di Luca Patrassi
«Penso di rientrare tra quanti hanno diritto a quei 600 euro di rimborso una tantum indicati dal decreto del premier Conte per i lavoratori autonomi, per gli stagionali, per i professionisti iscritti all’Inps. Ho tentato di avere spiegazioni esaurienti ma mi sono arreso, per ora». La segnalazione di un cittadino riguarda una questione che nella provincia maceratese ha una platea di diverse migliaia di persone potenzialmente interessate, dai commercianti agli artigiani passando per i professionisti e chi opera nel settore agricolo. L’Inps dice che le domande vanno presentate in via telematica secondo i canali consueti mentre è annunciata solo per fine mese la pubblicazione del facsimile della domanda. Nel frattempo quali sono le cose che si possono fare? Non andare fisicamente all’Inps perché gli uffici sono chiusi ma attivarsi per avere pronti gli strumenti di accesso ai servizi dell’inps. Primo strumento basilare il possesso del pin. Che si ottiene in due tempi: la prima parte, una volta richiesto, arriva sul telefonino o via pec mentre la parte rimanente del pin arriva per posta. Tempo? In periodi normali 10/15 giorni, in questi periodi potrebbero occorrere qualcosa di più. Dunque due settimane per ottenere la chiave di accesso ai servizi online dell’Inps. Poi si può fare la domanda? No, bisogna inviare all’Inps la richiesta di rendere dispositivo il pin allegando copia del documento di identità e quando ci sarà la risposta di ritorno ci si potrà muovere nella speranza che nel frattempo non siano scaduti i termini per la presentazione della domanda volta ad ottenere i seicento euro. Oppure ci si può rivolgere ai patronati, sulla falsariga delle varie dichiarazioni (redditi ed altro) ma sempre mettendosi nell’ottica di fare la fila agli sportelli diversamente da quello slogan #ioresto a casa tanto sbandierato. Se si è deciso di entrare in questo contorto meccanismo burocratico, qualora ne si uscisse, bisogna guardare bene il giorno di inizio che sarà scelto per il via alle operazioni: i primi clic sul sistema saranno quelli prima presi in esame. Se non fosse che si tratta di misure di sostegno a persone in difficoltà, potrebbero essere utili giochi di famiglia per passare il tempo in “quarantena”.
È difficile che se ne venga fuori da soli il governo si è accordato con i sindacati e a loro bisogna rivolgersi..
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Luca Patrassi, non so dove lei ha appreso tutte queste notizie. Le posso dire che l’INPS ancora non ha pubblicato niente in merito è tutto quello che ha scritto lei sono solo voci. Inoltre mi permetto di dirle che non sono solo i sindacati a fare questo tipo di servizio, anzi nello specifico, trattandosi di un bonus che riguarda maggiormente i titolari di partita IVA e’ meglio rivolgersi al proprio consulente, e guardi proprio perché io sono uno di questi consulenti, le assicuro che non avremo niente da guadagnarci ma abbiamo in mano tutti gli strumenti per poter agire.
@ Palombari
Proprio stamattina il mio commercialista mi ha “rimproverato” per non aver ancora richiesto il pin, ora ne ho una metà, aspetto con malcelata speranza che arrivi l’altra metà… e poi lo renderemo “dispositivo”. La settimana prossima arriverà la famosa circolare… che spiegherà la “procedura” da fare, ma senza pin no money. Quindi, non credo che aspettare la circolare per attivarsi (richiesta pin se uno non ce l’ha) sia cosa saggia.
Roberto Concetti, non preoccuparti oggi l’INPS ha diramato un comunicato dove dice che per la richiesta dell’aiuto e’ sufficiente solo la prima parte del pin.
Yes, letto ora.
Già 600 euro è in insulto poi rapportandolo al reddito di cittadinanza un affronto, in più per prendere questi 4 baiocchi si è costretti anche a partecipare alla ruota della fortuna…
Chi li difende è complice.
L’INPS conferma, ove ce ne fosse bisogno, la sua natura di pachiderma delle italiche burocrazie….. traslata anche nella operatività telematica……se per tua disgrazia hai un pin che per una qualche ragione non funziona…. devi prima revocarlo….. poi chiederne uno nuovo (che sarà esclusivamente consultivo)… poi chiedere la trasformazione in pin dispositivo. Viene da chiedersi, quanto costa all’INPS ed alla Agenzia delle Entrate gestire il sistema di accesso ed autenticazione degli utenti? Non sarebbe logico e più economico unificare i sistemi di accesso dei cittadini ai portali delle varie amministrazioni dello Stato con lo stesso PIN? Psicologicamente, accedere ai servizi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS con le stesse credenziali, avrebbe anche l’effetto positivo di far percepire che è quello stesso Stato con cui interagisci come contribuente ad offrirti come contropartita le prestazioni previdenziali cui hai diritto…… ma so che aspettarsi un po’ di buonsenso è da poveri illusi.
Per il signor Biondini. C’è lo SPID, un unico punto di accesso a Agenzia delle Entrate, INPS e altre pubbliche amministrazioni (scuola, ad esempio): https://www.spid.gov.it/.
Guardi, personalmente uso la mia CNS, ma è difficilmente pensabile che 60 milioni di italiani siano in grado di accedere all’uso di SPID o di una CNS; se il sistema di autenticazione tramite codice fiscale e pin è previsto… è perché è gratuito per tutti e dovrebbe essere anche alla portata di un maggior numero di utenti rispetto ai sistemi di accesso citati.