di Enrico Maria Scattolini
SEVERA MA INECCEPIBILE LA SENTENZA del “Picchio Village” (+).
GIUSTA l’eliminazione dell’HR Maceratese, condannata ad un altro campionato di purgatorio nella promozione regionale (-).
SEMPRECHE’ in città si trovino le risorse economiche per parteciparvi e ci sia anche la voglia di farlo (-).
IO MI AUGURO CHE CROCIONI insista (+), ma non è detto.
SIGNIFICATIVI (-), a tal proposito, gli acidi commenti sulla pagina facebook della “Sportiva” (uno dei quali a me graziosamente dedicato) che sottolineano l’inutilità della militanza in queste competizioni calcistiche senza il conforto dei risultati.
LA SOLITA ABITUDINE (-). Si critica tutto e tutti ma nulla si propone. Come da edificante tradizione.
AD ESEMPIO SI DIMENTICA L’INUTILE SHOW DELLO SCORSO ANNO, costruito su un’assemblea di calciofili locali tanto suggestiva nelle premesse/promesse, quanto vuota di contenuti nella concretezza (—).
UN SEMPLICE PRETESTO per apparire (-)!
FORTUNATAMENTE la vera tifoseria è altra sostanza (+).
L’HO VISTA ED AMMIRATA all’Helvia Recina ma soprattutto sui campi/campetti del girone da me frequentati in questa tribolata ma indispensabile stagione.
ULTIMO APPELLO sabato scorso ad Ascoli Piceno (+).
DIVERSO IL COMPORTAMENTO DI CHI invece proprio non riesce a togliersi la puzza da sotto il naso, sottraendosi al sacrificio del faticoso, e fors’anche umiliante, impegno del cuore con il facile esercizio della polemica mediatica.
MA ANCHE AL CONFRONTO DIRETTO, più volte e recentemente da me proposto davanti alle telecamere, a garanzia dell’oggettività dell’informazione, ma di nuovo puntualmente declinato (-).
OGNUNO E’ COMUNQUE E’ LIBERO di impiegare il suo tempo come vuole (-).
TUTT’ALTRO AFFARE e’ naturalmente il diritto di critica.
CHE ANCHE STAVOLTA io intendo rivolgere a Moriconi/allenatore. Augurandomi che sia l’ultima nostra occasione di confronto (-).
HO CONDIVISO LA SUA SCELTA INIZIALE di rischiare Severoni (+), al rientro con il viso protetto dalla mascherina, e quindi in condizioni menomate, ma soprattutto dopo un lungo periodo di assenza.
Il GIOCO POTEVA VALERE LA CANDELA (+). Pur se, di fatto, comportava la forzata rinuncia all’utilizzo di Brugiapaglia su uno dei pericolosissimi esterni piceni (l’altro controllato dall’eccellente Bigoni).
UN CENTROCAMPO CAMPANA-SEVERONI-MORICONI FIGLIO avrebbe infatti potuto garantire assistenza al proprio attacco, rendendolo aggressivo contro la debole difesa degli ascolani, una delle peggiori della comunità. Perfino di quella della Maceratese (-).
QUINDI DECISIONE accettabile (+).
PUR SE BEN PRESTO PUNITA DAL CAMPO (-). E’ stato infatti l’omologo reparto avversario a prendere, al contrario, l’iniziativa per salvaguardare la sua retroguardia, spazzando via il triangolo della Rata in un batter d’occhio. Ma questo ci può stare.
MORICONI HA INVECE CLAMOROSAMENTE SBAGLIATO (-) all’inizio del ripresa, sul doppio handicap di risultato (0-2) e di forze in campo (espulsione di Severoni).
RITARDANDO (-) DI UN INUTILE QUARTO D’ORA l’ingresso di forze fresche: al posto di Piccioni e Massini, Girotti e Suwareh. Quest’ultimo avrebbe poi segnato il gol che avrebbe potuto riaprire la partita.
E NON INTUENDO (-) L’OPPORTUNITA’ DI AVANZARE Bigoni, in ottima vena, a supporto degli avanti che, nonostante l’inferiorità numerica, avevano fatto impallidire i padroni di casa con un tiro di Mongiello e poi, per l’appunto, con la conclusione di Suwareh.
LUI, IL COACH BIANCOROSSO, HA INVECE PREFERITO restare “a quattro” in difesa,…..evidentemente a protezione dei due gol subiti.
