In tribunale al via il protocollo per svolgere le udienze penali tramite sistema di videoconferenza. E’ stato stipulato dalla Procura di Macerata e dell’Ordine degli avvocati e della Camera penale di Macerata. In base alle disposizioni arrivate con i decreti del governo per arginare la diffusione del Coronavirus, in tribunale le udienze penali si svolgeranno, dove possibile, utilizzando gli strumenti di videoconferenza. In alternativa, possono essere utilizzati i collegamenti da remoto o altri programmi come Skype for Business e Teams. Nel caso in cui sia impossibile, per ragioni organizzative o processuali procedere da remoto, il giudice dispone che si proceda nell’aula lacoboni del Tribunale o nell’aula gip.
Per garantire all’arrestato o alla persona sottoposta a misura cautelare il diritto ad avere colloqui privati e riservati con il proprio difensore, sarà garantita una linea telefonica fissa o mobile, a loro uso esclusivo. In alternativa potrà parlarci via Skype o Teams. Sarà garantita una stanza alla persona detenuta, internata, arrestata o in stato di custodia cautelare dove svolgere, con la strumentazione telematica e telefonica idonea, le udienze. Il difensore della persona detenuta, internata, arrestata o in stato di custodia cautelare può scegliere se partecipare alle udienze in aula o nel luogo dove è ristretto il suo assistito. Dovesse servire un interprete per l’indagato straniero, questi presenzierà – alla distanza sociale prevista di 2 metri – accanto all’indagato o in aula e in quel caso potrà comunicare- con l’ausilio di un dispositivo elettronico o di una linea telefonica dedicata – con l’arrestato, con il difensore e con le altri parti processuali . Inoltre il difensore potrà scegliere se partecipare presenziano in udienza o se farlo tramite collegamento da remoto dal proprio studio professionale o da altro luogo attrezzato, messogli a disposizione dalle forze di polizia.
(redazione CM)
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