici e ci si mette di mezzo la burocrazia – racconta il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli – diverso tempo fa abbiamo ricevuto la richiesta da parte di un’attività commerciale, dei locali dell’ex chiesa, per allestire un’attività di bar e gelateria e degustazione. Dato che ora sono liberi, da quando abbiamo riaperto la chiesa dopo i lavori, siamo stati ben felici della richiesta».
Pietro Cecoli, sindaco di Montecavallo
A mettersi di traverso sulla strada della futura attività, ci sono niente di meno che le elezioni regionali, previste a settembre. «La famiglia che è originaria del nostro comune ed aveva un’attività fuori, attende di riparare i danni della loro casa e vorrebbe venire a vivere qua, ma è emerso che il seggio per le prossime elezioni, dovrà essere per forza ospitato nell’ex chiesa, perché i militari devono dormire dentro la notte – continua Cecoli – noi avevamo proposto invece la vicinissima sala polivalente, che si trova a soli dieci metri di distanza e di mettere davanti all’ingresso un container dove ospitare i carabinieri per la sorveglianza del seggio. Sembra che non si può fare, perché la legge prevede che devono dormire dentro la struttura». Nel frattempo la situazione per il nuovo bar rimane bloccata, proprio all’inizio di una stagione turistica estiva che sta portando tantissime presenze anche nel piccolo centro del maceratese. «Anche chi vuole portare opportunità e sviluppo in un piccolo centro come il nostro – conclude il sindaco – si deve scontrare con l’ottusità della burocrazia che pone sempre ostacoli e di chi applica le leggi, siamo in una doppia emergenza, dopo il terremoto ed il Covid, va sostenuto chi vuole rilanciare l’economia stagnante delle nostre zone».
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-“Sembra che non si può fare”.- Un sindaco deve avere un minimo di coraggio; cambi la destinazione del casotto in legno ed autorizzi l’apertura del bar. Semmai si prenderà un abuso d’ufficio, mica 50 frustate. Con la complessità della legislazione italiana uno lo sa prima di andare a fare il sindaco, che può prendersi un”abuso d’ufficio”.
Dopo gli italiani scappano all’estero…
poi guarda caso, tutti quelli con una preparazione e spirito imprenditoriale..
I carabinieri che presidiano quel territorio potrebbero trovare una soluzione alternativa lasciando il locale libero per l’attività commerciale. Tra l’altro la reputazione dell’arma ne guadagnerebbe.
Signor Sindaco, un po’ di coraggio! D’altra parte lei è un sindaco che guarda lontano, all’interesse dei suoi amministrati e alla sua terra. Mica è miope come certi politici che si guardano la punta del naso, dove vedono solo il proprio piccolo “particulare”: la loro ignoranza e il posto che occupano.
Pietro Cecoli.è un grande Sindaco,primo a far rientrare i suoi concittadini dopo il sisma, e tanto altro ancora,magari fossero tutti come lui