PERO’CI HA PENSATO ARCOLAI a risolvere poco dopo il dilemma tattico (-).
HA REALIZZATO IL CAPOLAVORO (-) con la perfetta accoppiata del fallo da rigore d’inizio match e della successiva espulsione.
CON L’INELUTTABILE addio biancorosso ai playoff.(-).
PER ALTRO NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE (-). Mi vengono subito in mente precedenti illustri contro il Livorno a Reggio Emilia ed il Pisa all’ “Arena Garibaldi”.
MA ANCHE QUELLO molto più modesto dell’Helvia Recina dello scorso anno a Potenza Picena (-).
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Domenica dovremo andare noi al Picchio Village…purtroppo essere obbligati a vincere non è mai facile, oltretutto devi andare a vincere in casa di una che ha fatto meglio di te in campionato e quindi presumibilmente più forte…ma ora come ora siamo in forma e questo ci dà qualche speranza comunque segnatevi il nome del nostro allenatore perchè questo ragazzo farà parlare di sè, capisce di calcio e sa far giocare bene, davvero una bella intuizione.Quanto alla sua analisi della Rata, concordo in pieno, avevate più mezzi economici di noi ma li avete usati malissimo e questo è anche colpa del presidente Crocioni che ha diretto la società in maniera dilettantistica come se ancora fosse una squadra di frazione.
Per quanto il Purgatorio non venga più dipinto come un luogo fisico dove purificarsi tra fuochi e tormenti e si sia addolcito in una semplice sofferenza interiore, sarebbe comunque più sopportabile della realtà a cui si è condannata la Maceratese a cui si vorrebbe anche strapparle la denominazione concessa e riportarla nel suo alveo, sia nel nome Helvia Recina e sia nel campetto amatoriale di Villa Potenza dove giocava prima di assurgere al campionato superiore che per quanto modesto, meglio di niente era. Quindi niente Purgatorio ma almeno un anno di Inferno a vedere la Civitanovese in Paradiso andare sempre più in alto nella gloria delle classifiche. Amen
Non è bello cantar vittoria troppo presto : C’è da battere l’Atletico Piceno poi la Vigor Senigallia ……Scusate se è poco . In bocca al lupo !!
Formalità!
Caro Gatti, dopo aver visto l’Atletico Ascoli, sabato scorso,tremare di fronte ad una Maceratese ridotta a dieci e,nel finale, a nove giocatori, non credo che il pronostico sia sfavorevole alla fortissima Civitanovese di questo periodo.
PROGETTO HR E “PUBBLICISTA PISTACOPPO” HANNO TOPPATO
Si conclude con un flop clamoroso quella che doveva essere la stagione della rinascita del “calcio pistacoppo”. L’HR-Maceratese chiude il torneo di Promozione con 4 punti in meno di quello precedente dell’Helvia Recina. Eliminazione senza appello al primo turno dei playoff (nonostante le risibili scaramanzie dell'”amico della Rata”) da parte dell’Atletico Ascoli. Solo l’assessore allo Sport, Canesin (patrocinatore con il Sindaco dell’operazione HR) si dichiara soddisfatto, ma gli sorge il sospetto di una società “debole”. Perchè nel calcio, come noto, l’aspetto più importante è la forza della società. All’HR si è notata una conduzione dilettantistica: presidente Crocioni, segretaria la figlia, Evelina. Sono mancate figure essenziali quali il direttore sportivo, che può rimediare in corsa. Era stato annunciato l’inesperto Cappelletti, poi allontanato perchè tesserato con la Junior Macerata. L’HR ha un settore giovanile intestato ad un’altra società! Bisogna poi rilevare una squadra mal costruita e senza prospettive. Una coppia di difensori centrali da “geriatrico” può reggere se va bene una stagione. Ruoli mancanti quali quello del centravanti, con il tentativo meschino di “spacciare” per prime punte Ridolfi e Suwareh. Tentativi infelici di sistemare la squadra a dicembre: acquisti, costosi, di giocatori “rotti” o ex calciatori. In ultimo il capitolo allenatore, non all’altezza di una società ambiziosa (il “pubblicista pistacoppo” se n’è accorto a fine campionato). Tecnico che ha responsabilità nella costruzione della squadra avendo portato dal Loreto che allenava (retrocesso la passata stagione) molti elementi, compreso il figlio. I tifosi non hanno segiuto l’HR (non si capisce a chi faccia riferimento l'”amico della Rata”), altrimenti l’allenatore sarebbe stato cacciato. Ha fatto meglio dell’HR (fortunata nel non aver subito l’eliminazione nel derby) la Civitanovese che, piena di stranieri e con tre allenatori sostituiti, si appresta a giocare la finale play-off con l’Atletico Ascoli. Certamente l’aspetto che più brucia in collina, a partire del “pubblicista pistacoppo”. Il fallimento del progetto HR è anche suo, che lo ha sostenuto anche con l’orgogliosa iscrizione al club “Amici della Rata”. Ora che i risultati dell’HR sono imbarazzanti e non c’è certezza sulla disputa del prossimo torneo di Promozione è il momento di fare quanto accennato: ritirarsi! La stessa disamina “tecnica” della gara playoff persa dall’HR ad Ascoli lascia molto a desiderare (nemmeno Oronzo Canà sarebbe arrivato a tanto). Il “pubblicista Pistacoppo” si preoccupa delle sostituzioni nel secondo tempo, quando l’HR perdeva 0-2. Se un rilievo bisogna farlo (l’HR è stata dominata, ha avuto solo 10′ buoni nella ripresa) è sulla formazione iniziale. Recupero affrettato di Severoni (“uomo mascherato”) che ammonito ed espulso ha lasciato la squadra in dieci dal 30′ del primo tempo. Poi aver messo in campo Piccioni (responsabile della seconda rete) e Massini, invece di Brugiapaglia e Suwareh. Nella vita, il suggerimento che diamo al “pubblicista pistacoppo”, bisogna capire quando è il momento di smettere, prima che te lo chiedano altri.
Caporaletti lei stavolta mi commuove con la conclusione del suo articolo in cui mi consiglia di smetterla. E’ talmente generoso,a difesa della mia dignità, da andare contro i suoi interessi.Dal momento che la chiusura di Somma Algebrica le toglierebbe la pedana di lancio dei suoi rimbalzi settimanalmente sempre più arditi.(Ndr:è la seconda volta che glielo rammento!!!)
Ma non capisce che sarebbe riassorbito dall’anonimato in cui ha sempre vissuto ed ormai è destinato a vivere,perfino nella sua Civitanova? E non avrebbe neanche più l’occasione di sfogarsi sulla spalla di qualche direttore di giornale per consolarsi.
Mi dica: in che modo passerebbe il tempo(incredibilmente abbondante)a sua disposizione?
Con affetto, la scongiuro non insista per evitare di farsi del male. Come farebbe a vivere senza la mia rubrica?
Anche perchè-glielo riconfermo – lei non manca di qualità.Salvo sicuramente l’obiettività.Però nessuno è perfetto.
Stanotte ci rifletta; e vedrà che ho ragione.
…che cosa ci vuol fare signor Enrico..”Lasciate agli altri la convinzione di credersi migliori…sappiate che è la convinzione che vi fotte”. Ossequi. gv
Capisco che Caporalettti mosso da compassione verso quello che è “ l’unico cantore della Maceratese “ ed anche l’ultima versione a meno che con qualche fantasia o colpi di scena tipo nuovi Manager d’attacco tipo “ Attacchete arl ca…zo” o al boscaiolo italo/svizzero e allo “ sfasciacarrozze “ non ricordo se romano o partenopeo, molto amico del presidente di Fifa, Coni e Legabocce e Legavolley, non si possa aspirare ad una squadra messa su non tanto per il gioco che oramai a Macerata forse ripartirà nei propri decenni ma che attualmente e per il prossimo anno possa garantire la presenza di Scattolini nel continuare alla conduzione di una rubrica oramai storica, anche fosse per il “ San Giuliano “ Avrebbe comunque la possibilità di continuare ad esprimere le sue doti di giornalista sportivo che non sono affatto male comprese le quisquilie in cui qualcosa doveva pure dire sulla disamina della Maceratese Helvia ecc. pur a corto di giocatori, motivazioni, qualcosa di concreto a cui appellarsi, disastri tecnici vari è in cui è riuscito comunque a tirare fuori qualcosa che sebbene non abbia cambiato assolutamente niente dal punto di vista sportivo ha comunque dato quella parvenza e quella leggera sensazione che di calcio si stava comunque parlando. Era un illusione ma a qualcuno piaceva immergersi in questa forma di fantastica irrealtà compresa la spinta di tipo geriatrica al centro abilmente notata dal Caporaletti.. L’abilità giornalistica dello Scattolini è quella di dare l’impressione di parlare di pallone (a volte credo che la partita neanche la veda ma che passi l’ora e mezza più intervalli a parlare di calcio sì ma di non si sa quale dimensione, campo, girone ecc. considerando anche tuto quello che gira abitualmente attorno alla sua squadra e che magari tratti di nostalgici, sinceri vecchi politici che sempre vicini alla squadra si sono affondati calcolatamente insieme e adesso cercano di coinvolgere anche “ La Voce della fede spotiva”. L’unica cosa certa, su cui sarebbe inutile fare aperitivi europei, almeno fino alle promozioni future alle Champions, evitando di aprire tavoli che non servirebbero a niente perché qui si sta parlando di concretezza, della massima aspirazione a quella di non poter assolutamente perdere uno Scattolini, varie annate , l’ultima non è molto buona, e di cercare in tutti i modi di ridargli voce e penna. Pregherei il Signor Caporaletti di non abusare di forchettate date dopo che i rebbi siano stati affilati a Toledo. “ Sì Scattolini, No Somma Algebrica. Sì al San giuliano, Ai Paperotti col sugo di Collevario, avanti ai Piccioni delle Fosse o agli Oratoriani del Don Bosco, ma trovate una squadra allo Scattolini e mantenetegli una rubrica su CM, caso mai appellato Uno più uno tre.ma lasciagliela . Vorrei ricordare che in questa rubrica generalmente si scherza o si scambiano delle opinioni politiche. Da questo se proprio si vuole continuare una guerra che non mi sembra abbia più di tanto modo di continuare visto che le posizione sono ben chiarite e cercare di offendere continuamente l’avversario alla fine annoia oltre magari a credere di essere dalla parte giusta ma che potrebbe essere o non capita da tutti. Poi se si cera la maggioranza in appoggio qui si va su altri “campi”.
L'”AMICO DELLA RATA” INTOLLERANTE IN CERCA DI GOSSIP
Pubblico il testo della e-mail inviata ieri, giovedì 9 maggio 2010, al titolare della rubrica “Somma Algebrica”, che non ha ancora ricevuto risposta:
“Le scrivo per segnalarle la sequela di fesserie diffamatorie che va settimanalmente postando su Cronache Maceratesi sul mio conto, che non le fanno onore come pubblicista e come uomo. Non so, francamente, perchè non replichi al contenuto dei miei interventi ed attacchi la mia persona, ricorrendo a pettegolezzi da cortile. Non è chiaro da chi raccolga tali sciempiaggini, ma dovrebbe rifuggire da persona seria comportamenti da “comare”. Se come mi refirisce l’amico De Seriis, da cui ricevo suoi illogici complimenti, desidera incontrarmi, venga domenica 9 giugno 2019, ore 16.00, allo stadio Polisportivo di Civitanova ad assistere – nel 40° Anniversario della locale sezione AIDO – alla partita tra Nazionale Calcio Trapiantati e Vecchie Glorie Civitanovese Anni ’80-’90. Ho curato l’organizzazione dell’evento con Andrea Pallotto, maceratese, ex Direttore Sportivo di Civitanovese e Maceratese. Avrà occasione di conoscermi, rendersi conto attraverso un contatto diretto di quali sono i miei reali impegni e della considerazione e rispetto che ricevo dalla comunità, evitando di postare assurdità”.
Adesso possono manifestarsi i 6 pollici rossi (eccetto uno, chi sia è intuibile) che “godono” nel veder offesa ingiustamente la vita privata di una persona, che ha sempre e solo commentato vicende calcistiche e non ha mai “disturbato” la sfera privata dell’interlocutore.
Salve Caporaletti,
mi sorprende che lei non abbia ricevuto la mia mail che le ho inviato ieri sera -alle !9,33- in risposta alla sua,da lei citata.
Mi dispiace(e me ne scuso) che lei abbia male interpretato i miei post scritti SEMPRE IN RISPOSTA AI SUOI,quelli sì tutti incentrati su osservazioni personali nei miei confronti.Che però io ho considerato semplicemente ironici.
A titolo d’esempio,estraggo dall’ampio contesto: ” ….ma tutti i denti sono i suoi?”;”…prenda una tisana e se ne vada a dormire”, evidentemente alludendo alla mia veneranda età di rimbabito(o quasi);”….smetta di scrivere prima che gli altri glielo chiedano”(=impongano);”…pubblicista pistacoppo(= sottospecie di giornalista professionista,categoria a cui rinunciai tanti fa per una diversa scelta di lavoro)”;”….amico della Rata(= etichetta di parzialità biancorossa); “….valutazione riduttiva del significato dei contatti di lettura della mia rubrica ; ” da ultimo, l’accostamento accostamento a macchiette sportive/cinematografiche(Oronzo Canà), E poi arrogante,presentuoso ed abbondante aggettivazione equivalente.
Io non mi sono mai offeso,seppure costantemente attaccato. Riconoscendo -come ribadito al nostro comune amico De Seriis che ho recentemente incontrato nel derby di Civitanova-le sue qualità,che confermo,ed invitandola a scrivere per dare tono a “Somma Algebrica”,di cui è diventato un….coautore con i suoi interventi che hanno ben poco dell’opionista .
Però adesso abbia il buonsenso di non invertire i ruoli.
Lei ha ragione sul fatto che spesso ho cercato di evitare la la contesa tecnica. Ma suvvia Caporaletti!:si rende conto che abbiamo scritto di un campionato di secondo livello regionale?
Una cosa comunque di unisce: il volontariato. Lei con l’AIDO ,io più modestamente con il giornalismo,che esercito da molto tempo a titolo gratuito.
Forse per questo sono soltanto un pubblicista.
Purtroppo impegni di lavoro non mi permettono di essere presente domenica prossima allo stadio di Civitanova.Il mio sincero in bocca al lupo per il buon esito della preziosa iniziativa.
Mi auguro però di poterla incontrare al più presto.
Ciò detto,ritengo chiusa qui la mia diatriba con lei.Per non tediare ulteriormente i lettori. ognuno si tenga le proprie idee.
Buonanotte
Ironia e sarcasmo.
A ognuno sarà capitato di ricevere offese mascherate da “battute” oppure di essere sarcastici verso qualcuno con il solo fine di punzecchiare e ferire.
Siamo alla differenza tra l’ironia e il sarcasmo, ossia tra ciò che fa sorridere e ciò che ferisce.
L’etimologia aiuta a comprendere il significato intrinseco al sarcasmo: dal greco sarkasmòs che fa riferimento al dilaniare, addentare, lacerare carni.
L’etimologia esprime con immediatezza l’aggressività contenuta nel sarcasmo tanto che, alcuni esperti di linguistica lo considerano un “insulto educato”.
Proprio perché indiretto e mascherato da falsa giocosità, quando si è bersaglio di frecciate potrebbe risultare difficile difendersi perchè il sarcasmo può produrre un effetto paralizzante: “Sta scherzando o fa sul serio?”… mentre si cerca risposta a questa domanda, il tempo passa e chi ferisce non ottiene risposta.
Il confine con l’umorismo è sottile e le differenze sostanziali si riconoscono dall’effetto che producono.
L’ironia ha un effetto benefico, quasi rilassante, dissipa le tensioni, stimola pensieri nuovi e anche se volta ad esprimere un disappunto, essa viene espressa all’altro con un animo benevolo, quindi non ferisce. L’ironia presuppone creatività e, ben dosata, è positiva perché consente di uscire da uno stato d’animo avverso e ne ridimensiona la portata, relativizzando i fatti. L’ironia alleggerisce.
Il sarcasmo, invece, ferisce. L’obiettivo del sarcastico è pungere, far sentire in colpa, provocare reazioni negative per ottenere uno scopo personale, fosse anche solo quello di tenere l’altro sotto controllo. Il sarcasmo è l’ironia portata all’eccesso e mossa dal fine di sminuire e svilire l’altro.
Per esempio, un padre che dice alla figlia: “Carino il tuo nuovo fidanzato, con la terza media andrà molto lontano.. Scherzo eh!”, in realtà, altro che scherzare, sta esprimendo un giudizio pesantemente negativo sul ragazzo, sulla figlia e sulle sue scelte, tentando di condizionarla.
Naturalmente tutti possiamo, sporadicamente, essere un po’ sarcastici.
Tuttavia, ci sono persone che ne fanno largo uso e il sarcasmo è la loro principale modalità comunicativa, basata quindi sull’offesa, frasi destabilizzanti, confronti non richiesti e su sottolineature non gradite di alcuni aspetti della realtà.
Insomma, un modo di comunicare tanto indiretto quanto mirato e pungente.